Amore – Come in basso così in alto
Tavola di smeraldo
“È vero senza menzogna, certo e verissimo, che ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli di una sola cosa“.
Oggi
DECRETO
Vedi, c’è solo da dirsi una cosa. Uno davanti l’altro. Questo fatto è semplicissimo, è naturale non mentale. Dove sei tu? Ancora pensi? ancora ragioni? Cerchi perché percome presupposti. Ancora giri intorno: ciò che è stato o che non è stato.
Allora sei tu, guarda, che ancora stai dentro ai file illusori, tutti quei giri di pensiero non sono la realtà. Casomai, se c’è, l’unica realtà è la spinta che senti.
Come mai siamo sempre finiti nella confusione della comunicazione? Beh, consolati, non è dipeso né da te né da me ma da interferenze di tanti tipi. Memorie, nodi ancestrali, costellazioni, ricordi, paure, rabbie compresse e tanto altro. Che sta in me, che sta in te.
Come ho detto due post fa tutto ciò che è dubbio sospetto conflitto istigazione alla guerra alla lotta al sopruso prevaricazione separazione, all’accusa alla condanna. Tutto ciò che è scontro, istigazione coercizione confusione presunzione orgoglio violenza malattia morte – tutto ciò che non è vita, che non è felicità – non è causato dall’Umano ma da tutta una specie di potenza psichica mentale energetica pensante che nel tempo, fuori dal tempo s’è creata. Noi eh, dal nostro essere un “sistema” siamo parte di questo che è creato. Che ci sembra che esista e ci crediamo. Tutta la dicotomia con tutto ciò che ne consegue siamo noi, mentre anche siamo integrazione comprensione che rispetta l’identità il valore di ogni esistente.
Sai quel vecchio film del mainframe che è scappato al controllo.
La chiamerò… parte psichica. C’è molto dentro eh, non fermiamoci alla visione piuttosto riduttiva in cui è arenata la scienza di oggi. Già tipi come Jung, Hillman mi risuonano di più, con loro ci si può permettere di scandagliare. Perché si permettono l’apertura all’analogico.
Ma non è di questo che voglio parlare.
Voglio parlare di due ultimi schemini: anime gemelle – fiamme.
Se ne leggono di tutti i colori. E si costruiscono altre egregore, ossia altri leader che si coltivano altri adepti. E le catene non finiscono mai. E non si finirebbe mai di tentare, di provare, di cercare altro e altro da fare, migliorare, spiegare, accettare.
Luh, il gioco cosmico dell’uomo. No, non è il titolo del film. E’ il film che stiamo proiettando e di cui siamo tutte le parti.
- Come vuoi continuare? Puoi scegliere : felicità o morti viventi?
E’ sulla situazione importante, direi definitiva, che viene a galla ciò che prima restava sempre latente, sobillante, usurante direi. Eravamo sempre compromessi nelle nostre storie da pulsioni che salivano ed entravano in scena prima o poi. Dominavano. Noi di volta in volta le prendevamo per vere, per situazioni e ragioni sacrosante, reali. No no erano sempre “messe in scena”, “teatrini” che la nostra parte antica portava a galla, investiva di energia, poneva qui davanti all’osservatore e ci ritrovavamo immersi in una storiella che per noi diventava la realtà.
Anche la nostra, sai. Nata in matrix, in matrix s’è costruita la storiella. Spietatella tra l’altro.
Ma detto questo non è detto nulla. Ciò che ho scritto fino a qua è matrix, per il solo fatto che l’ho scritto. Matrix gioca con le parole, gioca pesante spietato e non ci lascerà mai liberi di essere noi stessi. Matrix ci infilerà ripetutamente in altri dubbi, altri errori, altre paure, altri sospetti, altre ragioni e spiegazioni, interpretazioni che ci diamo pur di non decidersi a fare l’unica cosa.
Lasciare che i corpi ci orientino e ci portino dove loro sanno.
Matrix non vuole amori come questi perché l’energia che scorre sveglia sia i corpi che le coscienze. Non tu, non io ma ben altro ha interferito e ha destabilizzato le frequenze.
Prendeva i corpi, i cervelli e le coscienze questo eros.
- Sei vivo ora, o sei uno zombi?
Vale per tutti quelli che hanno tentato di tutto tra anime gemelle, fiamme, amori Quelli che aspettano, quelli che non si decidono; chi se l’è spiegata con il caesar e il runner, chi si rassegna, o vorrebbe ma ha paura… di che poi… Le paure stanno in matrix, qui le paure le vediamo ma sappiamo che sono finte.
No no. Io non presto più il fianco a nessun quadro.
Basta ascoltare e si sa che fare.
Ogni momento si fa semplicemente chiaro e semplice nel momento che si sa di non essere qui per soffrire, per sopportare, sacrificare accettare la riduttività, il dover essere e il dover fare.
La vita è appena si lascia la piccola inutile imprigionante zona di confort.
Vista da me, sperimentato il mondo dei 22 movimenti della forza, l’ultima spiaggia, che non crea dipendenze, che dà una scrollata a psiche e a quanto contiene, la vita scorre.
Ora torno all’affermazione della Tavola di smeraldo: “ciò che è in basso ciò che è in alto“:
Siamo sicuri che la reciprocità e la corrispondenza siano state e siano rispettate?
No, non è stato così e non lo è. Beh, non sto qua a raccontarvi il livello astrale della faccenda, so che pochi mi seguirebbero. Magari usando un linguaggio più comune mi posso far capire, ma importante è che mi capisca io e chi scorre su un linguaggio comune.
D’altra parte non è necessario capire, importante che sentiamo la concordanza sulle sostanze, sui fatti, che le nostre coscienze si aprano, non tanto alla mia versione delle cose, quanto all’espansione di situazioni, stati dell’essere, dimensioni, qui e ora finalmente vivibile qui sulla Terra, ossia in questa dimensione che va aprendosi a tutte le altre dimensioni. Che ci appartengono, di diritto. Significa che non c’è bisogno di fare nulla, di arrampicarci su crescite, sforzi, liberazioni, lavori vari, seminari, corsi, libri, leggere, digiuni, diete, tutto quello che la new age ci ha proposto. Siamo liberi dall’ennesima egregore che ci è cascata sulla testa.
Anche nel mio sito se leggete indietro ne trovate di tutti i colori. A dire il vero per quanto riguarda corsi e seminari io, l’unica cosa che indico in continuazione, sono gli archetipi primari, ossia gli alfabeti, tutto il resto era giù esaurito da un pezzo. Nel senso che mi era chiaro da tempo quanto tutto il mondo new age (e pure tanti ambiti della scienza eh) avesse già esaurito la sua capacità di trarci fuori dall’illusione e pure di portarci risoluzioni.
Non torno su ciò che è stato fatto. Anche perché qualsiasi strumento è stato utile ma non è stato decisivo né risolutivo. Abbiamo continuato, siamo andati avanti avanti. Spesso sporti sul nulla. Ma ok, ce l’abbiamo fatta. Stanchi, provati, stressati, forse ancora più cattivelli decisi e determinati.
Dunque:
- inventa
Victoria