Magia – 18 – La Luna

Magia

 

Magia

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Allora libera leggera rinata sceglierai il nome

 il nome che amerai chiamare più di ogni altro

il nome che amerà chiamare il tuo più di ogni altro.

A me tante romanticherie sulla luna dicono nulla. Non la sento. Anche la vedo lassù, c’è un lassù? Ma più di tanto non mi attrae. La sento ambivalente la luna.

Mi sembra un occhio che mi sta sopra la testa e che mi guarda, quasi mi controlla. Non mi sta bene. Quasi un’ingerenza. Oh sì il cielo sarebbe più buio, ci mancherebbe un punto di rifermento, lo so, ma allo stesso tempo io questa tensione verso la luna per la sua bellezza, fascinazione, ecc non lo faccio partire. Questa emozione che scapperebbe ad adulare Luna, la trattengo. E dopo un po’ qualcosa si sommuove dentro di me. Sento un  flusso. Ho trattenuto un movimento verso fuori e qualcosa si è messo in movimento dentro.

Penetrare la realtà, involversi. Per non stare tra i perdenti ed essere il vincente. Così, semplicemente.

Solo ciò che è semplice è vincente. Non so se Luna è vincente. È stata pensata al femminile. Non so perché. Mi sento come un gatto, ossia osservatore, che si interroga su ciò che è Luna. Probabilmente è una forza con una funzione importante. Luna va bene, è giusto che stia là, forse l’ambiguità è solo in ciò che io penso di lei. Ecco, Luna, mi sta facendo girare attorno, mi confonde un po’. Me ne sto rendendo conto. Luna ingarbuglia le mie sensazioni e i miei pensieri. Luna mi crea lo scarto tra razionale e analogico. Allora andrebbe anche bene. Quindi mi aiuta a staccare da matrix.

Luna è un’energia “ambiguante” non sto dicendo che è ambigua. Lei è lei e fa la sua funzione, quella di spostare dal logico all’analogico. Quindi lei è, ha, invia una vibrazione che funziona un po’ come la frizione, ci innesta nell’altra parte del cervello. Ci permette di cambiare vibrazione.

Vado per simboli. Prendo i pezzi astronomici per ciò che sono: simboli. Mi rinviano a forze, funzioni, anche frequenze che stanno in me. Loro, fuori, sono l’indizio di ciò che sta “accadendo” in me. Sì perché le forze accadono, ogni momento, dentro di noi. Non sono concetti, ma essenze, enti, entità, identità.

E io in loro. Sì io, di ven to le forze le funzioni le frequenze che accadono in me.

La vita è questo. Meglio, l’esistere è questo. Mo vi men to.

Cavoli, sono sull’influsso della frequenza Luna e vedi che sto dicendo.

Luna m’ha mosso tutto, ovvero tutto è sempre mosso, fluido, tutto è flusso e movimento; Luna, m’ha spostato dalla rigidità del dire le cose che so esistono all’andarci dentro alle esistenze. Innanzitutto non le chiamo più cose, le chiamo immediatamente esistenze. Io vivo tra esistenze vive. Non esisto tra concetti astratti di mente. Sì ho anche mente e tante altre realtà mi abitano e ne sono abitata, io le abito, sto dicendo la stessa cosa di prima solo da un altro modo di descriverla.

Luna mi ha immesso nel flusso. Allora davvero ha fatto da scambio nel mio cervello, e io, che viaggiavo tra aridi sterili astratti concetti, mi ritrovo immersa nei flussi della mia esistenza.

Mia, certo. L’unica di cui ho effettivamente (per quanto sempre col la riserva del dubbio), di cui ho percezione, sono io.

Questo pezzo su Luna esce a fatica. Non riesco a scrutare oltre per adesso. Infatti è mattino, Luna s’è defilata da qualche parte nella volta del mio celeste cielo interiore. Lasciamola là.

Ora io mare, sto con sole. Con i cieli sopra e sotto me, attraversati da Sole.

Oggi grande forza nell’acqua, cioè mentre ero in acqua. Grandi nuotate. Mare trasparente, grandi flutti.

Tutto chiaro, sole, anzi niente.

Sera. Luna che non mi aiuta. Luna luna luna, bianca rotonda silenziosa. Aspetto segno. Io sono Luna, vedo oltre i mari, vedo la città.

Io Luna respiro sul mondo e vedo.

Io Luna da quassù traccio portali, apro mandala. Oh, forse è il contrario ma io sono Luna, ambiguo. Confondo frequenze. Stendo veli veli.

Ogni frequenza anche appena appena alterata è un velo, un ambiguazione, un frastornare e confondere.

Sopra te qualcuno t’ha imposto una luna?

  • Sì, e tanto, e sono lunatica.
  • Ora lo so – ne prendo consapevolezza – si dice.

Torno in me, chiudo gli occhi di fuori, vado al mio buio di dentro che è ben altra luce. Se luna c’è è una funzione che sono dentro di me. Questa luna voglio ritrovare, come a ritrovare un navigatore interno che mi dà l’orientamento naturale, coerente, sano. Che mi indica davvero “la retta via” ossia la via del mio stare bene in una Terra che forse si dà altra compagna, altra luna appunto.

Che mi dia davvero l’orientamento sano sulle mie emozioni e sui sentimenti, soprattutto sui miei pensieri. Questo è “luna” vero? È anche Nepthis, la sorella di Iside. La dea dell’acqua, dei sommovimenti dell’animo, la dea del femminile. Nepthis intendo essere, sana perciò, una con sua sorella Iside, voglio essere re-intronizzata in modo sano ed equilibrato nel mio femminile, per questo, anche il mio punto di ancoraggio cosmico dentro e fuori deve essere sano. Così voglio il cosmo fuori: Terra e Luna alleate e coerenti. Non so, è un cosmo da esplorare questo dentro di me ora che perfino luna ho tolto dal palcoscenico di fuori. Tolto ciò che insisteva a portare frequenze stonate deviate confuse alterate. Il navigatore sta dentro di me. Questo intendo ascoltare.

Il mio femminile già anima gemella: io e me stessa, sorelle e alleate. Iside e Nepthis.

Questo mi dà l’orientamento nelle emozioni, nei sentimenti e pensieri. Ed ecco che:

libera leggera rinata ho scelto il nome

 il nome che amo chiamare più di ogni altro

il nome che ama chiamare il mio più di ogni altro.

Magia

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