Quadri – Tavole e laboratori
Quadri – Tavole e laboratori
Prefazione al libro :
Una meravigliosa liberazione, e oltre.
(in uscita prossimamente).
Quando ho iniziato a scrivere gli appunti di questo libro sentivo che diventava la sintesi di un percorso. Del mio individuale percorso interiore, e di vita.
Questo Portale,
disegno mio del 2012, sintetizza la prima parte di questa lunga esperienza, tutto il tempo in cui mi sono dedicata agli alfabeti, fino alla consapevolezza lucida che, ciò che sono oggi, è la risultante di questo percorso per archetipi primari.
Il libro Archetipi, la danza della vita, 2012, presenta ciò che è diventato un progetto didattico, propedeutico, esperienziale per lavorare con se stessi, in se stessi, prima, inesauribile tappa, per poter ritrovare il valore di sé e la piena dignità; iniziare un processo di liberazione e trasformazione interiore.
Il cammino è ben tracciato nel disegno: quando si è attraversato il portale di tutte le memorie ancestrali cristallizzate dentro, si giunge là, dove l’energia libera, quantuum, è a disposizione per le nostre migliori creazioni.
Sperimentare, giocare, con gli archetipi primari, ossia con i segni e simboli degli alfabeti del passato, libera il nostro pensiero dalla sistematicità obsoleta che la storia ha fermato, e ci immette oltre, nel pensiero quantico, nella dimensione quantica della realtà
Qui, dove si è Sorgente e si è creatori.
Ho sempre affermato questo della mia esperienza. Oggi, dopo un nuovo ed avvincente percorso nella storia prima delle scritture e degli alfabeti, posso affermare che anche i segni e simboli degli alfabeti non sono l’ultima tappa, bensì il punto di partenza di un’esplorazione, sperimentazione tra manufatti (il senso della forma: spazio-tempo-materia). Segni, simboli, incisioni, disegni, mappe, che sono parte della storia più antica: dal paleolitico al neolitico, fino alle prime età dei metalli. Come dico più avanti ormai, ogni affermazione sulla storia, sulle epoche, sulle vicende e personaggi, sono da considerarsi narrazioni, bisogna saper guardare dentro l’evento e cogliere le informazioni simboliche che, chi ha inventato la narrazione, ha voluto, o ha dovuto, trasmettere. E, anche queste informazioni, non prenderle più per vere e reali, ma vagliarle alla luce di un senso critico costruito su una serie di criteri che, chi si interroga, ha imparato a elaborare o adottare e usare.
Con gli alfabeti si giunge nel mondo dei quantuum. Viverci dentro e giocare qui dentro, ossia creare e impostare la propria individuale realtà, è avventura che accade percorrendo, immergendoci negli spazi-tempi di dimensioni, modi di essere e di vivere, oltre, che non voglio più chiamare ‘del passato’ perché sono qui, si tratta solo di entrare in queste frequenze.
Questo accade contattando segni e simboli delle civiltà prima delle scritture.
Perché bisogna entrare pienamente nella funzione del ‘simbolo’.
Perché bisogna agganciare la funzione, e il suo movimento oltre il segno, attraverso cui il simbolo di manifesta.
Solo così si inizia a cogliere il simbolo, pensare per simboli, sapere cosa fare dei simboli.
Si diventa consapevoli che proiettare il proprio pensiero e creare la realtà è la capacità di concretizzare, in forme e materia, i simboli che si è, e i simboli che si vogliono manifestare e sperimentare.
Io sono simbolo. Mi sono data una forma. Mille forme.
Ciascuno di noi è simbolo. Si è dato una forma. Mille forme.
Il simbolo è una chiave. Il simbolo è una chiave che apre porte, apre connessioni, dimensioni delle psiche. La funzione – aprire un varco – è correlativa alla frequenza. Più un segno è potenzialmente simbolo, ossia più un segno veicola un’informazione vera, centrata e vitale, più la frequenza è intensa. Non dico più alta o più bassa perché questo direbbe quanto ci inabissiamo o ci eleviamo rispetto al piano della materia che, di fatto, non esiste, proprio perché è un fatto di frequenze. Dico piuttosto che l’intensità della frequenza è in relazione a quanto, ciò che il segno veicola (tanto da diventare simbolo) è connesso con la vita e la qualità della vita.
I primi livelli di questa creazione ossia il simbolo, che si materializza nel segno, sono: la frequenza del pensiero, il suono, il colore, il numero, la forma, la funzione.
