Archetipi – Pensieri angeli – Angeli pensieri

Archetipi 

I nostri pensieri sono gli angeli  –  gli angeli sono i nostri pensieri

tutto ricondurre dentro noi stessi 

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                         Archetipi – Pensieri angeli

Sappiamo ritrovare in noi stessi le modalità di pensiero che corrispondono a questi livelli del pensare creativo?  Ovvero Archetipi.

Identificare, confermare e densificare le energie pensiero?

Distinguendole per funzione, caratteristica, identità?

Classificare i tipi di pensiero secondo dei criteri?

Come potremmo definirle, con un linguaggio di oggi?

 Pensiero-angelo, ovvero cosa cogliamo definiamo, pronunciamo e attiviamo di noi stessi e del mondo con un pensiero angelo

pensiero- arcangelo

pensiero- principato

pensiero- potestà

ecc…?

Chiamarli pensieri-angeli ci permette di attingere a quanto è scritto su di loro e aiutarci a chiarire, a cogliere le cose che sono nascoste, scisse tra ciò che è considerato uomo e ciò che è considerato angelo, perciò più vicino a Dio.

A sollevare il velo[1]. Ci serve per prendere consapevolezza che essi sono le nostre forze, potenzialità e capacità. Sono gli strumenti per elaborare pensieri che si realizzano nella materia. Quando, raggiunta l’unità interiore, comprendiamo che il mondo attorno a noi è la proiezione e materializzazione del nostro mondo interiore. Quando, finalmente, siamo nell’istante e rendiamo persone, cose, situazioni ed eventi ciò che desideriamo e progettiamo. Sì, noi creiamo ciò che sta davanti a noi, fuori di noi, nel momento che l’abbiamo creato, tratto dal nostro infinito interiore.

A che serve tutto questo? Prendiamo Dionigi l’Aeropagita che parla delle gerarchie angeliche e applichiamo quanto detto, riconduciamo tutto in noi, individuiamo in noi ciò che abbiamo sempre considerato fuori, distinto da noi… che succede?

Stanno in noi dimensioni, potenzialità che abbiamo sempre considerato fuori e così gli eventi, i pezzi di storia che appartengono a questi esseri, considerati fino a qui distinti da noi.

Riconduciamo e ri-troviamo le potenzialità, è un potere che abbiamo sempre lasciato in mani-altro da noi.

Quale potenzialità, quale responsabilità e quale caduta di autorità fuori di noi! La nostra esistenza, la nostra anima, la sorte dell’universo affidata ad autorità e poteri fuori di noi!

Invece Tutto è qui… è nelle mani dell’Umanità consapevole, nel cuore e nelle mani della Coscienza Una. Questo comprendiamo lavorando con gli Archetipi.

Il momento della presa di coscienza della correlazione creativa tra la realtà interna ed esterna all’essere è l’istante in cui sento e so di me stessa, con lucidità ed evidenza, che l’Anima che sono ha sentito, pensato, scelto, voluto, creato ciò che sto vivendo. Niente di più niente di meno.

Colto questo dalla pregnanza della sua portata, non resistiamo più a voler modificare la realtà esterna ma ci rivolgiamo dentro noi stessi come primo, indispensabile passaggio per creare la realtà esterna.

 

Pensieri angeli – Troni – “sono”

“Sono trono quando sono assisa in me stessa, assertiva su tutto ciò che sono”.

Una: corpo, mente, cuore e anima, presente a me stessa nell’Osservatore e una con le risorse dell’universo.

L’Osservatore non è un’identità, è il nostro io che lo definisce così, in realtà esiste solo l’osservare, ogni sentire e ogni pensiero è espressione di come siamo qui e ora. Noi dalla nostra unità ci cogliamo nel qui e ora e, allo stesso tempo, oltre, nel Tutto in cui sempre Siamo.

Quando sono Una, allineata in me stessa: corpo, cuore, mente, anima, l’energia vitale mi attraversa, sono aperta e connessa con il mio Sé superiore, sono connessa all’universo e a tutte le sue risorse, alla Coscienza Una che comprende me, ciascuno, tutta l’Umanità di oggi e della Storia.

