Archetipi – 21 – Traghetto – 2° parte

Archetipi – 21 – Traghetto – 2° parte

Vittoria – Traghetto

Archetipi – 21 – Traghetto – 2° parte

continua da … Traghetto 1° parte

Togliamoci da: sistemi solari, Terra a palla, sole appeso lassù, pianeti satelliti e galassie, astronomie e relative astrologie. Questo, che abbiamo sempre considerato il nostro contenitore astronomico, è semplicemente uno schema in cui siamo stati immessi. E noi a ruotare e ruotare, dentro il cerchio come il topo. Machicccelofafffare. Tutte invenzioni. Tutti teatrini. Palcoscenici. Anche questo che sto presentando io, certo. Dato che scena è, io scelgo quella che meglio mi rappresenta. Basta separazioni, conflitti, sensi di colpa, prevaricazioni e strafottenze, doveri sacrifici e vittime.

La mia rappresentazione del – mio – mondo – è magnanima e grande. Solo questa la differenza. Che io scelgo di vedere quello che scelgo – io – di vedere, quindi creare.

Mio caro lettore

Rifletti un attimo, mio caro lettore, e ascolta: dove sta la tua energia? In che cosa tu risuoni? Di ciò che hai letto qui? Quindi: cosa scegli? Di credere? Di essere?

Fai avanti indietro nel tempo. Vai al primo tuo ricordo, vai a quando qualcuno che tu amavi t’ha detto:

Guarda quelle stelle lassù.

– Guarda che luna…

Ecco il sole… –

e porta un

proteggo

mi proteggo – mi riparo

da schemi trasmessi, tramandati.

Vai a cercarti l’archetipo, caro il mio lettore, vai alle Tavole del libro Archetipi, la danza della vita, perché io qui parlo solo per verbi e movimenti, non più per lettere e numeri. L’ho spiegato precedentemente il motivo.

Archetipi – 21 – Traghetto – 2° parte

Ecco. Ora. In quel momento del passato, sei protetto, niente e nessuno ti può infilare pseudo-spiegazioni della realtà, nessuno ti può invadere o ferire.

Proteggo Proteggo.

Le visioni del mondo, gli olimpi[1], i sistemi filosofici religiosi scientifici, ecc sono sistemiche del pensiero.

Sono state create per dare un’impronta e un’impostazione al nostro proiettarci nel qui e ora della concretezza, ma tali dovevano restare, invece le abbiamo scambiate per realtà da qui la separazione e il conflitto. In fondo separazione e conflitto sono dovute al fatto che: qualcosa non risuona, qualcosa non è sintonizzato. La separazione era una dinamica

separo

andate a trovare a quale segno e simbolo corrisponde, era un messaggio, ne abbiamo fatto una condizione caratterizzante la realtà, tra l’altro illusoria. I segni e i simboli, all’interno di questa manipolazione che noi stessi abbiamo fatto, hanno una funzione: aprire le dimensioni o mantenerle criptate.  L’efficacia e la velocità con cui un segno e un simbolo conducono e realizzano ciò che in essi è criptato, dipende da “un tempo” il tempo con cui quel simbolo è implementato. 

Archetipi – 21 – Traghetto – 2° parte

Per stare qui, in questo qui e ora, non abbiamo bisogno di darci un quadro generale, non ora. Ora, importante è riprendere tutta la gestione di noi stessi. Ritroviamo la “potenza” di ciò che siamo, poi sicuro che ci muoveremo diversamente anche nel cosmo. Tanto, pure il cosmo, quello vero, è dentro, mica fuori.

Ora quella memoria prima dolorosa, affaticata, diventa:

Vivo

vita gioia

e tu la pronunci:

Vivo Vivo.

Grazie, benedico, riconosco me stesso in tutta la mia creazione di ieri e di oggi.

Tutto si riformula si ricongiunge si fa comprendere.

Guarisci, guariamo.

Vittoria – Traghetto

[1]     L’astronomia, l’astrologia, le costellazioni, gli dei, gli oroscopi, ecc. Tutto questo quando non è più un gioco ma ne facciamo qualcosa di statico, inamovibile, con cui interpretiamo noi stessi, sempre, senza ri-formularci, a questi livelli dell’impianto del sistema dei pensieri su noi stessi.

Vittoria