Le rotonde sulle strade sono chiavi, gli scettri egizi, le chiavi musicali, le domande sono chiavi, uno sguardo, una postura, ecc.
È qui che, il mondo di fuori, deficia di prensione e comprensione di questo livello del creare la propria realtà e quindi, della realtà.
Quando si entra nelle dimensioni dei simboli prima, oltre gli alfabeti, non solo matrix è evidente e la distinguiamo da noi stessi, osserviamo matrix e noi stessi in matrix, ma si inizia e si prosegue sganciandosi da matrix e assumendo forme, inventando spazi-tempo individuali in cui vivere. Anche accanto a chi ancora si vive nel sistema, ma ben diversi e distinti. Dignità, stima di sé, regalità, autonomia, libertà, creatività, potenza creante, relazioni, e tanto altro.
Questo testo vuol essere un’occasione per confrontare i nostri schemi individuali più profondi, archetipici, e trasformarli dove se ne avverte l’esigenza.
Se vogliamo una realtà nuova, dobbiamo scardinare tutte le informazioni e le conoscenze che nel corso dei secoli si sono cristallizzate dentro di noi. Io li chiamo ‘impianti psichici, avete presente come fa il ragno a costruire la sua rete o il baco da seta il bozzolo? Iniziano da grandi fili tirati a lunghe distanze, su questi punti di impianto tessono poi la trama.
Per noi corrispondono ai riferimenti primi. La maggior parte di tali informazioni e conoscenze indotte sono deviate dalla verità. Sono menzogne, finzioni, illusioni, confusioni, depistaggi dal vero e dal bello, quindi anche dal bene.
La storia, le mappe della Terra, i continenti. La scienza. Tutto è stato sottratto alla verità, riempito di menzogne e contenuti devianti. La conseguenza di tale, grande e gravissimo intervento manipolatorio sull’umanità è sotto gli occhi di chiunque, nel degrado, nella conflittualità, negatività dei contesti mentali, relazionali, sociali.
Tutto questo ormai è noto. Molti oggi hanno intrapreso il percorso di confrontarsi non con il mainstream ma con fonti di informazioni sane e vere. L’esigua parte di umanità che ancora alimenta e regge la confusa e negativa visione delle cose, arriverà velocemente alla profondità delle cause.
Le cause prime sono archetipiche, ancestrali, esoteriche.
Tutto il mondo dell’esoterismo, ossia della percezione e comprensione energetica, occulta, della realtà. Ciò da cui il sistema c’ha allontanato etichettando tutto per superstizione, occulto, mentre tutto il mondo dei credo religiosi nei suoi appartenenti, dei governi, delle istituzioni, ne ha ampiamente e iniquamente fatto uso in forme e rituali che gli umani, resi sempre più incapaci di porsi domande vere, nemmeno sono in grado di immaginare possibili.
È stato usato il mondo del mito, delle religioni, filosofie, scienze, il mondo dell’intelletto, della magia, ancor più della stregoneria, delle forze occulte (che siamo sempre noi, solo che non lo sappiamo, ma qualcuno lo sa, e usa gli umani come energia) per radicare e dare la forza ad un grande inganno. La manomissione dell’integrità umana è stata profonda, per questo efficace.
All’ultimo passaggio di comprensione noi siamo creatori e responsabili di tutte le parti in scena.
Le cause sono nella nostra individuale parte oscura, la più forte e pregnante, che va integrata.
Per questo possiamo ri-formulare e re-impostare ‘i grandi impianti’ dello stare al mondo ed abitare il nostro spazio vitale.
Attingendo alla natura, alla verità naturale che sta dentro di noi, per affrancarci sempre più da un sistema di false conoscenze e credenze che sono assolutamente collegate con gli impianti della nostra stessa psiche, ma sono errati e tossici.
Un’informazione errata ‘informa’ erroneamente la psiche, le profondità del nostro essere.
Si crea la dissonanza cognitiva: il dualismo, la dicotomia tra ciò che realmente è, ossia un mondo di connessioni naturali sane e buone per la Terra e l’uomo, e l’odierno stare al mondo, per alcuni completamente sconnesso dalla vera realtà naturale e valoriale che appartiene all’umanità, nonostante le manomissioni. È l’insieme di schemi instillati dentro la mente che diventano dogmi, pseudo-certezze, gabbie mentali. La stessa rete imprigionante che, proiettata fuori (poiché noi siamo i creatori della realtà) diventa tutte le strettoie e gli impedimenti, i doveri, i gioghi religiosi, ideologici, giuridici e istituzionali, economici e finanziari che prendiamo per verità sacrosante.