In questo momento creo di un creare che significa lasciar passare la Vita, lasciarsi attraversare dalla Vita e, mentre l’energia vitale mi attraversa, io, Vittoria, (personale) e connessa alla Coscienza Una (universale), pronuncio un sì che sento/partecipo/partorisco: è la mia creazione.

Questo è l’istante connesso all’eterno, alla Consapevolezza indefinita, ossia al Tutto esistente prima di qualsiasi creazione, è quel  In Principio  del vangelo di Giovanni.

Mentre sono in questo stato di Trono, in me sono presenti e partecipano alla mia creazione anche gli altri stati di sentire e di pensiero: cherubini, serafini, potestà, ecc…

Essi partecipano all’atto creativo e ne fissano le istanze forti, fondamentali, lo strutturano.

 

*  Pensieri angeli – Cherubini e Serafini – “creo” – “brillo” – “illumino”

I cherubini e i serafini si fissano, si danno consistenza e identità, ossia, da queste funzioni che sono, do consistenza e identità a emozioni, intenzioni, ragioni, valori che stanno alla radice, sono i come e i perché esperienziali/essenziali del mio creare, in questo momento, questa e proprio questa creazione: acqua, pane, aria, luce, carezza, parola, uomo donna bambino.

Sono i significati e le modalità della mia creazione, ossia il modo, il senso e la forma che do alle mie esperienze.

A livello del creare sono nell’istante, sono corpo e psiche, oltre la ragione, sono Una con i principi, i pensieri, le emozioni, le dinamiche che la Vita si dà nel suo manifestarsi. Sono i grandi modi di essere della Vita che, nel mio quotidiano, si fanno: amore, pace, libertà, originalità, armonia comunione, gioia, bellezza. Incarnati in: sguardo, carezza, mano, abbraccio, lavoro, compagni di viaggio; la Terra e l’umanità felice. Qui c’è la Vita che agisce come Totalità. Colgo i Grandi Valori nel piacere della vita e nel buio del limite, che danno senso alla mia esistenza e alla singola esperienza, possiamo chiamarli gli Archetipi Viventi. Ed essi sono: amore, pace, libertà, rispetto, coerenza, onestà, gioia…

Poi, passato il momento di questo forte insight in cui sono Uno e creo, torno ai livelli del quotidiano, del sentire frammentato, del pensiero reale in cui faccio esperienza di me nella concretezza della materia in cui mi sono data, a questo livello la lucidità del momento creativo è assorbita dal molteplice, la luce della sapienza – “sono” (serafini) e della forza-potenza – “creo” (cherubini), è velata[2] .

 Cherubini

la luce della forza-potenza – “ creo”.

 Serafini

la luce della sapienza – “brillo”.

 La lucidità e la potenzialità dell’insight, momento Uno, “in Principio”, sono assorbite dalla materia e si rarefanno. La consistenza, il molteplice in cui sono inserita, assorbono la potenza, la lucidità e la sacralità del momento Uno del creare ed esse vengono meno al mio corpo e alla psiche così, spesso, i modi e i perché profondi e più importanti del mio essere e agire, mi sono nascosti.

Non colgo più le risorse che l’universo comunque mi dà per vivere sempre al meglio il momento presente, ed io mi perdo in una partecipazione, comprensione del mondo e in un agire riduttivi, che non sono più corrispondenti alla grandezza del mio sentire e sapere che sto partecipando altri stati di coscienza, oltre, che stanno cristallizzati nel mio essere cherubino e serafino, ossia nei Grandi Valori della Vita che incarno.

Ogni istante noi siamo attraversati da tutte le energie necessarie per esistere pienamente nelle nostre esperienze, ma l’essere in situazione spesso ci allontana dalla piena coscienza di ciò che stiamo vivendo. È il passaggio dalla consapevolezza indefinita[3], all’io. Qui nascono le paure e le reazioni conseguenti. Se come: corpo, mente, cuore, entrando nel molteplice perdo la lucidità del Tutto divino che sono, in me i pensieri-cherubini, i pensieri-serafini, restano se stessi, essi sono, di me, quegli stati e quelle volontà che mi conducono e affermano ciò che sono nel momento presente e che mi permettono di mantenere la stabilità di me stessa nel fluire delle situazioni.

