Sperimentare – Laboratori

Sperimentare

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Sperimentare

 

Il gioco in lavanderia

Come ho detto nel post Chiave (11 febbraio 2017), la… chiave è equilibrare gli archetipi primari, ossia i 22 movimenti della forza, dentro di noi.

Ormai è assodato che tutto sta dentro di noi, fuori è illusione, fantasma. Un’emozione che sta in noi si mette in scena, o la mettiamo in scena noi stessi, oppure ci facciamo il film, e davanti a noi accadono delle cose, vediamo delle persone, ci accadono dei fatti, si muovono emozioni, il più delle volte emozioni forti, coinvolgenti. Prima, spesso i film che ci proiettavamo erano tragici, pesanti. Insomma tiravamo fuori le nostre parti dolenti e le ri-vivavamo.

Questo fino a ieri.

Oggi, lo sappiamo.

Ce ne siamo resi conto, abbiamo pure insistito per stabilizzare questa comprensione delle cose e ci ritroviamo un po’ più liberi, più staccati da certe situazioni.

Allora… veramente era un film”.

Bene. L’ho capito, intendo essere leggera, ridere, scherzare, avere davanti persone libere e gioiose, capaci di costruire sulla coerenza, sulla parola data e mantenuta, sulla schiettezza. La sincerità, la capacità di mettersi in gioco. Di essere diretti e ugualmente corretti. Certamente divertenti, arrapanti, intriganti ecce cc. Intendo mantenere l’intensità delle  emozioni.

Emozioni forti = pensieri alti. E sereni.

Certo per prima debbo essere io tutto questo: proietto fuori e ho davanti ciò che sono. Il lavoro è interiore.

Siamo dei grandi creatori, ora ce ne stiamo rendendo conto. Vediamo di creare situazioni amorevoli.

Ecco, sto progettando come voglio la mia piattaforma, il mio spazio-tempo, i miei campi morfogenetici, perché poi, in questi campi che si impiantano con serenità e correttezza voglio intrecciare amicizie  e relazioni sane. Positive, evolutive, espansive.

Archetipi: Yod  –  Fé  –  Scin

Ho capito anche un’altra cosa. Che collettivo non si dà se non ci serve, ossia se non ci crediamo. Intendo dire: sono il creatore della mia realtà, di fatto, so di me. Anche il collettivo è uno schema di impianto che ho appreso da altri. Sì, certo, sostengono che viene dalla loro esperienza e sperimentazione, da illustri autori e ricercatori, scienziati e via via. Ok. Ma sempre da altro da me arriva. Di fatto: io sono il creatore della mia realtà, la dimensione “collettivo” posso introdurla ma anche no.

Posso anche provare a togliere il file “collettivo” dal mio sistema e vedere cosa accade. Lo posso fare. Magari per un tempo, per il tempo che mi occorre per comprendere altro di me. O magari impostare un altro collettivo. Qui, ci permettiamo di tutto. Siamo fuori matrix. Siamo fuori il tempo lineare e imposto, fuori gli impianti astronomici, filosofici, scientifici, ecc ecce. Siamo fuori qualsiasi spiegazione e interpretazione sia stata fatta. Per cui, sulla mia dimensione “collettivo” mi do una pausa. La sospendo un po’ affinché nascano da dentro di me i fondamenti di un “essere collettivo” terrestre, naturale, sereno, che mette in comunicazione le persone a livelli profondi, efficaci, funzionali alla vita.

Perché, questo mi è chiaro. Tutto ciò che è mente, ragione, pensiero, va un po’ ri-articolato. Forse non c’è molto da aggiustare, riequilibrare, certo, qualcosa va ritrovato. Consapevolizzato. Forse solo nutrito di energia diversa, alternativa, nuova. 

La vibrazione propositiva. Io la sento, spesso l’avverto nelle persone. Sì, ci sono in giro delle persone altamente solidali e positive. C’è una città, nella città, che è quasi nascosta ma viva. Gratuita. Pulita. Pulita dentro. e sorride, sì, la città sorride. Mi piace molto camminare e respirare quest’aria giocosa. 

