incontrare l’anima gemella – Ciao, saluti da vittoria

incontrare l’anima gemella – Ciao, saluti da vittoria

 

incontrare l’anima gemella – Ciao, saluti da vittoria

incontrare l’anima gemella – Ciao, saluti da vittoria.

Ciao, anima gemella, stasera sono davanti alle mie montagne, quelle dove sono nata. Una settimana è bastata per far accadere quello che da mesi dicevo. Ossia che sarei tornata al nord per un po’. Il sud mi manca, e tanto, soprattutto il mare, ma ora sto bene qua. E così, dato che ci pensavo mentre spostavo mobili, mi sono ricordata che avevamo tra le varie cose messo sul piatto il fatto del creare la propria realtà. Anzi, possiamo dire che Vittoria (qui dove reperirlo) è nato per dire questo. Per me è così, che lo si sappia fare bene o no, questa è una faccenda che voglio imparare a fare bene. Per te, non so. L’ultimo periodo a Brescia mi ritrovavo improvvisamente qui, avevo ormai lucidi insight dello stare qui, in questo territorio in cui sono nata e cresciuta. Quanti giochi. 

incontrare l’anima gemella – Ciao, saluti da vittoria

 

Adesso 

Altrettanto avevo spesso dejavu, improvvisi. A volte mi fremevano dentro, (senti che verbo) questi attimi in cui, forse due momenti di esistenze, si sovrapponevano. Almeno così dicono. Io ormai metto tutto sul sospeso, mi viene il sospetto (il fatto è che, arrivati al sospetto, si è fuori da quello in cui si credeva fino ad un attimo prima. Vale anche per le persone… che guaio!) che, per quanto la psicologia o la psichiatria, o la filosofia, ecc religioni, esoterismo ne abbiano raccontate, abbiano solo creato narrazioni, egregore. Ingenui noi a crederle, anche solo per un pezzo di strada. O forse le abbiamo credute finché arrivavamo a vedere le categorie di creazione che stanno in un racconto, e poi fuori. Quindi sbrighiamoci a vedere: le categorie di fondo, i punti di impianto delle nostre creazioni, alias situazioni. Prima le vediamo, ma ci vuole un occhio speciale, prima andiamo oltre. Si mette in discussione tutto, qualsiasi scienza e tutte le conseguenti architetture e congetture. Mettiamo fuori gioco anche qualsiasi narrazione. Qualsiasi storia e persona. Compresa quella delle anime gemelle, fiamme gemelle, richiami da una vita all’altra. Per non dire di karma, vite passate, ricicli, copioni da riportare in scena; insomma tutto ciò che sa di ripetizione, memoria, ricordare, rivivere, aggiustare, riaggiustare, sdebitare, pagare debiti in sospeso in una vita o da una vita all’altra, quindi tutto ciò che sa di “storia” e narrazione. 

Tu, non mi devi nulla. Tutto azzerato, anzi, mai accaduto.

Tu, ti ricordi qualcosa? qualche fatto? qualche parola? Io no. Punto. Anzi sì, le cose e i momenti belli li ricordo tutti, e mi alimentano, mi fanno sorridere e godere di me, e ripeto: di me. Altri non vedo qua. Altre cose non le so. Non le ho mai sapute. Rimosse. Scardinate. Inesistite. Oh, che leggerezza! 

Si, così, perché delibero e dispongo che ogni aggancio con altre vite, altre situazioni in cui ti ho incontrato o ha avuto accheffare con te si sono estinte nel momento che, in qualsiasi altra situazione o esistenza, io posso aver interagito con te. Qualsiasi evento del passato lineare, o parallelo, o che sia solo una narrazione che mi sono/ci siamo fatti, è un campo estinto nel momento stesso che io/tu non è si è più in quel campo. Non mi importa se dicono, anche io l’ho detto che, mentre siamo qui siamo anche da un’altra parte, ovvero che noi siamo più estesi della sola consapevolezza che abbiamo in questo presente in cui siamo vivi e respiriamo.