Mentre nel quotidiano io sperimento me stessa ora più nella corporeità o più nell’astrazione, queste parti di me, ad altro livello (cherubini, serafini), conservano il mio essere piena consapevolezza, la mia regalità, così che posso attraversare ed essere attraversata dalle situazioni conservando la mia integrità e autonomia. Essi sono fedeli sempre e comunque alla mia evoluzione, sempre disponibili al rinnovamento, a dis-creare se stessi e ri-crearsi in sperimentazioni e affermazioni di me nuove ogni volta che intendo lasciare una realtà per crearne una più ampia e più rispondente a ciò che ogni istante divengo.

Ecco, qui possiamo abbandonarci a ciò che chiamiamo Dio, cioè a queste parti di noi che ci conducono alla risoluzione delle cose e al cambiamento ogni volta che è necessario.

In fondo cos’è la Luce/sapienza che ho su di me?

Innanzitutto ciò che sento e vedo e so di me: sto sperimentando il mio essere e mi conosco. Cos’è la potenzialità in me? “So fare”, le mie capacità.

Sento – so fare – conosco: sono i fondamenti dell’autostima. So condividere; posso avere. Essa si costruisce confrontandosi sul mio benessere e sui Valori Forti, sugli Archetipi viventi perché, in questo sperimentarmi, so di essere questi grandi pronunciamenti dell’umanità: pace, bellezza, gioia, amore…[4] insieme a aria, pane, acqua, calore, forza, relazioni serene ed espansive.

Allora i serafini (luce), i cherubini (potenzialità), sono la mia autostima?

Sì, ed essi la mantengono sempre alta e attiva. Cherubini e serafini sono quelle parti di me, oggi le chiameremmo con nomi diversi, che sostengono il mio sé, che è e che si è dato nella nuova creazione; sostengono me per ciò che sono e promuovono me nella creazione che ora sto sperimentando.

“E nessuno la toglierà delle mie mani, perché io sono un Dio geloso”…

Chi è colui che sta in trono? – Dio – Io [5]. Sono gelosa di me stessa: niente mi può togliere dalle mie mani, da quest’amore primo, potentissimo, affidabilissimo che è l’amore per me stessa.

Gelosia come fedeltà a se stessi, protezione, primo amore incondizionato a se stessi.

E così è sempre, anche quando non ne sono pienamente consapevole, tra le mie mani ci sono i miei cherubini e serafini che, in me, agiscono per me. Tra Dio ed Io c’è una D che fa il passo in avanti, D, nell’alfabeto ebraico è Dalet, la funzione solidità.

 

Pensieri angeli – Dominazioni – “amo”

Sono gelosa di chi amo, di tutti coloro che amo, perché mi amo in loro. Come mi amo in loro? Che cosa voglio vedere di me negli altri e, quindi, in quali livelli di me voglio che gli altri mi facciano da specchio? Che cosa voglio che sia mio e tanto mio, di me stessa, da non essere condivisibile; a che cosa non posso venir meno pena il non poter più pronunciare il mio nome in tutta la sua vastità?

 L’unità, l’autonomia, la libertà, questo incontro in fondo a me stessa come assolutamente indivisibile dal mio Nome, ossia dalla mia regalità. In questo sono gelosa di me stessa, questo voglio salvaguardare sempre e comunque in chi amo perché questo voglio incontrare, di me stessa, negli occhi di chi amo.

I sentimenti forti: possesso, gelosia, rabbia… invidia, appartenenza… questi sono i sentimenti sui quali la creazione/io-creazione, mi gioco la vita. Sentimenti che mi dominano, più forti di me[6].

Essi sono i fondamenti, i bastioni potenti che la creazione mette in atto per affermare e sostenere se stessa, questo stato di me “dominazioni” è il rendermi conto che:

“Mi sento e pronuncio così: Sono, così come sono, sono”.

Sono gelosa, sono possessiva di me stessa e di chi amo. Sono corpo, emozioni e sentimenti, sono carne e ossa;  fantasia, creatività, sono vita.

A questo livello va bene sperimentarmi e pronunciare questi modi di essere così forti ed esclusivi di me perché, innanzitutto, è me stessa che amo.

Solo da questa piena accettazione e riconoscimento di me stessa saprò accogliere e riconoscere negli altri: unità, autonomia, libertà e tutti gli altri meravigliosi modi di essere attraverso cui la Vita si esprime nell’uomo.

