Energia e massa infiniti – L’imperatore

Energia e massa infiniti 

Energia e massa infiniti

Energia e massa infiniti – L’imperatore

Trasformare gli irrisolti di matrix in gadget di Pianeta felice

Come diciamo noi

  • Aggancio un irrisolto in matrix, lo lascio trasformarsi, ossia allinearsi alla naturalità della vita, e lo traghetto su Pianeta felice.

Ma come si fa?

Come?

“Il – come – è mancato al mondo per un po’ per poterci muovere agevolmente, leggermente, su questa dimensione chiamata Terra. Terra non è una palla tonda, chiaro vero?”.

Comela mente ci aveva spostato sui perché, e sui perché non riuscivamo a modificare le situazioni. Quando ci riuscivamo era dopo tempi lunghi. Invece, la quinta dimensione è propriamente – essere nella capacità di creare e godere una creazione appena la si è pronunciata.

I perché mi davano una serie infinita si spiegazioni ma niente soluzioni. Io voglio cose concrete. Fatti da godermi. 

È tutto collegato, questi livelli dei collegamenti sono ancora parecchio da esplorare, ma siccome io noi insistiamo a volere le nostre cose belle nel qui e ora, ecco che i veli si sollevano.

Ho sempre creduto di essere parcheggiata su un terreno, dentro ad uno spazio-tempo, sopra una sfera che prima chiamavo “Terra”. No no. Credo che Terra sia semplicemente una dimensione. Basta che io pronunci “Terra” e mi rinnovo questa dimensione davanti, attorno, così questo “campo” continua a restare qui e io sopra, e dentro.

In effetti,

  • Terra!

Pronunciavano gli esploratori, e conquistavano una nuova terra.

E se pronunciassimo:

  • Marte!
  • Venere!
  • Urano!
  • !!!

Pronunciamo. Emaniamo decreti, ed eccoci su… Venere Urano Plutone e oltre, fuoriiii

  • Sirio!

pronuncio e

  • Alfa Centauri

e qui sono!

Sì, io pronuncio decreti. Ossia mi creo le situazioni, questa di adesso è “Terra”, tra poco mi sposto.

Pronuncio i miei decreti!

Basta, questo discorso è così ampio e nuovo che ci entro un po’ alla volta. Lo penetro Kaf non quando voglio io, ma quando lui si lascia percorrere. Quando lui stesso si lascia tirare giù dal mio Iperuranio e atterra a Terra.

Terra è una dimensione. Oh, lascio circolare questa affermazione in me.

Intanto torniamo a “come”?

“Come” traghetto un irrisolto? Lo trovo risolto e nuovo?

E io in esso? Nuova.

Non lo so, stamattina provo. Ho una specie di intuizione, voglio metterla in scena. Vediamo se funziona.

Ho un irrisolto che non mi dà pace, che rispunta nonostante io sia cosciente che altro non è che un mio schema, un mio vecchio pensiero, legato ad un’emozione, certo, ed è per questo che ancora non s’è eradicato.

Stamattina , con Imperatore, mi vengono incontro i numeri.

So che:

I numeri stabilizzano e mantengono i livelli di dimensione che raggiungiamo.

Questa consapevolezza è arrivata dopo che nella Prefazione a Archetipi, i 22 movimenti della forza, i numeri si sono presentati e hanno sottilmente parlato di sé.

Per cui, se ad ogni passaggio ho applicato lettere e simboli, ora applicando numeri, dovrei aumentare la funzionalità dell’archetipo. Ogni archetipo che usavo conteneva già il numero certo, sempre associato, ma ora intendo rafforzare la parte intensità della vibrazione e la parte misura insieme a campogeometria di un archetipo, tutto ciò che numero è. Insomma: onda e lunghezza d’onda, intensità, frequenza. Tutte queste variabili delle quali capisco poco ma so che sono modi interagenti della forza.

Provo. Che ne so, io sperimento.

Quindi ho una cosa che serpeggia dentro e che va assolutamente sciolta:

  • Aggancio – waw – 6
  • separo da matrix – sadé – 18
  • il refuso
  • faccio curare, ossia sciogliere – mem – 13
  • permutare trasformare – nun – 14
  • sento il pieno di energie libere samek – 15
  • enuncio il decreto nuovo yod -10; fé – 17
  • fatto diventare risorsa
  • traghetto scin – 21 il nuovo pronunciare me stessa
  • su Pianeta felice alef_bet
  • io rinata in un nome nuovo – tau – 22

Mi servono:

6 – 18 – 13 – 14 – 15 – 10 – 17 – 21 – 1_22 – 22

Sto dando i numeri.