Vittoria è libera. Sempre. La vedi nell’immagine della copertina. Anzi oggi è cambiato questo programma.  Oggi Vittoria è questa:

Chiara la differenza? Il processo? 

Per cui: 

 – incontrare l’anima gemella – Ciao, saluti da vittoria

Stamattina affermo e dispongo che: tutto ciò che posso pensare, ricordare, ri-agganciare, ma che non sta nel presente in cui sono viva e respiro, tutto, è un campo che là, dove é – o – è stato, là finisce.

Le propaggini in altre realtà, altri momenti, altre vite, sono tagliate. Tutte: sadé – S – 18 archetipo – tagliare.

Decreto e delibero che: taglio dal mio adesso tutto ciò che – non è – e – non sta – in questo momento in cui – adesso – sono viva e respiro.

Questo voglio.

Questo mi prendo.

Ricordo eventi belli, momenti arrapanti. Profondi. Intensi. Seducenti. Divertenti. Sottili. Nascosti. Poetici. Raccontati. Narrati. Letti. Strafugati. Mangerecci. E tanto altro. Creati da me.

Ripeto: da me. Mie creazioni.

Poi nulla. Il nulla.

Per cui: 

  • Tu, non mi devi nulla.
  • Tutto se ne sta là. Impacchettato in quel momento. E’ di quel momento. Io ho creato, io dispongo della mia creazione. Adesso, sono altro. Assolutamente libera, pulita, pura e sganciata da qualsiasi pensiero/propaggine/aderenza/richiamo in qualcosa che adesso sarebbe solo un pensiero, non una realtà, solo un pensiero e per di più insano perché non reale. 

Ti parrà strano un brano così. Ma sì, il fatto è che io voglio davvero essere leggera, molto leggera. Per cui lascio andare ogni memoria. Uh, quante ne ho dette su Mnemosine, i ricordi, i ritorni dei pensieri, delle emozioni! eccetera eccetera. Sì, quanto ho scritto, ma era una matrix fa.

Come si sta bene fuori matrix. Ci vuol nulla a essere esplosi oltre matrix. Nel momento che taglio con ogni passato – karma – memoria – ritorno – tutto accade e molto bello.

Ovvero, prima si passano risvegli e risvegli, addormentamenti e addormentamenti a mettere su lo stesso sogno e, da un momento in poi, quando meno te lo aspetti, quando finalmente si lascia ogni aggancio con ciò che è rimasto solo pensiero mummificato e inutile, il sogno accade, e prosegue. 

Dopo quegli eventi ai quali faccio riferimento sopra, per tanti attimi e ore e giorni, e tempi fuori dal tempo, ho spinto in avanti il sogno, il mio. L’ho alimentato, gli ho dato la mia energia, la mia passione, poi un giorno mi rendo conto che il momento in cui sono stata catapultata nel mio sogno è già accaduto. Sono in pieno nel godimento del mio sogno.

Ecco, è accaduto così. 

Ora: oltre matrix, che c’è? dato che mi sento oltre. Nel momento che ho scardinato un buon malloppo di illusioni e, nel momento che: per quanto particolare unica e originale una creazione possa essere, sempre illusione è… come si fa? cosa ci si può inventare per continuare a sopravvivere?

O meglio, cosa ancora ci può far – non sopravvivere – ma vivere? tanto deliberatamente quanto piacevolmente?

In questo momento altro attira il mio interesse. In più una cosa mi frulla per la testa, mi stuzzica, attira la mia curiosità e ricerca, ed è proprio questa competenza del creare la mia realtà, citata all’inizio di questo brano. La mia realtà al meglio, chiaramente. Credo che dovrò rivedere lo strumento di creazione, uno dei primi temi di questo blog, riformulare le varie parti, vedere se ancor oggi le ritengo funzionali o se qualcosa va regolato, calibrato, aggiunto, o tolto. 

Questo mi interessa, insieme alle novità divertenti della mia vita, d’altronde quale oscurità sarebbe ancora possibile se ormai so che: sì, ok, la parte in ombra, ma certe strade sono di un ombroso scontato non più apprezzabile, anzi annoiante e quindi percorsi non più percorribili? Ecchimeloffaffare.