1-Alef
         Archetipi – Alef

 

*  Pensieri angeli – Potestà – “comprendo” – “sento compassione”

Pensieri angeli – potestà: quando, immersa nella molteplicità delle mie esperienze, “non capisco cosa mi sta accadendo, perché mi accade quello che non vorrei” (Tagore), un altro livello di me sa bene perché mi accade così e dove sto andando.

Sto andando dove sono nella mia creazione, quella del sì detto dall’istante in cui sono Coscienza Una, insediata in me stessa, sul mio trono. Il trono in cui sono insediata, cos’è?

I miei pensieri angeli- potestà sono le mie strutture psico-somatiche-esistenziali-cosmiche-spirituali, il corpo di coscienza in cui mi sento e mi confermo origine di quanto sto vivendo.

Il sentire e il sapere di esserci, di sperimentarmi all’origine della creazione di me stessa, mi conducono a diventare una col sentire compassione per me stessa e per ogni particella di creazione. E ora lo sento.

Ora lo so, comincia la responsabilità di-me-stessa-creazione-di-me-e-di-quanto-vivo. Anche se nel quotidiano qualcosa mi sfugge, io sono consapevole che, ciò che vivo, è ciò che ho creato e me ne assumo tutta la maternità/paternità/responsabilità, ossia la regalità.

Comincio a gustarmi e godermi le mie creazioni e, stando in situazione, se proprio voglio, posso anche risalire al momento/creazione e da qui, confermarle o evolverle.

 

*  Pensieri  angeli – Virtù – “posso”

Cosa sono in me?

Tutte le risorse che attivo, quelle che attivo dal corpo, dal cuore e dal pensiero; quelle risorse forti, vitali, attente a prendersi cura, a nutrire la creazione che sono.

Abitano il mio connettivo e i miei corpi sottili. Il primo è quel tessuto impalpabile, trasparente che avvolge ogni mia cellula, organo, apparato; questa centrale operativa mi dà sempre l’aggiornamento su come in me tutto sta, tutto funziona, e ciò che serve per farlo funzionare al meglio.

Come una madre che trova istintivamente, intuitivamente le risposte per risolvere le situazioni per il suo bambino.

I miei corpi sottili sono tutto il corpo energetico con cui sono avvolta, abbracciata, contenuta e compresa, oltre che lanciata nel mondo. Mi connettono ai corpi sottili delle persone così che ci scambiamo informazioni e risposte che la mente non coglie [7], ma il mio connettivo sente e riconosce.

Virtù, assegniamoli i nomi nuovi, quelli autentici della creazione: protezione, cura, attrazione, determinazione, forza… da trafficare non tra me e l’esterno di me, quello sicuramente viene, dopo, e viene bene se prima lo vivo bene verso me stessa.

Attenzione, cura, protezione, attrazione per me, per incontrare sempre ciò che contatta le parti di me che vogliono venire alla luce, così da rendere conoscibile a me stessa il mistero e la bellezza che sono. Sentirmi come madre e padre di me stessa: sperimentati, illuminati e attivi in me i catalizzatori. Le forze intelligenti che sanno attirare, riconoscere e agganciare dal mondo tutto ciò che mi serve per rispondere alle mie necessità e ai miei desideri.

Ascoltarmi, compiere me stessa prima di qualunque atto fuori di me.

Virtù: strumento rivolto all’interno, usato per edificare me stessa.

Determinazione, sentire e sapere che posso e ho tutte le risorse per lanciarmi in qualsiasi sogno emerga da me o incontri sul mio cammino, tutto ciò che m’incuriosisce e mi affascina, voglio conoscere e sperimentare.

 

*  Pensieri angeli – Principati – “ho”

Il mio occhio costantemente aperto sul mondo. L’Osservatore, ciò che in me ogni attimo clicca clicca clicca fotogrammi e che, di fotogramma in fotogramma, rende materia il mio pensiero facendolo diventare realtà davanti a me. L’Osservatore, i Principati in me, sono costantemente attivi come mediatori tra l’energia pensiero e le energie-sostanza che si densificano fino a diventare: persone, cose, eventi, natura, cielo e stelle davanti alle mie mani e ai miei occhi.

