Archetipi – e funzioni nella realtà di oggi
1 – Questa situazione spietata che s’è messa in atto ha circa 5.000 – 7.000 anni, prima, con tutto che forse non era semplice, ma era ancora naturale, e umana.
2 – Di fatto i guai iniziano con le lettere e le parole, la parola orale e scritta. Prima esistevano segni e simboli (vedi civiltà Vinca, gilaniche, matriarcali, neolitiche ecc). A parte il fatto che, ormai, di quale storia lineare parliamo? Cos’è il tempo in ciò che chiamiamo storia? Ossia in ciò che sta sistematizzato dentro di noi, e che potrebbe benissimo non esserci? Così che saremmo nell’opportunità di andare verso il completamente nuovo, oltre. Inoltre: quale versione della storia? Ultimamente si sente dire “la storia va tutta riscritta”, saltano le epoche, i secoli, i personaggi, gli avvenimenti. A volte pare tutta un’invenzione, eventi si sovrappongono, altri vengono smentiti. Di tutto.
In effetti, in ciò che chiamiamo “circa 5.000 – 7.000anni fa”, non sono i guai che iniziano, ma è il nostro modo di vedere la realtà che viene distorto da non so che cosa, per cui iniziamo a percepire la realtà come separata, dicotomica, iniziamo a crearci lo schema del nemico, dall’attentatore, del sopruso, dall’altro da sé come attacco conflitto, pericolo, ecc…
Per come la sento io, non ci sono “forze, esseri, eventi,” che vengono da fuori della Terra. Per me, qualsiasi interferenza, o evento, anche se lo definiamo alieno, extraterrestre, straordinario, è sempre creato da una parte di me.
Sta in noi, tra gli impianti a monte, tra quelli fondamentali, l’egregore del nemico, della realtà esterna come “separata e ostile”, che ci costringe a costruire situazioni dualistiche e competitive, quando non conflittuali.
3 – La situazione, ancora, non la risolviamo perché ancora usiamo solo il pensiero maschile. Ossia le dinamiche del pensiero – al maschile. Il pensiero al femminile, ovvero il non pensiero, l’apofasi del pensiero, la sperimentiamo ma non la possiamo definire nei suoi particolari; ne conosciamo però la valenza, la funzione e l’efficacia. Apofatico sta per “pensiero esperito ma non detto” non codificato. E’ pensiero vissuto, sperimentato. Pensiero nella sua valenza e potere energetico.
4 – Quella che a noi pare una gabbia è stata creata con gli schemi mentali e le parole. Solo che: per quanto andiamo a monte delle affermazioni non riusciamo ad andarne all’origine. O meglio l’origine la affermiamo ma non la vediamo, per cui, siccome non la vediamo non smontiamo lo schema.
5 – Coloro che parlano e sparlano sulla situazione e le problematiche politiche, economiche, finanziarie, di oggi, sono soprattutto uomini. Anche quando hanno capito l’imbroglio, anche quando vorrebbero cercare soluzioni non ci riescono perché agiscono sulla situazione ancora al maschile.
6 – Il maschile ha causato questa situazione innaturale, tecnocratica, artificiale, patologica, egoica, per il fatto che il pensiero – con il movimento al maschile – è aut aut…”o – o”… è pensiero dicotomico : o io o niente. O quello che vedo e tocco o niente, è pensiero concettuale, non integrante. È pensiero razionale, logico, matematico, schematico, tecnico, è pensiero che va per assoluti; che riesce a cogliere e codificare la realtà che cade sotto i cinque sensi (per cui, sappiamo bene, illusoria) e su queste informazioni costruisce sistemi di pensieri, egregore, astratte, non concrete, (dire concreto è diverso dal dire “materiale).
7 – Invece il pensiero femminile è … et et.. “e questo e quello”. È movimento che integra, il contrario di escludere. È così, semplicemente perché… è così, è l’atteggiamento del femminile, che di fondo è un accogliere, contenere, accettare, che lo fa diventare movimento accogliente e integrante. Dove il pensiero maschile, per natura, e giustamente, è penetrate, determinante, diretto, centrante e assoluto.
Il fatto è che i due movimenti devono essere equilibrati, ambedue vissuti e sperimentati nel singolo individuo.
Esperire il pensiero con movimento al femminile è… non pensare.. lasciare il vuoto della mente così che in quel vuoto entri la novità, l’oltre. È pensiero analogico, libero, intuitivo, creativo perché va a pescare nella parte libera, non razionale ma collegata ai flussi della vita, della forza vitale.
Oggi, per lo più, anche quando sono le donne a pensare, pensano con le dinamiche del pensiero maschile.
8 – Sono sicura che tutti questi discorsi li sapete. Mi direte: che cosa c’entrano con l’economia e con la crisi che stiamo vivendo.
C’entrano perché la gabbia è fatta di parole . Sono 5.000 anni e più che si codifica la realtà (che di per sé è libera e non classificabile) in parole e sistemi di parole. E qui ci si può metter dentro tutti i testi sacri, non sacri, le leggi, i contratti, gli dei, le dee, i Dio, le religioni, le chiese, le scienze, le astronomie, le medicine, filosofie, le banche, le sette… tutto. Tutto è sistema di pensiero ma non è la realtà.