Questa lucidità mentale è terribile.

Dall’altra parte ci sono le emozioni, i flussi, il lasciarsi andare. Ci sono non le parole ma gli atteggiamenti e i gesti. Gentili, morbidi, condivisi, senzienti, responsabili, rispondenti, riconoscenti, gratuiti, arrapanti, entusiasmanti.

Adesso voglio dire le stesse funzioni dai sostantivi e poi dai verbi. Così si fa in alchimia del pensiero.

Quindi: emozioni e flussi più gli atteggiamenti e i gesti. Le gentilezze, i baci morbidi, le carezze morbide, Le parole condivise, le ore i giorni i tempi condivisi, la condivisione. La presenza senziente, la costanza, la fedeltà, la comunicazione, la presenza, la disponibilità, la generosità, la dolcezza senziente. La ‘senzienza’, il sentire, il percepire. La responsabilità di se stessi e dell’altro, la responsabilità delle proprie creazioni, di chi si attira nel proprio campo, di che ci sta accanto, di chi si chiama nel campo, di chi si coinvolge. Le risposte: dare risposte, esaurienti, necessarie, responsabili. Dare risposte vere e serie, mature. Darsi riconoscimento e dare riconoscimento per ciò che si è, per ciò che l’altro da se stessi è. La gratuità. Le rose, i profumi, le cene, le vacanze, il mare, le montagne, le gentilezze, le dolcezze, tutto nella gratuità. Le arrapature e gli arrapamenti. Che volontà! di sedurre e essere fedeli! Perché questo è il gioco forte, profondo, da adulti capaci, da imperatori. Sapersele tenere le imperatrici, saper conquistare ogni giorno la propria imperatrice/il proprio imperatore. Con coraggio, coerenza, da uomini veri, da donne vere. 

Adesso i verbi: emozionarmi, fluire, lasciarmi andare. Muovermi, atteggiarmi, esprimermi per ciò che sono, che amo, che vivo. Gestire e gestirmi la vita, il sentire, le possibilità i sogni gli amori, i viaggi, i giochi, i riposi, le novità. Appoggiarmi gentilmente, dare gentilezze, accettare gentilezze. Ammorbidirmi, condividere, sentire, percepire, responsabilizzarmi, rispondere, riconoscere, regalare, donare, proporre, arraparmi, entusiasmarmi.

Creare. 

Sono a un passaggio. Lo sento. 

Forse per via dei flussi. Oggi nella campagna si stagliavano le strade. Le strade che serpeggiano quando tutto è calmo, tranquillo e innocuo. Un percorso alla luce e innocuo, mica sai cosa ti conduce e ti spinge fino all’uscita dall’altra parte del cammino interiore. 

In questo mio viaggiare tra campi e vigne, e stoppie, i colori dell’autunno che imperversano saggi e tranquilli. Riposanti. Ecco, mi dicevo:

  • Mettiamo mano allo strumento di creazione.

Solo che questa ri-formulazione dello strumento di creazione la farò alla luce, non più dell’anima gemella, contesto in cui gli scritti dello strumento di creazione sono nati, lo voglio fare dal… momento per momento.

Da un pensiero pulito, scevro, libero da ogni energia precedente, da ogni memoria.

Se nuova è la realtà che intendo creare, nuovo è lo strumento con cui la creo. 

Lo strumento di creazione.

(in questo link lo strumento come l ho già descritto).

Ora partiamo dal nuovo. Certo, innanzitutto prendo tutte quelle parti che già ho individuato e utilizzato, e ne apportiamo le dovute modifiche. Lo strumento va aggiornato nella sua funzionalità. Poi vediamo se ci saranno aggiunte.

                                                                                 

  • Psiche 
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  • Cuore Anima Spirito 
  • Anima 
  • Spirito 
  • Cuore 

L’Osservatore Coscienza Tempo 

L’Osservatore 

Coscienza 

Energia Massa Spazio Tempo 

Eros

aggiungiamo subito:

Etere

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Notte                             francesca

Lo strumento di creazione aggiornato sarà il prossimo post.