Aperto, sempre aperto questo palcoscenico del mondo in cui attraverso i Princìpi e i Prìncipi, passo dal mondo virtuale in me al mondo materiale fuori di me. Essi sono qui, in questa Terra di Mezzo tra l’interno e l’esterno, costituiscono lo strumento operativo, la risultante concreta dell’apprezzamento per me stessa e dell’autostima.

Essi sono nel mondo ma non sono del mondo, lo trascendono, mentre lo conformano, informano, costruiscono. Costantemente rivolti a guardare dentro di me per conformarsi al Principio creatore che sono nel mio essere Serafino, Cherubino, cioè nel mio essere Uno con il Tutto, nel mio essere ciò che è vero. Costantemente rivolti fuori di me per trasferire la forza di vita e la verità, che nel mio essere Dio sono, al mondo che creo. Qui sta la possibilità di trovare la verità, di sperimentare qualcosa che, pur essendo nel reale, anche lo trascende e mi permette perciò di avere un principio di verità, un ancoraggio pur nell’illusorietà del mondo materiale[8]. Sentire la verità del qui e ora in cui sono immersa e, insieme, sentire la pregnanza e verità degli altri mondi in cui sono. Lo vivo, lo sento, a volte non è dicibile, non è riconducibile ai linguaggi della ragione, bisogna andare a linguaggi altri.

4-Dalet
        Archetipi – Dalet

Questo sentire di appartenere a più mondi è la via affinché tutte le potenzialità e capacità che si esprimono nel mio pensiero si traducano in materia, carne, situazioni di vita, storia in cui mi gioco le infinite potenzialità che la mia Anima è.

Principi, Archetipi: capacità di trasferire la verità delle realtà correlate-parallele-sincroniche-cosmiche, ossia la spendibilità concreta di ciò che sono, dal mondo del desiderio e del pensiero al mondo della materia.

Creo la realtà e, grazie ai Princìpi e ai Prìncipi, la creo corrispondente tra la verità del mio essere parte del Tutto e la concretezza di me stessa, delle persone e cose di cui mi circondo.

Creo la realtà e la creo aderente a me, corrispondente al mio livello di consapevolezza. Oppure, tutta nuova.

 

*  Pensieri angeli – Arcangeli – “ tocco” – “prendo” – “gusto” 

La capacità di formulare e di ri-formulare i miei pensieri perché siano corrispondenti alla mia consapevolezza.

La capacità di intuire e accogliere come “buono e giusto” ciò che la mia intuizione trova buono e giusto oltre i canoni e le condizioni della mente.

La capacità di ri-creare la mia terra ogni volta che i miei cieli lo decidono.

La capacità di attivare l’emozione in cui desidero sentirmi viva.

Ogni giorno nuova mi vuole la Vita. Ecco, tesso la tela, collaboro con la Creazione per inventare e progettare le forme nuove in cui oggi mi do, la vita si dà.

Ho visitato le Parti di me in cui esisto come parte del Tutto[9], ne ho sperimentato i modi di essere e di esplicitarsi. Certo domani sperimenterò di più e di più saprò di me e del mondo ma, già oggi sento di essere la consapevolezza che: non alla realtà bisogna reagire, quanto, piuttosto, sta a me creare la nuova realtà, ancor più corrispondente a me.

È qui, nell’attimo in cui l’esterno m’interpella ed io sono tentata di rispondere o di adattarmi a ciò che esso mi presenta, che io posso non guardare ciò che sembra esistere ma non mi corrisponde e, rientrata in me, sentire, pensare e agire la condizione di me stessa e dell’esterno che scelgo per me.

Ogni attimo posso sciogliere la tela che fino a ieri mi è stata utile per giocare con me stessa e col mondo e, con i miei fili, le mie sensazioni ed emozioni, le mie coordinate, corrispondenze, intenzioni e motivazioni, posso darmi una nuova trama, uno spazio nuovo per giocare il mio oggi.

Un nuovo palcoscenico si apre davanti, mia è la responsabilità della mia creazione.

Quest’affermazione mi mette in mano le Chiavi del Regno, mi mette nella capacità di tessere e sciogliere qualsiasi emozione e pensiero di me e del mondo perché tutto sia sempre più corrispondente alla mia Anima. Sempre più sereno e gustabile.

