Terrestre – Amo il mio Pensiero – 3

Terrestre 

Terrestre

Certo. Amo il Mio Pensiero.

Amo il Mio Sentire.

Amo quanto Vivo.

Amo Amare ed essere amata.

Amo scrivere quanto vivo.

Amo essere terrestre.

Potrei mettermi qui a disquisire sulle cose, su situazioni, persone, me stessa, altro. Le parole tornano dentro. Perché il mondo delle parole è bellissimo, ma la vita che scorre lo è molto di più.

Amo essere in questo spazio sereno e coerente.  Amo come sento, come penso, come sogno, come e ciò che desidero. Amo godere di me, inventare, condividere.

                                                                                       Vittoria

 

Questo il post fino a qui il 31 gennaio 2017. C’è già stata una ri-formulazione di questo post. Mi rendo conto che, essendo molto corto, si presta a essere integrato. Questa affermazione è come una piattaforma che spesso va integrata.

Amo il mio pensiero.

Certo.

Oggi mi sono ritrovata a scrivere:

rispetto a questa situazione… amo ogni cosa che penso e che voglio.

Mi approvo in tutto quanto ha pensato e penso, ho detto, ho fatto.

Sento che sono un contenitore che rimbalza. Contiene storia? No. So che ho vissuto ogni tassello di questa situazione nell’attimo, nel presente, per cui non voglio che diventi “passato”. Sento ogni parte di questa situazione “qui e ora”.

Anche questo di adesso è un qui e ora.

Così non penso, non faccio mentali. Sto nella vibrazione di ogni attimo che vivo e, anche ciò che mi verrebbe da chiamare “vissuti”, dico che “sto vivendo” qui, ora, in tutta la sua coscienza.

Ogni attimo di presente è innestato di consapevolezza.

Tutto è Uno. Alef. Sto sperimentando questo: tutto è Uno. Ossia, ciò che mi accade mi porta a sentire la continuità tra le cose e le persone. Ci sono situazioni che faccio fatica a sentire uno con me. Non mi appartengono o mi disturbano. Mi riferisco a persone vicine, non penso ora a chi mi è estraneo, straniero, là poi, non è così vero che mi senta Uno. Anzi anzi.

L’esperienza di continuità e partecipazione dell’altro che sto avvertendo è… piccola, ossia relativa ad alcune persone, è un po’ insolita.

È iniziata col gioco delle parole. Mi sono detta:

  • Se tutto è Uno, io mi chiamo Vittoria, ma mi chiamo anche Stefano, Emma, Giorgio, Luisa…

Camminavo per le strade e passavo il tempo dicendo:

  • Io sono Vittoria
  • Io sono Stefano
  • Io sono Emma
  • Io sono Giorgio
  • Io sono…

Pensavo effettivamente alle persone, con questo nome, che conosco.

Era divertente. Mi accorgevo che cambiavo camminata, rallentavo, dondolavo, respiravo diversamente. A che serve? Nulla. Però ho cominciato sentirmi più vicina a loro. Non mi interessava entrare nei loro pensieri, mi bastava così, la sensazione, quasi la loro energia, sentivo questa intromissione nell’essere dell’altro, vitale.

In questo periodo non mi va tanto di mentalizzare. È il momento di pulire e pulire. A volte ho la percezione che c’è una realtà e un modo di esistere più sano, sereno. Questi discorsi li fanno in molti e meglio di me. A me interessa una cosa sola, occuparmi della mia capacità di creare la mia realtà.

Per continuare su questa strada è probabile che sia necessaria questa sensazione dell’essere Uno. Percepita davvero, vissuta, non solo mentalizzata o immaginata.

Mi piace come mi sento.

Vediamo che altro mi viene da giocare con le parole.

Amo il mio pensiero.

Terrestre

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