Il Terrestre
Il Terrestre – 19 – Il Sole
Sto sotto il sole il più possibile.
Spesso mi brucio, mi sento cuocere ma è troppo bello, quasi appassionante per desistere. Dico, sotto il sole cocente, l’ombrellone se ne sta vuoto. Mangio sotto il sole. Queste le mie estati, poi mi immergo e lascio che i raggi mi penetrino ancor più nella pelle, viso, spalle, testa. Un mondo di natura, voltarsi e rivoltarsi nell’acqua. Nuotare lontano dalla riva, girarsi e guardare le case e le montagne, gli ombrelloni lasciati laggiù sulla spiaggia.
Io, in fondo.
Queste le mie estati, in cui sento la vita attraversarmi. Sì, anche fatica, relazioni, gente che va e viene, marmellate da fare, scrivere sulla spiaggia la sera quando la brezza si alza e permette di usare un po’ il cervello. Il tramonto, qualche brivido sulle spalle, il sole giallo o rosso che scende veloce e laggiù all’orizzonte s’immerge nell’acqua. Si fa buio in fretta, a casa.
La giornata non finisce così, io ho il sole dentro, posso continuare.
Energia, energia. Eppure so bene che è tutto finto. Che è uno scenario. Talmente avvincente che, sembra vero. Lo uso, questo sì, faccio mia tutta questa energia. Ma il sole non è tutto, non è il centro del sistema, non è la mia fonte energetica. La luce elettromagnetica abbaglia, incanta, vorrebbe assorbire tutta la mia attenzione, e io mi ritroverei a credere che ciò che vedo fuori è vero e che questa, di fuori, è la realtà. Invece la realtà è dentro, il mondo si muove dentro, le forze le situazioni le persone sono in ben altro scenario, vero, di senso, dentro di me. Pare che io stia dicendo qualcosa che già i saggi e i maestri dicono in continuazione. Sì, non sto dicendo nulla di nuovo, solo che anche se lo sentiamo dire, se lo leggiamo, pare che lo crediamo, ma non è così. Continuiamo a relazionarci al mondo di fuori, a crederci, a voler agire fuori.
Poi accade. Per chi si interroga accade che un giorno, davanti ad un fatto, avverti lo squarcio. Il velo si apre e sai che ciò che vedi non è reale. A volte accade in una situazione strong, forte o che ci provocherebbe dolore. Un fremito nella testa e sai che, sì.. pare che io abbia visto questo, ma so che ho visto una scena che io ho messo su, ma che non è vera; se vado là si dissolve. Là non ci sono le persone che mi sembra di vedere. Se vado là mi relaziono serenamente o ci confliggo, dipende, ma è un’interazione dalla mente, non dal cuore. Per cui, meglio che non mi aspetti granché da essa.
Ecco, questo è il punto di non ritorno. Il dubbio è entrato e lo squarcio si fa sempre più vasto e profondo.
Io sono responsabile del 100% di ciò che vedo e che mi accade.
Si comincia a riavvolgere il nastro, della propria giornata ed esistenza, dall’altro capo. Cade tutto. Fino a che cade, ma davvero cade, questa pantomima del sistema solare.
Cade, sto dicendo che davvero siamo sicuri che là fuori non c’è un mondo astronomico così come crediamo di conoscerlo, sul quale dicono e pontificano e sentenziano le scienze gli scienziati gli astronomi e gli astrologi. La scienza crede ad un fantasma tanto quanto l’astrologia. Con la differenza che almeno gli astrologi sanno che c’è una connessione tra il creatore, ossia – io – noi – e tutto ciò che ci mettiamo davanti. Dico, una connessione “di senso” per cui l’astrologia, se è vera e intelligente è anche capace di mettere in discussione, in evoluzione ciò che crede, gli scienziati fanno un po’ più fatica. Non sto dicendo che la scienza non ci prova a evolvere, a aggiornarsi, dico che non c’è aggiornamento ed evoluzione all’origine, del dove e come osservare e raccogliere dati, ecc, per cui è tutto un sistema che sta in piedi sul nulla.
Quando il sistema solare è tolto. Quando il sole è tolto dal centro, allora si inizia a poter equilibrare le parti archetipiche di sé. Fino a che questo non è chiaro, tolto e libero, il vampiraggio energetico prosegue. Cambia sempre scenografia, trama, ma sempre le nostre energie escono da noi, noi non cresciamo, non vediamo, non “Siamo”.