 

*  Pensieri angeli – Angeli – “godo” – “apprezzo”

Nei miei pensieri angeli-Angeli io sono la capacità di ri-creare la mia realtà esteriore, le mie situazioni.

La capacità di ri-creare la mia terra ogni volta che i miei cieli lo decidono.

Messaggeri, la parte più vicina alla mia corporeità. In me, le strutture animiche-psichiche-emozionali che chiamano, scelgono, organizzano le energie, con gli impulsi che vengono dagli altri livelli del mio esistere, amare, pensare, per farle diventare emozioni, persone, cose, eventi. 

I miei desideri, le intenzioni, i miei sogni e progetti arrivano alla definizione, li colgo toccabili e gustabili davanti a me, che interagiscono con me. E come ci sentiamo! e come ci capiamo! certo, ci corrispondiamo.

Le mie creazioni sono costruite dall’aver preso coscienza di tutti i miei livelli.

Mi sento e conosco, ogni giorno di più so cosa va bene per me, cosa davvero mi è affine quanto a gusto, a piacevolezza, predilezione, corrispondenza e sincronicità, perciò è gratificante e gioioso stare con le mie creazioni. Avverto l’amore, il piacere, la cura, l’attenzione, il rispetto, il riconoscimento, la stima delle mie creazioni per ciò che sono e a me viene naturale nutrire e dimostrare affetto, piacere, stima, riconoscimento quando entro nel raggio del creare di chi mi assomiglia, di chi ha con me delle corrispondenze e affinità, elezioni ed esclusività; di chi si sa godere con me la grande piacevolezza del sentirsi scelti e scegliere.

Così voglio la Vita e il mondo: compagno, amico, fratello affidabile, perché con chi ne fa parte, ci capiamo. Da qui posso poi muovermi con fiducia e serenità verso forme di vita e di relazioni che mi possono sembrare più estranee, meno corrispondenti. So che non sono sola. Verso altre parti oscure di me posso andare, posso di nuovo rischiare.

Si gusta la vita e si agisce, si lavora, si gioca insieme! Bisognava fare il centro su me stessa e sapere che così è giusto e, finalmente, non lasciarmi condizionare dalla paura del giudizio.

Sento cosa mi piace e mi serve, che cosa sono e voglio essere. È in me, nel mio essere vero e segreto la verità di ciò che va bene per me.

Questo, sperimentato, va affermato e a questo sono fedele: a me stessa. Allora ecco che, queste strutture animiche, psichiche, emozionali che sono i miei Pensieri-angeli Angeli, ora hanno il riferimento, il centro e l’orientamento. Da qui in poi non fluttuano più dentro le mie mille affermazioni con le loro contraddizioni, tutto fa capo a un centro, che sono io, la mia Anima. Tutto trova il suo ordine e il suo senso in me, tutti i miei geni lavorano per me, mi costruiscono e mi conducono il mondo.

 

*  Pensiero angelo – Lucifero – Portatore di Luce

Ciò che si pone davanti a me e mi permette di cogliere l’infinito.

Quando porto luce così che una persona, cosa, evento, diventa un indizio che mi indica il cammino.

Quando porto luce così che come persona-evento, divento un indizio che indica il cammino a chi sta cercando. Luce che è la forza vitale, energia, vibrazione e condivisione di concretezza, di sguardi, di abbracci, tutto ciò che siamo come corpi, terra e cielo.

Energia-pensiero che mi attraversa, mi prende, m’avvolge, talmente è forte che mi emoziona e commuove, mi trae da ciò in cui sono immersa per farmi solo sua. Vuole che in me la Vita si dia altra vita, altre possibilità, altri sogni ed emozioni.

18-Sadé
       Archetipi – Sadé

Qualcosa dentro me apre un’altra strada, mi avverte che ciò che sto vivendo è bello e gioioso ma c’è di più, di più da scoprire, gustare, testimoniare e celebrare di me, della Vita, del mondo. Altre modalità in cui darsi vita, in cui conoscersi e affermare tutto ciò che dentro me si muove, emerge, vuol essere trafficato per arricchire me stessa e il mondo.

Lucifero è, in me, la più potente forza per darmi vita, altra vita, altri possibili da vivere.

La capacità di percepire e riconoscere ciò che non è più funzionale alla mia esistenza perché, adesso, potrebbe rallentare o fermare il mio cammino verso l’unità, l’autonomia e la libertà.