Tutto è una torre di babele continua, ossia uno sbatacchiarsi e rimbalzare di pensieri e parole da tutte le parti e da tutti i modi, aumentando il caos, e basta.
Perché si cercano soluzioni con gli stessi modi con cui si sono creati i problemi.
9 – In più c’è un altra cosa: la valenza energetica delle parole e dei fatti.
Le egregore, i santoni, illuminati, NWO, ecc hanno agito e agiscono muovendo energie, e pesanti. Quelli che vorrebbero risolvere i problemi, anche quando parlano di massoni, sacrifici umani, pedofili ecc ecc.. sì ne parlano, ma non entrano nella portata energetica dei fatti. Loro sanno hanno mosso e muovono delle energie potenti, noi parliamo solo. Ecco perché loro ancora detengono il potere e noi, per quanto bravi e volenterosi, non riusciamo a scalfire questa potenza NWO. Perché loro hanno “legato le cose” energeticamente. Res ligo – lego le cose – religione – sette – partiti politici, stesse dinamiche di contratti energetici, di sangue, di sacrifici, di controllo e dominio energetico. Non bastano certo le parole di uomini che si muovono solo nella realtà esteriore per fermare e trasformare queste energie alchemiche, esoteriche, che si muovono su altre frequenze ed altri piani. Non è certo dall’approccio materialistico alla realtà che possiamo affrontare e risolvere situazioni che stanno agganciate su altri piani.
Se noi non comprendiamo la valenza e la portata di questo e non agiamo allo stesso modo per sciogliere queste potenti energie legate, legate con vincoli di sangue, di segni simboli e frequenze, non c’arriviamo.
E’ un fatto di magia, nera tra l’altro. Magia, ossia saper muovere e trasformare le energie dell’universo perché se ne conoscono – per esperienza – le dinamiche.
Magia è identificazione con le energie, identificazione con tutte e ogni parte della realtà, saperne di essere parte così da entrare nella stessa vibrazione. E’ conoscenza esperienziale. Su questo si muovono. Hanno giocato tutto se stessi in questo gioco al dominio e controllo dell’umanità e della terra. Questa è la loro pseudo vittoria ed è la loro rovina. Ossia questo potere finisce perché: per esistere essi hanno dovuto “giocare se stessi in esso”, ma hanno giocato con energie usandole in modo s-funzionale invece che funzionale, le hanno usate per gestire, controllare e distruggere invece che per edificare. Ma non hanno fatto bene i conti col fatto che: affinché funzioni essi devono mettere tutto se stessi, “vale a dire vendere l’anima al diavolo”, esserne pienamente coinvolti. Così facendo, poiché il programma è di distruzione, ecco che essi stessi sono parte di tale obiettivo.
Poveretti… non c’erano arrivati. Mi sa che non sono maghi o stregoni ma, come sempre, “apprendisti stregoni: sette – massonerie – rituali – vincoli di sangue – grembiulini – segreti – appartenenze – religioni – giuramenti… ecc ecc.. “.
9 – Per dirla in modo ancor più veloce e semplice: da millenni tutti i progetti e i programmi sono impostati a partire da un approccio di fisica meccanica: causa effetto, pensiero materia, dicotomie. L’approccio oggi si sta spostando sempre più verso la fisica quantica, l’osservatore crea la realtà.
La realtà esterna viene meno e con essa tutte le tensioni verso qualcosa che è illusorio.
Quando s’è compresa la profondità e incisività di questo, cambia tutto. Siamo traghettati oltre.
10 – Di per sé, nel momento in cui riusciamo a creare un pensiero e quindi ad avere la percezione della realtà e il conseguente atteggiamento… unificato, tutta la gabbia e i problemi si dissolvono.
Questo è possibile. Si tratta di arrivare ad avere un pensiero che è costruito su segmenti solo di affermazione, accettazione, integrazione positività, segmenti che hanno visto la parte oscura, nera, cattiva, malata, aggressiva, e l’hanno integrata.
Anche il “mago”, lo sciamano, l’alchimista che è connesso alle forze usandole in modo “funzionale” gioca se stesso, si identifica con le forze, ed è portato, traghettato nella stessa positività, solarità, amorevolezza che mette nelle sue intenzioni e nei suoi progetti.
Il fatto è che non è solo pensiero, è atteggiamento. Ci si muove così nel pensiero, con un atteggiamento che integra.
Gli archetipi fondamentali ci fanno fare questo percorso. Innanzitutto ci fanno conoscere e usare i segni, i simboli, gli atteggiamenti come funzioni.
11 – Le funzioni sono le dinamiche che la natura mette in atto nel “creare, costruire, se stessa” possiamo dire. Quando agiamo in modo “funzionale” creiamo davvero perché creiamo allineati e coerenti con la natura.
Quando agiamo con segni simboli in modo “s-funzionale” è pseudo realtà, perché non siamo allineati con la natura. Prima o poi l’illusione cade.