Archetipi – I movimenti della forza – Alef

Archetipi

1 – Alef – la funzione unificante

È il più importante di tutti i segni dell’alfabeto del pensiero. Unificare significa superare la dualità, immettersi in un altro livello. Per diventare alef bisogna fare dei passaggi a livello del pensiero, delle sensazioni, delle emozioni:

saper mantenere gli opposti senza scegliere o discriminare. Qualsiasi sia la situazione che abbiamo davanti mantenere tutte e due le versioni: ciò che crediamo di vedere e il suo contrario. Ciò che crediamo di vedere – non è.
Tutte e due le possibilità sono proiezioni, non sono reali, vanno solo accettate.
Questo per qualsiasi situazione possiamo pensare o in cui ci possiamo trovare.

Mantenere tutte e due le polarità: la luce e il buio.

Solo mantenendo tutte e due le possibilità arriviamo ad avvertire la forza della situazione. Questo è il livello, la fonte della forza. L’integrazione delle polarità.

Come ho detto questo accade a livello del pensiero, delle sensazioni, delle emozioni.

A livello della materia, della concretezza, entro in una delle due possibilità. O ne ho davanti solo una.

Bene. Se mi fermo per un tempo al livello delle due polarità tenute tutte e due attive possibili, accettate, ossia il livello del pensiero, in me qualcosa accade. Relativo a me, a chi sono, si alza la percezione e il senso del valore che sono. Alla fine, la mia autostima. In questo… stare… “essere stanti”. Qualcosa accade. Nasce un movimento che porta il mio pensiero verso una delle due possibilità.

Qui scelgo. Vedo che posso far essere o posso vedere una o l’altra.

A questo punto mi viene incontro l’esperienza che già ho di tutti e 22 i movimenti. Mi rendo conto che, la mia statura di creatore, mi permette di rendere reali, concrete, di avere davanti a me qualsiasi delle due o di altre possibilità.

Adesso, da qui, da dove scelgo che cosa vedere, con che cosa interagire, che cosa gustare, mi muovo e, sempre con tutti i movimenti, creo ciò che ho scelto.

Da adesso, poiché mi muovo da una scelta perfetta, ossia dall’aver consapevolmente deciso cosa diventare, qualcosa, dentro, mi dice come costruire me stessa, per diventare ciò che ho scelto di essere.

Archetipi

muovono non solo le forme, ma le sostanze.

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