Archetipi

Per cui, ciò che va fatto è rimuovere dalla mente i vecchi file, le memorie che trattengono energia e ci ripropongono cose non più esistenti: ricordi, emozioni, ecc
e i pensieri su aspettative che sono già vecchi, perché costruiti ieri, poco fa, ma che sono già file del passato, per cui memoria, non adesso.
Sembra semplice rimuovere i pensieri vecchi ma se ci proviamo, e osserviamo, ci rendiamo conto che essi si ripropongono. Da cosa ce ne rendiamo conto? Che la vita ci fa tornare sulle stesse esperienze. È ora che la finiamo di pensare che non siamo capaci, che non ci proviamo abbastanza, che non siamo capaci di pensieri espansivi e nuovi, abbiamo provato di tutto, vero? Per modificare il pensiero, eppure la nostra vita, nelle sue impostazioni importanti, spesso non è cambiata.
Ecco, noi siamo bravi – sempre – questo ora ce lo concediamo e non lo sabotiamo più.
Vedo il sistema: un pensiero alto, a monte, su di me, sul mio esistere ora e qui, e tutto ciò che da esso deriva, quanto a relazioni e situazioni in cui la mia vita si dispone. Ma tutto è codificato da quel pensiero portante, a monte, e tutto è inficiato, compromesso, interferito da quel pensiero che – su ciò che io sono – non è il massimo. È un pensiero su di me che è stato costruito in passato, lontano o vicino non mi interessa più sapere, né mi interessa se l’ho costruito io da sola o se qualcuno me l’ha trasmesso. Basta, non mi va più di guardare a ieri e a chi fuori di me ha fatto parte della mia vita. Ciascuno, tutti, hanno fatto il meglio del meglio, sempre. Io, e pure gli altri attorno a me. Punto.
Voglio solo ri-appropriarmi di me stessa, del mio strumento di creazione, del mio impianto.
A me serve che tutto ciò che sta qui e staziona sul vecchio, si metta in luce, che io lo colga, lo osservi, lo valuti e, se mi dà gioia e vita lo confermo, altrimenti lo modifico.
A me serve che il vecchio e non più allineato a ciò che oggi sono si destrutturi. Che oggi io possa costruire su di me un pensiero molto più comprensivo, espanso, gratuito e ricco.
Ma ancora non sappiamo come si fa a modificare questa energia-pensiero vecchia. È come un segmento di DNA impostato con una certa frequenza, e con tutti gli sforzi che si fanno non si riesce a staccare le sequenze, a sciogliere i legami, ad arrivare alle basi e ai geni singoli, uno per uno, a disfare pure sostanzialmente questi, e a ri-costruire basi – geni – sequenze – legami – nuovi.
Innanzitutto c’è da chiedersi se noi abbiamo formulato basi e geni-pensiero nuovi.
L’abbiamo fatto. Forse ancora non siamo riusciti a vibrare nel nuovo pensiero, per cui non accade. Certo, ma per vibrare in una lunghezza d’onda bisogna che essa sia, accada. Sia stata costruita, e se ciò che ancora si crea come pensiero che si formula sono le sequenze vecchie, chiaro che altre sequenze non vengono né costruite né attivate. Il vecchiume si prende l’energia. Così non sono possibili altre frequenze.
Come fare?
Torno agli archetipi, e comincio a mettere davanti a me quei movimenti della forza che corrispondono alle necessità che ho di modificare, trasformare il pensiero.
Innanzitutto avverto che la sequenza di un certo pensiero, su una certa situazione, è rigida, è ferma. Me ne rendo conto da ciò che sto vivendo. Qui non si è modificato nulla, nonostante il mio formulare frasi, e pensieri più coerenti con me.
Qui c’è una sequenza ferma bloccata fissa rigida vecchia che torna in scena.
Bene, l’avverto davvero come una specie di budello duro, tosto, poco duttile e men che meno malleabile. E sordo. Come un tubo di tessuto biologico, organico, compresso, sodo, rigido al tatto e alla pressione. Compresso, anche tumefatto. Una specie di tubo fatto di tessuto tumorale denso, copioso, intriso.
