Archetipi – Dalet

Archetipi

Dalet – 4 – D – Rendo solido, concreto – Realizzo

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Sto ferma sul mio intento. Ovvero sto in ciò che Sono.
Si crea nello “stante”. Ossia quando “sto” e sono “presente”.
Il punto è saper usare e mantenere l’energia. Siamo in mezzo a flussi energetici. Questa è esistenza. Come una danza tra nastri, corde elestiche, trame di flussi. Ci muoviamo come acrobati che si lanciano tra fasci di luce, di luce plastica, plasmatica, luce cristallo.

Sentire e osservare sono la stessa cosa.

Ma pensa.

Anche osservare e sentire.

La realtà si fa intensa, pregna, pare spazio vuoto invece è un pieno. Sostanza plasmatica con l’intento. Questa sostanza occupa tutto quello che, pare lo spazio, in effetti sono campi vibrazionali, morfogenetici che si incastrano, assommano, intrecciano, dilatano, restringono. Si fanno più densi o più dilatati. Dipende da come noi li sentiamo, li guardiamo, intensifichiamo il nostro “stare” e Sentire.

Anche sentire e pensare sono Uno, lo stesso movimento.

Dalet – D – 4 – Rendo solido.

Dalet, appunto.

Stiamo imparando a creare. Sperimentiamo.
È semplice. Basta avvertire questo stato di realtà e si sa di essere creatori.
Quando lo sai, lo sei e lo fai.
Tutto è Uno. Innanzitutto io, tu, ciascuno di noi nel proprio “essere creatori”.

A cosa serve tutto questo che scrivo? Serve a me, a altri non so. A me serve perché inizio a far circolare queste parole, questo modo di pensare e vedere la realtà così, e accade.
Dalet è solidificare. Quello che penso dico scrivo, si fa materia, si fa qui e ora.
Ho una grande responsabilità. Ciascuno ce l’ha, in ciò che dice prima ancora che in ciò che fa.

Anche dire e fare sono Uno.

A questo punto.
Tutto si fa Uno.
Il quattro quindi inizia la concretizzazione della materia.
Concreto e materiale sono termini diversi. Posso essere concreta anche con le parole. Posso essere materiale e non essere concreta. Concreta comprende i vari livelli dell’esistere, per cui lo Spirito e la materia. Materiale rischia di vedere solo la materia, e lasciar fuori ciò che la anima; ci porta all’addormentamento. Rischio attraversato, oggi tutto si sta integrando e noi andiamo verso concretezze, abbiamo superato le materialità.

Dalet, Dalet, nominiamo Dalet, giochiamo con questo archetipo ed egli, che sa, che è, ci ri-centra nella giusta correlazione di concretezza e materia.

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