(nove estratti da Vittoria)
1 – Ri-creare il nostro strumento di creazione
2 – Resettiamo
3 – Mente
4 – Inconscio
5 – Corpo
Mi ritrovo questo corpo che vuole essere vivo e giocare. Rotolarsi, godersi il mondo, fluttuare con la mia anima gemella. Scelgo di scegliere Corpo. Di assecondare i suoi richiami. Corpo portami tu.
Tutto parte da Psiche, certo. Ma è una sincronia. Una cosmicità. Organismo cosmico o Universo organico, si chiama. L’Uno fatto Corpo. Corpo è ologramma. Tutto accade dentro poi proiettiamo in ciò che chiamiamo “fuori”, un film.
Forse sono solo uno spininng “white” hole – un buco “bianco” ruotante – un occhio – un osservatore – che proietta – questa mia presenza e connessione, in mille e mille forme.
Forse sono uno sciame di buchi neri ruotanti.
Sworm of spininng black holes.
Perché fermarsi?
Perché farne un mondo chiuso?
Wonderland. Alice viaggia. Vittoria viaggia.
Così, ecco, mi sono interrogata, meglio, ho chiesto. La parte di me che sa ha risposto.
Ti chiederai, caro lettore,
– Quale domanda avrà fatto Vittoria?
Ho chiesto:
– Come faccio a crearmi un mondo nuovo nel quale io entro, staziono, viaggio, me la godo, anche ne esco, che sia impostato sul propositivo, sulla meraviglia. Sul positivo, benessere, salute, arrapamento, ossia gioco?
Godermi il mio stato di donna terrestre che si gode il suo uomo terrestre, questo meraviglioso modo di stare al mondo. Sono curiosa, voglio conoscermi in questa dimensione, ora pienamente vissuta.
The Truman Show. Scelto, stavolta, deliberatamente da me.
Mi ha risposto:
– Esci da simboli e alfabeti. Vai ai movimenti.
Così stamattina parlo – non per segni e simboli – non per alfabeti – ma per movimenti.
Ho fatto un cartellone, un contenitore. Così: un foglio, una forma aperta come contenitore, e dentro ho scritto i 22 movimenti della forza. 22 verbi. Vediamo che accade. Si prova, semplicemente, mettendo in atto ciò che passa per la testa. Per cui vi parlo per archetipi non con segni e simboli, ma per movimenti, per Verbi.
Noi. Qui. Lasciamo Babele e siamo nell’Uno.
Come ho già detto esiste di fatto, per creare, la prima persona singolare e la prima persona plurale dell’indicativo presente. Come ho già scritto precedentemente non temo di pronunciare “io”, certi passaggi dell’ego li abbiamo visti e lasciati, qui “io” è il creatore.
Io:
Unisco – Contengo – Metto in movimento – Rendo solido – Vivo – Aggancio – Vado all’eterno – Accetto – Concentro – Penetro – Misuro – Sciolgo – Trasformo – Presso – Corrispondo – Espando – Separo – Lego – Perfeziono – Traghetto – Muoio e rinasco.
Li ho scritti nel mio contenitore. Invece che fare segni e simboli, vado ai verbi. Meglio ancora, li metterò in scena. Cercherò nel mio corpo i movimenti, le posture che esprimono i 22 verbi. Metto la musica, prendo il tappeto, mi immergo nei verbi e lascio Corpo assumere le posizioni che vuole. Il Corpo sa. Ora, applico questi 22 verbi – movimenti – ad ogni parte della macchina. Che ora comincio a chiamare organismo cosmico immerso nell’universo organico.
Questo, che sta dentro di me. Poi il fuori si vedrà.
Questo detto di me, è detto di chiunque. Nell’ologramma il tempo è Uno. Quando una persona arriva ad un punto, ci siamo arrivati tutti. Quel tutti, sempre e solo l’Uno l’ha creato.
Corpo ha in sé i 22 movimenti.
Corpo corrisponde ai movimenti. Si specchia, si ri-allinea, si interfaccia ai movimenti, alle forze in azione. Al dinamismo, alla libertà del qui e ora.
Lasciando segni simboli e alfabeti lasciamo schemi griglie, gabbie babeli impostazioni.
Noi siamo movimento, Energia vitale.
Corpo. Materia. Vibrazioni. Frequenze.
Ad altro livello siamo semplicemente un occhio, una Presenza – Coscienza – che proietta all’esterno se stessa. Crea.
Costruisco una sagoma di Corpo, la lascio piuttosto indefinita, può essere che voglia fare dei cambiamenti al “come mi sento e vedo Corpo oggi”.
Preparo dei nastri o striscioline di carta per scrivere gli archetipi.
Rendo solido – Misuro – Traghetto – Sciolgo – Metto in movimento.
Bene, metto questi verbi all’interno della sagoma. So già che un po’ alla volta li metterò tutti e 22 i verbi. Per ora questi, lascio che i tempi vengano da soli. Al momento opportuno saprò quando aggiungerne e quali.
È un gioco.
Non dico altro per ora su Corpo. Non mi va di definire, potrei rimettere in scena un corpo vecchio. Lasciamo che gli archè-funzione lavorino. Essi sanno il mio intento: il mio gemello – che avverte l’Uno come me – questa è la corrispondenza – sta aspettando che io arrivi con Corpo. Corpo libero, funzionante, cosmico!
Corpo parla poco, ovvero parla in modo altro. So che Corpo mi parlerà e mi dirà di sé. Intanto io sto dando forma a Corpo.
Ecco stasera aggiungo altri movimenti e, dato che con Anima gemella terrestre voglio intensificare la vicinanza sia dei corpi che della psiche, stasera aggiungo:
Unisco – Corrispondo – Vivo – Accetto – Penetro – Presso.
Vediamo che dice stasera (siamo a due sere dopo), Corpo. Quali movimenti di sé mette in scena:
Contengo – Vado all’eterno – Proteggo – Concentro – Perfeziono.
Sì, sto concentrando, sto molto concentrando.
“Un giorno anche tu saprai usare la Forza” mi disse anni fa un amico.
Aggancio – Trasformo – Espando – Separo – Lego – Muoio e rinasco.
Corpo: 22 movimenti, 22 vibrazioni. E quante altre!
Tutto per godermi il mondo.
6 – Che palcoscenico! Che rappresentazione!
7 – Terrestre
Dopo le prime sette, altre parti si sono presentate sulla scena, e ora sono qui, per integrare e rafforzare la funzionalità e l’efficaci del nostre strumento di creazione. Sentiamole, attiviamole, sono la nostra potenza, la nostra capacità di creare la nostra realtà, le situazioni della vita affinché diventi sempre più naturale, umana, vivibile gioiosamente e condivisibile nelle sue bellezze.
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