Fino a che il risucchiamento di energia continua noi non abbiamo consistenza, sì, pare che si abbia un corpo, un cervello eccetera. Fino a che non riusciamo a mantenere il nostro livello energetico così come ci serve per sostenere – non un corpo necessitato e spesso squilibrato – ma un corpo pieno, che vibra con la Terra e l’universo. Un corpo sano e che sa mantenersi sano, che sta qui sulla Terra e che cambia dimensione solo come e quando vuole. Che fa l’amore in modo tutt’altro di come lo si conosce. Che sa chi va ascoltato e assecondato, chi va onorato, ecc. Solo la forza, sto dicendo l’energia, la frequenza, lo stato di sé che è un insieme di forza concreta fisica materica, psichica, di senso e significato, più l’intento, la percezione, le frequenze e le dimensioni dei corpi sottili. I nostri stati materici insieme ad astrali, cosmici. Questo è “corpo”.
Lo ripeto, e c’è un motivo:
- Fino a che il risucchiamento di energia continua io non ho consistenza, sì, pare che io abbia un corpo, un cervello eccetera. Fino a che non riesco a mantenere il mio livello energetico così come mi serve per sostenere – non un corpo necessitato e spesso squilibrato – ma un corpo pieno, che vibra con Terra e Universo. Un corpo sano e che sa mantenersi sano, che sta qui sulla Terra e che cambia dimensione solo come e quando vuole. Che fa l’amore in modo tutt’altro di come il mondo conosce. Che sa chi va ascoltato e assecondato, chi va onorato, ecc. che sa interagire con le persone per costruire e godersi serenità benessere abbondanza. Solo la forza, sto dicendo l’energia, la frequenza, lo stato di me che è un insieme di forza concreta fisica materica, psichica, di senso e significato, più l’intento, la percezione, le frequenze e le dimensioni dei corpi sottili. I miei stati materici insieme ad astrali, cosmici. Questo è “il mio corpo”.
Ecco, chiaro perché l’ho riscritto e soprattutto ri-letto e ripetuto dentro di me, anche a voce alta.
Ora trasformo, ri-formulo, e traghetto da matrix a Pianeta felice:
– Al centro del mio sistema astronomico, ossia al centro di miei punti di riferimento cosmico-galattici, ossia dall’altro lato, a specchio, con la mia psiche
– che fuori metafore e simboli significa –
al centro del mio sistema di creazione, di viaggio, e di tutto ciò che sono,
ci sono io.
Io, al centro, e io ho il mio più profondo centro nel mio cuore di carne.
Attorno a me, ruotano con le loro orbite, i Pianeti, ossia i miei apparati: psichico animico neuronale intellettivo ecc – ovvero i miei strumenti – e Sole, ossia la mia continua fonte di energia.
Il mio sistema si auto-alimenta, e sa proteggere la sua carica energetica; sa come e dove investire la sua energia e dove è più conveniente trattenerla. Sa integrare l’altra parte di me, ossia la mia parte oscura, l’anti di me stessa, dove stanno le energie più profonde e forti.
Il sistema sa mantenere il livello energetico così come serve per sostenere Corpo appagato, pieno, che vibra con Terra e Universo.
Corpo sano che sa essere sano, che sta qui sulla Terra e che cambia dimensione solo come e quando vuole.
Che fa l’amore. Fa l’amore.
Corpo sa chi va ascoltato e assecondato, chi va onorato; sa interagire con le persone per costruire e godersi serenità benessere abbondanza. Per interagire sempre, in uno scambio vitale, gratuito, evolutivo, con Terra, con il Sistema cosmico e tutti i suoi abitanti.
Tutto è dentro di me, in Corpo.
Tutto è movimento e forza. Sto dicendo l’energia, la frequenza, lo stato di me che è un insieme di forza concreta fisica materica, psichica, di senso e significato, più l’intento, la percezione, le frequenze e le dimensioni dei corpi sottili. I miei stati materici insieme ad astrali, cosmici. Questo è Corpo.
Oh, han già detto in tanti! Lo so.
Inoltre tutto questo è numeri e diventa il numero che rafforza, sostiene, potenzia quanto pronunciato.
Scritto, e ri-letto a voce alta ciò che ho scritto. Serve a me.
Michael Ende
Tutto ciò che accade tu lo scrivi – disse
Tutto ciò che io scrivo accade – fu la risposta.
Oggi traghetto questo in Pianeta felice e affermo:
- Tutto ciò che nasce dal mio essere allineata alla naturalità dell’esistenza, a Pianeta felice, accade.
Sono amorevole creatore della mia realtà.