Archetipi
Hé
Vivere significa inventarsi sempre nuove avventure, nuovi progetti, nuovi modi di essere.
Spezzare sto ritmo delle morti e rinascite è possibile, il fatto è che mi devo inventare vita. Ossia dove vedermi viva. Una vita dopo l’altra, ossia un’esperienza dopo l’altra.
Ogni volta che mi confronto con tante cose che sento o leggo in giro, nel territorio che condivido o sul web, qualcosa non mi torna. Cerco di ascoltare e mi ritrovo che non corrispondo con chi ho davanti. Lascio questa sensazione così, poi m’arriva la risposta.
– Il fatto è che io, non muoio.
Non lo metto in conto, ecco cos’è, e siccome mi pongo così da parecchio, ogni informazione o discorso che mi riporterebbe dentro l’eterno ritorno… non mi torna.
Un’altra reazione che ho è questa:
– Loro muoiono, io no.
Ciascuno può pensare quello che vuole, non mi riguarda, io so che a me viene da pensare così, e mi piace così.
È un allenamento anche questo. Passare le pause di tempo a inventare vita, in avanti. Inventare ruoli a me stessa, situazioni, territori. Che ne so. Anche questo è un impegno eh! a volte forse sarebbe più semplice usare il pensiero per pensare a fare le torte, le pizze, a come fare i soldi, ma non mi attira la cosa. C’è qualcuno più bravo di me per fare questo, perché dovrei togliergli il mestiere.
Io… penso… alla mia spiaggia… a chi ci porto…. a un’altra spiaggia… a pianeta Felice… che faccio su pianeta Felice. Sto su Felice e mi guardo attorno. Me la godo.
Poi mi dico:
- Sto su Felice o sto su Terra?
Mi chiamo “terrestre” e dico che più sono Terrestre più sono allineata con la salute, l’armonia, la saggezza e pacificazione mentale e psichica. Per esempio:
da quando mi dico “sono una terrestre” mi sveglio di notte (come prima…) ma riesco a stare là. Qualcosa dentro mi dice:
– non ti alzare a fare caffè, brioches e pc, non ti mettere a scrivere. Stai dentro al tuo lettino e ascolta questa spinta che ti farebbe alzare. Sii presente. È energia tua. Impara ad usarla. Sentila tra le mani questa forza e, dato che ce l’hai e tanta, inviala al tuo progetto, al tuo desiderio. Investi il tuo desiderio di questa forte energia.
Ogni giorno mi viene data una provvidenziale ed abbondante dose di energia per creare ed alimentare le mie migliori realtà. Eccola qual’è l’energia. Così faccio, dopo poco mi riaddormento, e ci guadagno.
Il Terrestre lavora anche in altri modi dentro di me (la notte o al mattino presto è il tempo più adatto), per cui mi sveglio, bene, energia energia…. ci sono anche altri divertenti modi di metterla in circolo.. ehehe.. mi dico:
– adesso la porto dentro, con questa energia attivo, alimento le mie ghiandole, il mio sistema endocrino. Ecco, il mio sistema endocrino produce oro.
– L’oro degli dei.
L’età dell’oro…
Per questo sono “dea”. Perché negli dei le potenzialità sono tutte attive e consapevoli. Bene, ora alimento queste potenzialità da dei facendo scorrere questo liquor dorato delle ghiandole endocrine. Ci sono anche altri modi eh, importante usarli da questa accezione di qualità.
Sta a dire: faccio l’amore quando mi sveglio, e lo faccio da questa accezione, da dea.
L’oro degli dei, il liquor dorato, ovvero, tanto per allinearci alla scienza, i neurotrasmettitori, nutrono Psiche. Ecco che Psiche esce dall’irretimento dei secoli si riprende il suo trono e ruolo, e io esisto e mi manifesto come dea.
Vedo oltre, viaggio nel cosmo, comunico informazioni alte, altre, oltre, sull’esistenza. Scorro tra il velo e la nudità, Ossia quando voglio metto il velo di maya, quanto voglio lo tolgo e con certe persone parlo, agisco, interagisco diretta e senza velo. Che linguaggio!
Ihihi!!
Vita – È – Vivo – E – 5° archetipo viaggia con vita
e dei nostri schemi, frega proprio.
Vita è vita, sono io che debbo correre dietro a lei, ma basta accettare di essere illimitata e non c’è nemmeno la fatica o lo stress di inseguirla. Mi viene data ogni momento. Solo che, per come la avverto io, non è che mi viene data fino ad un certo punto, e poi il rubinetto si chiude. No no, anzi, il torrente scorre sempre e per me, per te, ecc sta a noi creare ogni momento un letto di fiume nuovo. Una interessante deviazione.
Innestarci nel flusso della vita che è perenne. Illimitato.
Nel momento che mi permetto questo pensiero illimitato, ossia che il morire non mi riguarda, mille pensieri illimitati si affacciano e vengono ad abitare nella mia testa.
Ecco, questo mi arriva ancor più forte e efficace se mi sento in Felice. Ossia Felice, come pianeta in cui sto, mi comunica maggiormente la dimensione energetica, funzionale dell’esistenza, dove dirmi Terrestre mi da più la parte dell’identità, della centratura su me stessa. Ma van bene tutti e due. Chissà in quanti pianeti sto, per non dire delle galassie…
C’è un modo per arrivare a percepire il fluire dell’esistente e per innestarcisi.
Sospendersi.
Quando mi sospendo, ovvero sospendo mente, e pure: cuore e anima e spirito.. e.. e ..e.. ovvero sospendo tutto lo strumento di creazione, mi rendo conto che Sono Lo Strumento di Creazione. Ecco.
Fuori dal flusso, mi rendo conto del flusso.
A me d’estate succede questo: che talmente sto ore e ore in acqua a nuotare che alla sera e di notte dentro al letto continuo a fluttuare, galleggiare.
Stessa esperienza.
Esco dai flussi del sentire, del pensare, dell’interagire, del progettare del volere o desiderare. Esco, per un tempo. E mi rendo conto che nulla è fermo. Nemmeno io che mi sono “fermata”. Poiché fermo il movimento fuori, ecco che parte, innesto, il movimento che va dentro.
Un po’ in questa stasi e mi rendo conto che, fuori movimenti e fuori flussi, emerge il teatrino, in cui tutto il fuori accade.
Guarda caso parlando di vita esce la questione “tempo”.
Ovvero: per quanto mi sospendo?
Che faccio ora? lascio qui una serie di input, ovvero ho aperto spiragli e li lascio in sospeso. Già, ciascuno ci pensi di suo, come lavorare le sue cose. Abbiamo detto che se vogliamo allungare, mantenere la vita, bisogna inventare situazioni di vita, ciascuno le sue.
Per cui io tiro il tempo, lo stendo, faccio spazio, e mi sposto sugli altri due post a continuare Hé 5° archè.