Archetipi – l’epistemologia

Archetipi – l’epistemologia

Archetipi – l’epistemologia

Archetipi – l’epistemologia

Stamattina mentre nuotavo là in fondo, oltre le boe, mi son messa a pensare all’epistemologia (pensa che cose assurde faccio mentre sono in acqua). Mi son detta :- Si sente poco parlare di questa disciplina, non la sento mai citare in giro di questi tempi.

Subito mi son data una prima risposta:
– Per come hanno insegnato le discipline negli ultimi decenni, e per la bagarre di informazioni mententi e finte di cui è pieno il ‘sapere’ oggi, logico che non si parla di epistemologia, non si insegna, non si studia, raramente sta nei piani di studio delle università perché, se si applicasse l’epistemologia al sapere di oggi, il cosiddetto sapere scoppierebbe. Dato che l’epistemologia è lo studio delle correlazioni tra l’informazione e le strutture psichiche, correlazione che fa sì che una serie di informazioni ‘sistematizzate’ diventi una disciplina. Si perché tra essere un’informazione o un sistema di conoscenze e diventare una disciplina, ne passa. Non è automatico. Diventa disciplina quando un certo sapere dimostra di essere ‘funzionale’ alla costruzione sistematizzata, organizzata, di senso, della psiche, per cui dell’umano (semiotica di una disciplina). Diventa uno strumento per muoversi nel mondo, o meglio, nel reale. Ma anche nell’immaginazione, da dove nasce il prossimo reale.  


Quando studiavo io, parecchi anni fa, le bugie c’erano già, e tutte, certamente, quello che ancora c’era però, era anche una certa coerenza, forse onestà, buon senso, buonafede dei docenti.  Era ancora presente una certa correlazione con il valore ‘valoriale e di senso’ di ciò che si faceva, compreso insegnare e studiare. Per cui fare ricerca sul senso di un sapere e sulla funzionalità dello stesso all’interno della scuola e dell’università poteva ancora reggere nel mondo accademico. Oggi, la finzione dei contenuti e la … sconnessione di buona parte dei docenti, è tale che non c’è modo di mettere sul campo informazioni – sapere – discipline/valori intellettivi, e vita.  Ecco che, se un campo di indagine diventa impraticabile, dato l’assurdo, lo rimuoviamo.  

Mi spiace dirlo, il sapere di oggi, anche per l’Italia, s’avvicina più al sapere episodico e materico dei Paesi occidentali (ovest) che al sapere filosofico/esistenziale dei paesi che attingono al mondo greco e medio-orientale (est). In più, una delle chiavi, funzionali al cervello, che l’epistemologia considera, è favorire il transfert.

Il transfert, tra i saperi, permette di creare la glia, la rete psichica, il radicamento, il fondamento, l’orientamento, la capacità di navigazione, la capacità di costruire ipotesi, e tanto altro (semantica di una disciplina). Accenno poi velocemente al versante del confronto, dei collegamenti, della potenza degli input e degli insight che vengono favoriti dal circolare delle informazioni. Tenendo conto che già i linguaggi, le metodologie di indagine, dei campi di ricerca e di esperienza che sono la sintassi dei saperi e delle discipline (sintattica di una disciplina) sono per la loro intima struttura, dei percorsi e delle metodologie di percorso.   .
Fa pensare?