Lucifero è in me la forza dell’autenticità, della massima gratuità che mi permette di dissolvere quella catena di pensieri-angeli che tiene ancora insieme una realtà che non mi serve più. Scioglierla, così da avere energie libere e nuove a disposizione dei miei angeli, delle mie capacità, per costruire situazioni concrete sempre nuove.

Lucifero è, dell’evento, la traccia destrutturante – destabilizzante; l’emozione sofferta, scomoda, di disagio. È nel sentire disturbante, confuso, che mi pone di nuovo nella ricerca che altro c’è da sperimentare e integrare.

Sono Lucifero quando lascio un indizio col mio modo di essere, di fare, volteggiare leggera e serena tra la gente, in tutti i contesti, sia quelli seri e gravi del lavoro, del senso del dovere, delle convenzioni, come in quelli liberi del mio mondo parallelo in cui la sola regola è… voler bene a se stessi.

Sentire e sapere che tutti hanno tutto, che la vita è magnanima con tutti.

Quale piccolo demone ristretto della nostra mente ha potuto pensare che tra Dio e il suo Angelo potesse nascere un conflitto?

Che tra il Grande Angelo e l’uomo potesse nascere una gelosia? E così catastrofica?

Solo la nostra piccola mente e le sue paure, ma oggi, anche la mente accolta, lasciata fare, si sente amata, sente… la mente… Solo un nostro momentaneo pensiero aveva detto che la mente “non sente”. Lei, la nostra grande alleata, ha liberato se stessa dall’angusto compito in cui inconsapevolmente l’avevamo relegata. La mente sente, sente se stessa, ora sperimenta con piacere se stessa nel suo sentire, sente e sa che il mondo è suo, è sempre, tutto, anche suo.

Così, ecco, ruotando su se stessa, compiacendosi di sé, si appaga e sa che: l’uomo, fatto anche di sentimenti, emozioni, carne che sente e gode, nulla toglie alla grandezza e asetticità della mente piuttosto, lei, la grande Signora, la mente, si espande, si divinizza quando con sommo onore e dedizione dona all’uomo le sue grazie e le sue competenze dal massimo del suo splendore.

Percepisco, costantemente attiva e propulsiva, la forza “Lucifero” in me.

***

 da Serendipity

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Archetipi – Pensieri angeli

 

[1] “Gli archetipi che così connettono i vari piani dell’essere, rispondono alle voci dell’interiorità, che si denominarono dèi o angeli e sono oggidì chiamate complessi, se stanno ancora lottando per emergere, o ideali, se si aggrappano da tempo al potere. Lo scenario della vita ne è plasmato, compenetrato e interpretato” in Elémire Zolla, Archetipi, Marsilio Editori, 2005, p. 54.

[2] Qui, nel quotidiano, i significati vengono dal molteplice, dal pensiero dicotomico, dai concetti; sono i significati che servono all’uomo, alla coscienza definita per darsi una rete di ragioni e connessioni, servono all’io. I significati possono arricchire il nostro modo di sperimentare una creazione ma rischiano di legarci, di allontanarci dall’impermanenza, mentre lo stato di impermanenza è fondamentale per dis-creare e sperimentarsi in nuove creazioni.

[3] Consapevolezza indefinita, il livello di realtà da cui si originano tutte le cose.

[4] Vedi di Salvador Francesca, La donna che io sono, sette settimane con il mio alchimista interiore, ed. Io sono, Milano, 2013.

[5] Io, inteso come Sé Superiore, l’Istanza in cui siamo Uno, parte del Tutto, non l’io della mente che ci fa sentire separati dal Tutto.

[6] Vedi di Salvador Francesca, La donna che io sono, sette settimane con il mio alchimista interiore, op. cit.

[7] Vedi, sempre in Camelot, il brano: Altro palcoscenico.

[8] “La verità non è l’oggetto, la cui essenza è l’essere percepito; finché cerchiamo la verità negli oggetti apparenti o nel fatto di percepirli, siamo condannati alla delusione”, in Elémire Zolla, op. cit. p. 58.

[9] Le parti dell’essere: spirito, anima e corpo, ovvero i miei Pensieri-Angeli nei loro ordini.