Certo che questa cosa non si modifica. Come fare? È un mio pensiero portante, su me stessa, sull’esistenza, sul corpo e salute, sul tempo del corpo, sul territorio, sulle relazioni, sulla casa, sul lavoro, sul denaro, quante situazioni e relazioni dipendono da questo alto pensiero.
Che fare?
Torno agli archetipi primari. Ho solo questa come possibilità, il resto è già stato sperimentato.
Ho bisogno di sciogliere questa catena di meta-pensieri rigida. La vedo, la sequenza.
Pronuncio movimenti della forza corrispondenti a ciò che mi serve fare. Ma non li pronuncio fuori, né a voce alta, né li scrivo.
Ora qui, io vi do un esempio di come procedo, per cui scrivo, ma di fatto, io, dentro di me, imposto la mia opera di destrutturazione così ma anche in modo diverso, ossia scegliendo anche altri movimenti o altra sequenza nel pronunciare – dentro di me – e solo – dentro di me – i movimenti.
Matrix fuori, non deve vedere né sapere ciò che sto facendo io con le mie strutture psichiche. Matrix non deve né può interferire se io dico e faccio le cose solo dentro e non manifesto nulla all’esterno. Nemmeno all’esterno tra me e me stessa. Le trasformazioni avvengono alchemicamente – nel cuore.
Il cuore sa e da qui il movimento che parte è sano, pulito intatto e pieno della forza di ogni movimento che io – dentro di me – porto in scena.
Ciò che scrivo qui ora serve per sapere come imposto questo laboratorio. Matrix lo può vedere e corrompere. Ma voi vedete il modo e fate a modo vostro. Ossia mettete in scena i vostri movimenti, con la vostra sequenza. Nel silenzio. Anche perché sono gli archetipi stessi che vi conducono ora. L’unico Maestro sono gli archetipi. Che maestri non sono ma alleati, complici, a vostro servizio mentre anche vi allineano, vi equilibrano, rafforzano, centrano. Gli archetipi vi ispirano, direttamente – vi dicono quali dovete pronunciare dentro di voi – ri-pronunciare – mettere in scena.
Questo è il laboratorio:
– Voglio sciogliere questa sequenza di questo pensiero altro e sistemico che è vecchio, non più funzionale a ciò che oggi sono.
prendo – aggancio – 6 – uau – U – V – W
taglio – 18 – sadé
presso – sminuzzo – pesto – schiaccio – frantumo – 18 – sadé – S
sciolgo – 13 – mem
scioglio sciolgo – 13 – mem – M
fino al suo esistere più sottile, fino al suo esistere come vibrazione, come intento, onda elettromagnetica, come sommovimento dell’etere sommovimento del vuoto quantico
sciolgo
lascio sciolto
lascio
soffio – K – kaf – 11
espando – 17 – F – P – Fé
espando
energia libera
libera
là, al centro del Portale1
La senti, caro lettore, la tua energia-pensiero muoversi, scrollarsi, mettersi in movimento? Lo vedi il salsicciotto tumefatto del tuo pensiero vecchio spiaccicarsi sotto la forza dei movimenti che tu porti in scena? Non perdi nulla, non soffre niente e nessuno, ma tu stai sciogliendo ed eliminando un vecchio file.
Lo senti il cervello fare rivoluzione? Sembra la tua pancia, le tue budella quando si muovono. D’altronde l’intestino è il nostro primo cervello. Ma vedi in po’.
Sciogli tutto, e lascia tutto là, al centro del portale. Come se noi rimettessimo tutto nel pentolone, in una specie di brodo primordiale libero.
Ecco. Questo è solo un esempio di ciò che tu puoi fare. Cambia la sequenza dei movimenti, tu forse useresti un altro ordine nel provvedere a sciogliere le tue sequenze. A modo tuo, devi fare. A modo tuo, tu sei dentro te stesso, mica io o qualcun altro, nemmeno un possibile maestro sa dentro di te, lascia stare, fai l’autodidatta ch’è meglio.
Non dire – non scrivere – non disegnare – ecc.
