Le civiltà matriarcali – 1 – archetipi
Le civiltà matriarcali – 1 – archetipi
noi – oggi.
Penso che ci sia ben poco da aggiungere. Il mondo ci sta provando ad uscire dalla pazzia in cui è finito, ma ancora è l’energia maschile che vuole tenere il banco per uscire da questa impasse, per cui non funziona. Mi spiace, ma la soluzione non ce l’ha l’energia che ha creato il problema, la soluzione ce l’ha l’energia opposta, complementare. “Opposta” non in senso di conflittuale, ma in senso di necessaria ad integrare ed equilibrare l’energia imperante, ossia quella maschile.
Trovare la chiave, la via di risoluzione e d’uscita, è l’inverso di come si muove l’energia maschile. Questa – l’energia maschile – continua a stare sul campo con le sue dinamiche, parla, codifica, ri-parla, dice e ri-dice, pronuncia, ripete il nodo in cui è dentro, non trova l’uscita. Non può, per il semplice fatto che, anche solo pronunciandolo, ri-conferma, ri-colloca davanti all’Osservatore, ciò da cui vorrebbe essere già fuori. Un loop.
E’ la Babele. La confusione dei linguaggi, delle menti, delle psiche, dei movimenti.
Lo sentiamo il marasma dentro e fuori? nei corpi e nelle teste? E’ tutto il parlare parlare compulsivo di un’energia maschile che ha voluto prevalere, lei stessa ignara di se stessa e di ciò che sta combinando, la pazzia.
Per questo torno alle civiltà gilaniche. Aggiungendo che, alle civiltà gilaniche possiamo accostare altre civiltà pacifiche, matriarcali. Penso ai maya, anche ai nativi americani. Alle società matriarcali ancora esistenti.
Insomma, c’è da fare un lavoro molto semplice, che proprio perché è semplice può sembrare inutile e stupido, invece è la via d’uscita. Se pare semplice è perché siamo stampati e impostati dentro ad un mondo mentale, maschile, che crede che le informazioni debbano essere intellettive, sistemiche, scientifiche… logico-razionali, insomma dall’energia maschile. La mente strutturata cerca le parole. Il dotto, l’intellettuale, non dà credito al pensiero femminile magari più semplice, diretto ma nutrente, saggio. Non che le donne non siano intelligenti, anzi anzi… ma sono anche madri. Le altre donne, quelle che pensano e agiscono da maschi neanche le considero, sono sfasate e basta.
Nutrente – nutriente. … ecco, le cose dal femminile sono semplici ma concrete. Leggere ma utili, funzionali, scorrevoli, comprensibili, spiegabili, accettabili.
Sto pensando poi che bisogna mettere sul campo altro. Cosa non so. Di solito, quando pongo una domanda di questo tipo, la risposta arriva.
Forse tutto deve cadere. Per me va bene. Penso che c’è tanta gente che deve rivedere come si muove nel mondo. Quanta coerenza mette nell’agire.
Certo, se consideriamo che nella realtà siamo a specchio: dove manco di coerenza ecco che, a specchio, sto in un mondo non coerente. Per cui, sempre dentro di me devo rientrare.
Ok. Cosa fare ancora non so.
Allora, se coerenza ci vuole, la coerenza ora mi dice che: meglio che sospenda le parole.
E che, anche, lasci entrare altro, ossia il fare.
Cosa fare, ora lo so. L’ho visto.
Vado e faccio.
Che strano, questo post.
La vita è questo.
In questa situazione sospesa ciascuno di noi ha un qualcosa che vuole fare. Un qualcosa che, gli sembra, di essere impedito a fare.
Parto dalla cosa più piccola, rischio un po’, ma rompo uno schema, un dovere un limite, un’imposizione e faccio ciò che mi sento di fare. Seguo la spinta.
(A parte che l’ho già iniziato questo movimento, anche l’averlo detto e il leggerlo fa sì che sempre più mi orienti e mi muova verso ciò che mi sono prefissata).
Iniziamo da un piccolo movimento, assecondando una spinta che, con poco rischio, posso fare..
Sì perché, mentre inizio a muovermi verso il cambiamento è anche vero che: siccome ho raggiunto un buon livello di amore e rispetto per me stessa, voglio fare le cose amandomi, rispettandomi, perciò evito il grande passo che magari non funziona, che ne so magari ancora non ho le energie sufficienti e mi danneggerei. Inizio da piccolo passi, dicendomi che:
- il prossimo sarà un passo un po’ più lungo, o un po’ più in là.
e continuo.
Così, domattina, sicuro che faccio un altro passetto. Vado avanti così, e pure senza tante spiegazioni. Pulito.
Così ecco che oggi il prolungamento del progetto l’ho fatto. E domani espandiamo ancora. Così ogni giorno, come a riconquistarsi il territorio. Dentro a tempi nuovi, scanditi da ritmi naturali, terrestri, umani.
Camminare sempre un po’ più in là. Ogni giorno un po’ più di ignoto esplorato, non solo all’esterno, ma all’interno di timori e paure che avevo, che so di aver sciolto ogni volta che porto il passo, la visione, la determinazione un po’ più in là
per dire sempre che:
v i v o d e l i b e r a t a m e n t e
La donna vede oltre, la donna espande territori interni e li dona all’esterno. Vivere il femminile è ricomporre il capillare sanguigno rapporto di appartenenza alla terra.
Forse non è tonda, forse è piatta. Forse è tonda, piatta, e chissà che altro. Al femminile va bene in ogni caso, ciò che chiamiamo Terra sono ologrammi.
Oh, come si espande la ricerca! l’esplorazione la sperimentazione, le escursioni, le vastità, ecco, questo il femminile.
Questo oggi emerge da ogni crepa, rivolo, trama della Terra. Emerge e si espande.
Oh archetipo fé! 17 io espando. Allargo le braccia, allungo le gambe, dilato il mio cammino, lo rendo non solo lineare ma radiale. Mi espando. Orizzonti degli eventi. Ciascuno il suo.
Femminile che scroscia, scorre, irrompe, parla chiaro, decreta, sa quello che fa e che dice, che decreta e delibera.
Sempre – tutto – a contatto con la vita, con la natura e la terra.
La donna sa che cosa significa “cordone ombelicale” lei lo sa, è parte di sé, come parte di sé, è ciò che la tiene collegata vitalmente all’altro capo del cordone. Fino a che lei, o il piccolo, dirà….
- ecco, lasciati andare, la terra ti aspetta, la vita, le ballate i canti, la gioia.
Ritroviamo la donna, il femminile, siamo nutriti, amati, pacificati.
Le cose accadono davvero perché il femminile è concreto. La donna sa che il cibo deve essere vero, concreto, nutriente. Così la casa, il lavoro, il letto, il sonno e il risveglio.
Tutto molto semplice, possibile, sciolto, comprensibile. Fattibile.
Tutto è possibile nel mondo di una donna.
Oggi: tutto è possibile.
Il femminile erompre, irrompe, delibera. Fa.