Terrestre – Le Pleiadi

Terrestre 

Terrestre

Le Pleiadi

La tua anima. Lei, che ti porta il mondo.

Sette stelle, sette corpi: sottili eterei, grezzi e pesanti, tutto è stella.

Pleiadi, i tuoi corpi, quelli che vedi e quelli sottili.

Possiamo essere ciò che già siamo in altri universi. L’età dell’oro.

Essere qui sulla Terra la mia anima stellare.

Maya, Aztechi, Egizi, Nativi americani, chiamati poi angeli, extraterrestre, psiche, anima, amori.

Pronuncia la tua anima stellare.

Il tuo sé più ampio, la tua ultima, per ora, spiaggia, quanto a grandezza vastità e potenza.

Sappi che puoi essere oltre, e oltre l’oltre.

Pleiadi, lo specchio.

La capacità profonda della cura nel ri-esumare, ri-trovare, ri-connettere se stessi viaggiando tra stelle e geni. I nostri sette corpi, le sette stelle, le loro forze e intensità fissate lassù.

Un diamante cristallino che nel buio brilla e ci orienta. Sette dimensioni, e molte di più !

Per sentire e sapere che c’è sempre l’universo accanto, e l’altra entusiasmante modalità di vivere l’amore. 

Le Pleiadi,

richiamo, codice, paradigma,

ciò che da sempre siamo ed era velato; ora trasferito e compiuto perché ne diventiamo coscienti.

Apertura del portale, del terzo occhio.

Passare dall’Osservatore al Partecipatore, ossia attivare, della Coscienza creante, la forza intellettiva congiunta alla forza proiettiva-unica, forza-sostanza, che fa essere il pensiero nella sua materia.

Attivare il terzo orecchio.

Attivare l’ascolto del sentire.

Sentire oltre i cinque sensi, avvertire l’aria piena di forze e di presenze. Sentire che si è qui e si è in altro, in un altro mondo, altra dimensione. Sentire che sono in me, in te, in lui, lei, loro.

Sentire che sono te.

Sentire, sentire intensamente l’attrazione, che sei in me mentre, nel tuo corpo, senti me.

Sei, davanti a me.

Pleiadi: centrare il tempo, diventare un tempo-spazio. Tu e io, il senso sempre relativo ma irrinunciabile della polarità che fa esplodere la forza dell’UNO. Goderla intensamente, fino a generare il figlio dell’anima. Poi oltre.

Basta accogliere tutto, compreso il mentale tanto separato da noi stessi. Talmente sottile la linea di separazione ma così definitiva, fino a ieri. Non lo è mai stata.

Già, da sempre, eravamo tutto.

Basta che accogliamo il cuore, l’intuizione e il mentale.

Basta che accogliamo ciò che sappiamo e lo confermiamo insieme a ciò che abbiamo separato.

Compresa la consapevolezza che “abbiamo separato”. Ecco, integrare anche l’idea del separare e l’idea che bisogna separarci dal separare. Integrare anche il separare lasciandolo continuare a separare. È un archetipo, sadé – 18 – in quanto tale incidente e sempre relativo. Lasciar essere tutto e il contrario di tutto. Per un momento, per il tempo che gli archetipi attivi: lamed, sadè, compiono il discernimento e la scelta.

Mi creano nella nuova realtà: yod, dalet, fé.

Importante che io colga le funzioni, criptate sei segni

Pleiadi, il cristallo plasmatico che brilla lassù e quaggiù, dentro di noi. Ora che ogni sfaccettatura dell’esistenza può brillare o restare in ombra, tutto è Vita. Cominciare da qui e lasciare che il sentire che viene dal cuore, ci indichi ogni attimo, come orientaci, come aggiustare il tiro e il percorso, integrando anche la malattia che chiamiamo riserva di energie.

Terrestre

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