Solo dentro. E fuori il silenzio.
Ora pensa al tuo corpo. Tu sai che i movimenti sono in te e che concretamente sono nel tuo corpo. Da dentro di te, nel tuo silenzio, osserva e rifletti sul tuo corpo. Ascolta. Senti. Individua i movimenti, i flussi, le funzioni nel corpo. A tutti i livelli, micro – macro – nano: particelle, cellule, apparati, flussi, sistemi, organi, membra, tutto ciò che è corpo. Individua questi 22 movimenti, le 22 funzioni della forza:
– unisco, chi unisce? nel corpo?
– contengo, chi contiene? nel corpo
– metto in movimento, chi si muove? nel corpo?
– rendo solido…
– vivo…
– aggancio (pensa agli enzimi, al dito, alla mano)…
– rendo eterno (cosa nel corpo, ci porta oltre? oltre la materia?)…
– proteggo (membrane, la pelle)…
– accetto (utero, mano concava, stomaco)…
– concentro (intestino, cervello, ghiandole, cuore)…
– presso (cuore, ossa, muscoli)…
– traghetto (sangue, linfa, midollo, DNA, RNA)…
– ecco continua così per tutti i 22 movimenti ormai li conosci bene. Vedili nel tuo corpo, sentili, confermali, percorrili insieme a loro. Poi ripetili, invertili, cambia l’ordine. Giocaci. Tutto nel silenzio dentro di te.
Ecco, così potenzi le forze e le funzioni in te, nella tua Psiche, nel tuo corpo.
Quando tu hai ripreso la regalità di te stesso nessun sistema, nessuna paura, ti può più né penetrare nè corrompere né manipolare.
Continua ora, con qualsiasi tua situazione che vuoi migliorare.
Usa gli Archetipi.
Ri-formula la tua potenza.
Tieni conto di un fatto, che gli archetipi rispondono subito quando tu stai trattando una situazione che riguarda te, per cui, pulisci bene le tue situazioni. Vedi ciò che davvero vuoi per te, indipendentemente da chi ti orbita attorno. Non serve allontanare niente e nessuno, le cose si ricollocano da sole, dall’equilibrio delle situazioni perché tu stai lavorando con le forze naturali, quelle che stanno alla base di ogni creazione, di ogni pensiero e realtà. Stai lavorando con la naturalità, la coerenza, la rettitudine, la purezza dei movimenti primi. Per cui ciò che consegue è solo armonico. Basta che tu ci metta la consapevolezza delle situazioni e delle persone che ne fanno parte. Che tu sia consapevole di come tu ti collochi e di come collochi gli altri attorno a te. Le situazioni all’esterno cambiano da sole quando tu hai fatto chiarezza dentro. E siccome le situazioni cambiano da sole, in base ad una coerenza interna che tu hai ritrovato grazie ai movimenti degli archetipi, stai sicuro che tutto accade con grazia, con semplicità ed armonia per chiunque fa parte del tuo mondo.
Datti i pensieri più espansivi e possibili. Poi, su tutto ciò che hai davanti oggi e che, lo vedi bene, non è corripondente al meglio che ti sei creato, fai il lavoro di sciogliere tutto. Basta.
Rilassati.
Fai passare del tempo vuoto.
Va al mare. Cammina.
Sappi anche che per il fatto che hai letto qui, hai seguito questo processo. Sai bene che qui gli archetipi funzionano in diretta. Tutto è già accaduto ad un certo livello, diciamo del collettivo. Di ciò che si fa insieme. Ora fatto il tuo livello, solo tuo, hai sciolto tutto. Rilassati e divertiti.
Poi quando ti verrà da sè la voglia, la spinta, comincerai a fare il percorso all’inverso.
Ora con i movimenti della forza sai fare da solo.
Osserva i tuoi più alti pensieri, le tue più alte aspettative, i progetti, e inizia a ri-strutturare pensiero, a creare nuove sequenze, segmenti, file, DNA.
Scegli tu come procedere.
Questo è essere bambini.
1Vedi in Vittoria al capitolo Muoio e rinasco: Inconscio, disegno, Il Portale.