Evabbé.

Ora sto in ciò che ho pronunciato di me. Mi viene subito in mente il passaggio del Mar Rosso. Vuoi vedere che quella è una grande metafora per dire, sotterraneamente, che cos’è un passaggio di liberazione?

Numeri – acque.

Dare i numeri è passare le grandi acque? Nascere allora. Vado a braccio. Probabilmente le associazioni che mi stanno arrivando sono per me, ciascuno le sue.

A me interessa solo che funzioni. Per cui probabilmente, ciò che funziona non è tanto la metodologia che sto usando io, o le chiavi che io vi metto, ciò che funziona è che – mi sto inventando, sto procedendo su un percorso di ri-allineamento che è il mio – che va bene per me. La mia psiche sta andando per strade sue, simboli suoi, avverto come un apripista originale e singolare. Aprire una strada che è la mia per guarirmi, spiegarmi a me stessa, organizzarmi la vita. Darmi un orientamento e una strutturazione. Mia. Non omologabile, né adattabile.

Quindi se c’è un qualcosa che può essere condiviso non è tanto la mia modalità o i miei contenuti, quanto il fatto che io mi prendo la libertà di guarire me stessa a modo mio. Ciascuno il suo. Autoguarigione si chiama.

Importante che funzioni.

Bene intendo essere traghettata dall’altra parte del Mar Rosso. E qui inventarmi la mia Terra promessa. Nuova.

Ora non si torna indietro. Fuori dall’eterno ritorno, dal copione ancestrale.

Io, Imperatore.

Io, Imperatrice ho traghettato oltre il mio essere Imperatore.

Finalmente fuori. Perché sto nominando, attivando i miei numeri, le mie essenze. I numeri fanno sostanza, confermano rafforzano ciò che abbiamo detto affermato condiviso, tutti i nostri passi. Non si torna indietro, lo avvertite?

Stabilizzati ai livelli della gioia e dell’armonia cui si è arrivati.

Ora dato che in molti campi della mia esperienza il livello è alzato, per transfert, ogni parte di me è allineata alla naturalità delle esistenze e degli eventi. Tutto il sistema fa un balzo in avanti.

Quando finalmente gli schemi, i grandi sottili e trasparenti impianti si sollevano, psiche è pulita, inconscio è continuamente resettato da informazioni e memorie inutili, quando non tormentose, ecco, c’è un prato.

Una stabilità, una pace.

Imperatore decreta.

Re-intronizziamo l’occhio fisico nel suo potere di discriminare e scegliere cosa guardare, quindi creare. Ayin, l’occhio fisico ri-allinea la sua funzione ora che io ho impostato la scelta perfetta. Scelgo di mettermi davanti e ripetermi l’immagine che viene dal campo unificato, e creare così la realtà, l’organo e l’apparato, l’evento, le persone, le situazioni unificate – alef– allineate con me che abito Pianeta felice. La forza di amore produce con l’occhio fisico immagini che provengono dal mio essere sincronico e allineato.

Sincronico ossia unificato modularmente nei due emisferi destra e sinistra del cervello, ossia nell’equilibrio di femminile e maschile.

Allineato alla naturalità della Terra, degli esseri e degli eventi.

Nel momento che noi alleggeriamo inconscio, mente e psiche da residenti inutili, da zavorre, da vecchi secchi e vizzi pensieri, ecco che anche la vibrazione si alza. Eh certo, abbiamo tolto refusi inservibili, la stessa materia del nostro pensiero si è alleggerita, e la nostra vibrazione si solleva. La forza di gravità ora fa i conti con un organismo forse più selvaggio, così mi viene da scrivere, ma sicuramente disintossicato da artifici mentali utili in passato ma ora obsoleti. La gravità è meno imperante, camminiamo e danziamo più leggeri. Saliamo in cima alle montagne, sprofondiamo in fondo ai mari, il corpo alleato e complice. La gravità solo un leggero refer di memoria necessario a mantenere il fatto che: sono una terrestre.

Mi piace stare qua: mangiare dormire fare l’amore, godermi il corpo.

Il mio corpo è il mio nome. Il mio nome è “corpo”.

Mentre mi godo le mie infinite dimensioni la luce e il gioco dei miei corpi sottili.

                                                                             Imperatore

Energia e massa infiniti – Giustiniano

Energia e massa infiniti