Archetipi la danza della vita – Capitolo RES
Res
Funzione: Perfezione
Il senso della “perfezione” è in noi, inseguiamo continuamente il meglio, il più, il bello, dolce, sereno, pacifico, ricco ed abbondante. Tutte espressioni della perfezione. Così l’opera d’arte, la musica, la preghiera, ogni nostro amore. Un bambino, un cielo stellato, un tramonto, un cucciolo, un fiore, una stella, un filo d’erba. Tutto ciò che ci rende presente le qualità meravigliose della Creazione, date dall’Amore che s’è incarnato in una matematica e geometria, in una logica armonica e perfetta, immagine di quel Dio, quell’Intelligenza della Vita, che l’ha creato. Noi, da qui, dalla Terra, dal nostro corpo, attraverso i nostri sensi e chissà quante altre modalità percettive e recettive delle quali ancora non siamo consapevoli, cogliamo la bellezza e perfezione del creato perché abbiamo dentro i catalizzatori per percepirla, perché siamo, in noi stessi, questa stessa bellezza e perfezione. Questo ci avvicina a Dio, ossia alla nostra vera e profonda natura, ci avvicina a ciò che eleva la nostra Anima e il nostro intelletto, ci conduce a livelli dell’esistenza in cui possiamo percepire e godere di emozioni sottili quanto estese, di pensieri più elevati e sublimi, così da sperimentare la pienezza e il gusto sottile dell’estetica, del mistero, della trascendenza, fino all’estasi.
Archetipi la danza della vita – Capitolo – RES
Il godimento dell’Anima che inseguiamo tanto e ancor più di quello del corpo. Viversi questo nell’istante, in ogni situazione, quella che percepiamo già bella e gioiosa ma ancor più quella che ci sembra difficile, oscura, travagliata… vita sottile, delicata, opposta, assurda, imprevedibile… sentire l’incanto che fa dire che: ogni realtà è perfetta, è bella perché perché… sono vivo.
Nel mondo del pensiero
L’estèsi, la bellezza, fa parte di noi: nella nostra Anima, nel nostro partecipare a Dio, possiamo sperimentare tutto questo. Se siamo qui, significa che abbiamo deciso di conoscere tutto questo da questa vita, questa Terra, questo corpo che siamo, questo mondo di interazioni che condividiamo.
Dare fiducia, credibilità accoglienza in noi a tutte le sensazioni belle ed elevate, qualsiasi sia il pensiero o la situazione che ce le porta.
Ancor più accogliere, accettare, lasciarsi fare da ogni persona, ogni situazione destabilizzante, oscura; gli eventi in cui ci sentiamo perdenti, vinti, accecati, perduti…
Andare per anfratti e sentieri del corpo e della mente totalmente estranei a noi stessi tanto che, dice Heideggher: “Solo i boscaioli e i taglialegna sanno cosa sono i sentieri interrotti” … anche questa è perfezione. Sono tracciati del nostro pensiero, esperienze del nostro sentire che, sembra si perdano, in realtà si aprono in radure ampie e spaziose, su caldi deserti, in oasi altrimenti inesplorate. Tutto questo ora, qui. Qui si apre il portale, in ciò che eravamo, ora totalmente diventato altro, re-inseminato da sentimenti, pensieri e progetti nuovi.
Archetipi la danza della vita – Capitolo – RES
Saper essere liberi dagli schemi e dai limiti della cultura in cui viviamo per lasciar emergere in noi il senso del bello, del giusto, del piacevole e gustabile, del divino. Tutto vissuto, nel nostro quotidiano, in questo corpo, con questo cuore di carne che siamo. Tutto dalla saggezza, dall’equilibrio, perché possiamo raggiungere e sempre rinnovare, la nostra perfezione interiore.
Indicatore di formazione
Res – Essere consapevoli della “bellezza” che caratterizza tutte le forme di esistenza. Attivare la dimensione sapienziale e la capacità percettiva che rende consapevoli se stessi e il mondo delle proprie autentiche espressioni e significati.
Tendere a manifestare la bellezza del proprio essere e a contribuire alla bellezza del mondo.
Cercare la bellezza, apprezzarla, incrementarla.
Conoscere le geometrie sacre, coglierle in se stessi, nel corpo, in tutte le parti di noi, l’universo, la natura e le cose.
Percepire le geometrie sacre nelle loro forme e sostanze energetiche, sentirsi, strutturati, immersi in esse.
Sperimentarsi, percepirsi, ri-conoscersi all’interno di una dimensione e visione cosmica poliedrica, onni-percettiva, onnicomprensiva, onni-interattiva.
Usare questi canali della rete di connessioni e comunicazioni extrasensoriali (sensitiva, intuitiva, telepatica; il pensiero magico, analogico, olistico, frattalico) insieme ai canali dei sensi che già utilizziamo. Agire dai suoni e dalle armonie che sentiamo in noi e nella natura.
Agire dalle geometrie sacre, ossia dalla dimensione cosmica cercandola, chiamandola, visualizzandola, promuovendola; fare della vita una geometria sacra, costruire con essa il mondo degli uomini, insegnarla, disegnarla, danzarla.
Vedere nella natura la trama dell’Intelligenza Cosmica, cogliere gli archetipi incastonati e attivi nella natura e nelle strutture delle esistenze.
Cogliere nel nostro essere l’unità e, nelle relazioni, la nostra appartenenza al Tutto.