I più rispondono a questo mondo fittizio, castrate e vincolante, obbedendo a tale sistema, a matrix, allontanandosi sempre più dal fluire dirompente e gratuito della vita, dai flussi; dal percepire le frequenze e l’abbondanza che c’è sulla Terra e nella vita.
In questi ultimi secoli e soprattutto decenni, l’inganno si è sempre più innescato e ampliato, la visione che abbiamo del mondo, dell’umanità, del nostro stare qui è deviata, distorta e non vera. Si crea una grande e continua destabilizzazione in noi come conseguenza delle divergenze tra verità naturale e falsità di tutto ciò che sappiamo, crediamo, pensiamo.
Ecco il male profondo dell’umanità: una gabbia di menzogne fatta passare per scienza, conoscenza, impianti intellettivi diventati i riferimenti primi da cui facciamo derivare il senso, ‘non senso’ dell’esistenza.
In questo testo noi non vogliamo star qui a considerare ancora le cause, la storia. Abbiamo ampiamente seguito e compreso i molti onesti ricercatori che ci hanno permesso di sapere:
‘Quanto è profonda la tana del bianconiglio’.
Vogliamo guardare avanti, oltre, e togliere energia a ciò che già non è più se non nella nostra memoria che si ripresenta; se non nel nostro ultimo vizio a guardare indietro piuttosto che inventare, immaginare, creare in avanti.
Vogliamo creare la nostra realtà nuova, questa guardare e alimentare.
– Ma ‘come’, davvero, la vogliamo?
Va pensata, immaginata, ne va costruita una visione quanto più nitida e certa. Molte visioni, sono tante le variabili dei nuovi mondi. Usciamo da questa ossessione di un pensiero unico, assolutamente povero e avaro. La realtà non è un continuo ‘aut aut’, ma un susseguirsi fluente e armonico di ‘et et’.
Vogliamo immergerci nella vita con i nostri sensi, con la percezione, ma soprattutto con l’innata spinta a immaginare una vita totalmente nuova e appagante.
Questo testo viene messo sul web, a disposizione di chiunque voglia cimentarsi, avvalendosi delle poche, fondamentali tracce, a immaginare il proprio mondo.
Rimettere in sesto, ricondurre alla natura gli schemi sottostanti, gli impianti psichici ancestrali, quelli che organizzano la nostra dimora sulla Terra. Quelli che informano la nostra visione della vita e del mondo.
Il libro è aperto alle vostre individuali integrazioni o trasformazioni.
Entrate nel testo e scrivete, date la vostra definizione delle parti.
Secondo come voi la sentite.
Come risuona dentro voi stessi.
Sono inseriti dei fogli bianchi affinché possiate interagire col testo, soprattutto col pensiero.
Tengo a precisare che questo è un processo, non potrete controllarne subito le risultanti. Qui lavora la parte destra del cervello, siamo in analogico. Ve ne renderete conto dopo, quando qualcosa da dentro ve lo comunicherà. Io dopo anni me ne sono resa conto. Certamente i processi avvengono sempre più velocemente.
E, sicuramente, siete più bravi.
Riprendiamoci la capacità di percepire, sentire, di inventare, immaginare, di proiettare pensiero, il nostro, non quello di altri.
Ciascuna vostra individuale visione e creazione viene intercettata in entanglement, contribuisce a creare la realtà nuova, fatta del riconoscimento di tutte le parti.
Ritroviamo quindi fiducia, autostima, stima, stabilità, radicamento, certezza, positività, propositività. Apriamo le capacità profonde, i corpi sottili, le dimensioni, la sovranità e regalità sul mondo e sulla storia, sull’economia e finanza.
Stacchiamo, disertiamo un quadro astronomico, chimico, fisico, psichico totalmente menzognero e inadeguato alla grandezza e dignità umana.
La vita, il mondo, non è come ce lo hanno insegnato, piuttosto è come noi, dalla più altra visione di noi stessi, immaginiamo noi stessi e la nostra vita. Ma per avvertire questo, e percepire tutta l’inadeguatezza e il fastidio, l’iniquità, la dissonanza e la menzogna profonda, bisogna ripartire da se stessi, da un quadro valoriale e di principi naturali fatto proprio, ritrovato individualmente, responsabilmente.
Bisogna partire dalla coscienza della propria individuale appartenenza alla vita.
Inventiamo, immaginiamo. Scardiniamo i vecchi credo utili ai parassiti, non a noi.
Re-installiamo il nostro unico, singolare, creativo, individuale mondo.