alice e bob – 6 – La Forza
alice e bob – 6 – La Forza
Guardo la gente camminare e percepisco LE FORZE che la gente incarna.
Questo siamo innanzitutto: FORZE.
Archetipi organizzati in pensiero-emozione olistico, analogico, reale, comune.
Accogliendo ogni emozione, accolgo le forze, anche l’altro, lui, lei, sentono nuove emozioni, nuova forza scorrere. Cambiando i miei atteggiamenti e schemi, cambiano anche quelli degli altri.
Avere l’ardire e la presunzione di cambiare gli schemi degli altri, cambiando se stessi. Possiamo lavorare nel pensiero-emozione nostro e degli altri? Con precisione? Possiamo spostarci su emozioni amorevoli, piacevoli, più frequentemente?
Sì, l’abbiamo desiderato e pensato, perciò è possibile.

Ma in fondo, non è che si pensa diverso e si fa pensare diversamente gli altri, non è così. È che permettendomi di pensare che posso cambiare il pensiero mio e degli altri, io apro il mio pensiero. Smetto di cogliere il mio pensiero separato da quello degli altri e mi immetto nel Pensiero, elevo il livello dei miei pensieri per il solo fatto che esco dal mio solo pensiero e ammetto che c’è un più vasto Pensiero che contiene fino all’opposto di quanto io penso.
La stessa dinamica vale per l’emozione. Sento e so che questa è la strada per l’essere coscienti e la trasformazione, perciò scelgo di sentire la leggerezza e la gioia. Ora riesco a discernere qual è il pensiero, l’emozione, la persona, la situazione che mi fa sentire bene e che alimenta le mie emozioni brillanti, perciò qui mi penso e mi visualizzo. Pensiero-intento.
Ogni giorno tocco la forza della forza
e sperimento che: di energia si tratta, di vibrazione. Posso scegliere, nel mio mondo interiore. Posso stare definitivamente, per ora, dove sto bene, la forza arriva nelle situazioni, e con essa la pace. Finalmente mi permetto ciò che va bene per me. Ecco che si apre il livello del pensiero-emozione-intento olistico, cosmico, insieme a terreno, quello del mio corpo e della mia psiche fino all’anima. Il mondo si amplifica e si eleva, abbiamo un’altra percezione della realtà.
Fondamentale è vivere ogni pensiero con la sua emozione
perché nell’emozione sta la forza che fa diventare concreto il pensiero. Avere il coraggio di Pensieri Alti e vincenti è questione di Forza, bisogna avere un certo potenziale perché questi pensieri siano; la potenza è la vibrazione energetica dell’emozione. Ogni cosa che si pensa ha il suo Potenziale dentro, quindi l’energia c’è sempre, basta agirla.

Adesso bisogna trasferire gli archetipi[1], non più solo in noi dove già sono risvegliati, ma fuori di noi, nel mondo. Ossia risvegliare quelli del mondo, disegnarli attivi nel mondo. Meglio ancora, già ci sono, basta coglierli, celebrarli, sperimentarli nel quotidiano, ed essi si attivano anche fuori, così comincia la danza.
Dentro e fuori di noi nuove creazioni.
Pronunciare gli archetipi, riprodurli, disegnarli, fotografarli, crederli già attivi nel mondo e perciò vederli. Agire questo nella natura e nelle relazioni umane. Cogliere nelle interazioni tra persone le dinamiche degli arché. Gli archè sono verbi, fare, non concetti.
Come si fa?
“Sono tra la gente, sono in una situazione: osservo, colgo le dinamiche che stanno alla base, le colgo nella loro essenzialità, purezza. Ecco, vedo le funzioni che le relazioni hanno nel loro essere canale per la vita”.
Le funzioni sono verbi. Sono le Parole vive fondamentali:
Unisco (Alef), Contengo (Bet), Metto in movimento (Ghimel), Solidifico (Dalet), Vivo (È), Congiungo (Uau-V), Sono eterno (Zain), Proteggero (Het), Accolgo (Chet), Concentro (Yod), Penetro (Kaf), Misuro (Lamed), Sciolgo (Mem), Trasformo (Nun), Presso (Samek), Corrispondo (Oin), Espando (Fé), Taglio (Sadé), Lego (Quiof), Perfeziono (Res), Traghetto (Scin), Muoio-Rinasco (Tau).
I verbi-funzione sono al presente indicativo prima persona singolare o plurale. Il verbo all’infinito è astrazione. C’è sempre il soggetto quando c’è un’azione e le funzioni creano la realtà concreta.
Assunzione di responsabilità.
Queste sono le dinamiche, il modo di essere delle forze, alla base di ogni creazione, dal pensiero all’energia, alla particella, all’atomo, alla materia; l’uomo, le stelle, il cosmo.
Dobbiamo entrare dentro di noi, qui, dove si costruisce con questi mattoni [2] essenziali.
L’abisso è tutta l’Anima Stellare che siamo, la chiamiamo abisso quando ce la neghiamo.
Io, creo il mio abisso se le forze delle stelle non me le vivo come forze delle stelle. Conoscere, esperire la Stella che siamo, l’abbiamo mai fatto?
La Forza.
E, mentre abbracci, anche senti che stai lasciando andare. Lascio andare le paure, ciò che non è.
Anche il mare è così: sistole e diastole e così funziona.
[1] Per Archetipi qui si intendono i suoni delle lettere degli alfabeti.
[2] Così Socrate e Platone chiamavano gli Archetipi.