Io racconto ciò che vivo, che penso e faccio. Così in questo sito. Chi mi contatta lo fa perché piace a lui, e finché interagisce con me anche io dialogo con lui, lei, senza maschere. Sono ciò che sono. A volte pure deludo. Sì perché anche io cammino, si arriva insieme. Mi gioco, sempre. Allo stesso livello di chi interagisce con me. Certo non permetto più a nessuno di interpretare – per me – chi sono e che cosa – io – dovrei o potrei fare. Perché? Perché abbiamo lasciato postazioni di svantaggio, vie di mezzo. Impicci e dubbi.

Ho visto e sento la mia spiaggia. Qui sto.

Ho sempre sostenuto che gli archetipi fondamentali, ossia i 22 movimenti della forza sono capaci di equilibrare i nostri pensieri e le nostre realtà e ho sempre lavorato con segni e simboli. Mi hanno portata lontano. È vero. Ora le situazioni arrivano come piace a me. Sono contenta. Continuo a interrogarmi, provo, esperimento, mi confronto. Vedo oltre, altro.

Così, ecco, vedo dove sta l’impasse. Gli archetipi sono sì chiavi capaci di ri-sintonizzare le mie situazioni o di crearne di belle ma, per fare questo devono essere assolutamente puliti e sani. Invece, secoli e secoli di sovrapposizioni, quanta “mente”, quanti pensieri, quanta energia sconnessa e non più necessaria sopra e dentro ogni archè e ogni quadro interpretativo, in ogni teoria. Non solo, proprio più a monte, nei significati che nel tempo abbiamo dato a lettere e numeri, come ci siamo spiegati i 22 movimenti della forza, già qui sono iniziate le sovrapposizioni, i mentali. Oh, povera mente! Sempre colpevolizzata! No. Mente ha fatto il suo dovere. Quello che va tolto è il voler confermare ciò che con la mente ci siamo detti. La ripetizione, la conservazione. La vita va avanti.

Così ho intuito. Quindi gli archè, in se stessi vanno bene, solo che quando io li attivo in me, rischio di richiamare vecchi schemi, interpretazioni sulle forze, non le sole e pure, pulite forze. Probabilmente sono io che ho ancora file da pulire. Bene, siamo in due, io e pure gli archè. Gli archè nelle loro complessificazioni vanno ripuliti.

Quindi: pulire, pulire tutto di me compresi gli archè.

Capisco anche un’altra cosa: la dimensione in cui gli archè sono sani e puliti è la natura.

Mah, mi sa che è un gioco questo che mi sto raccontando. In ogni caso voglio provare. Mi costruisco una lavatrice cosmica, ci metto gli archè e anche me stessa. Cosa ci può essere di naturale ed efficace da funzionare come .. lavatrice e pulire gli archè e soprattutto me?

Il cuore.

E il detersivo?

L’amore.

Mi disegno il tutto.

Fatto il gioco. Metto tutto dentro, mi ci metto dentro, e via.

Ccchegggioco!!!

Importante che funzioni.

Oggi mi sento più leggera. Riesco a non pensare. Cammino e mi godo la camminata, e basta.

Sapete perché funziona? Perché non è una teoria. È solo una tecnica. Un gioco. Si prova, senza interpretazioni, fa la sua parte, ci sentiamo più leggeri, e basta.

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Adesso proiezioni

Ho giocato. Stasera mi sento più leggera.

Come potete notare non ho timori a raccontare le mie… strategie. E vi dirò, cerco di inventarle il più semplice possibile. L’ho già detto in altri pezzi, più semplice è meglio funziona. Perché ci sono meno mentali, siamo più vicini alla natura.

Perché non provate? I miei giochini sono talmente semplici da sembrare.. idioti. Sembra però. Chi ha provato ha constatato. Certo, bisogna essere di questo linguaggio. Funzionare per archè.

Provate, vi assicuro leggerezza. Comprensione, anche spiazzamento. Ma sicuramente lucidità e pian piano un’altra percezione di stare al mondo.

Ora come si può fare:

il fatto che non me la senta di insegnare chissà che a chissà chi, non significa che io non sia disposta a camminare con altri. Anzi. Volentieri.

  • Per seminari, laboratori, ci possiamo accordare su tempi e spese. Vi ricordo che i miei… appannaggi.. possono essere retribuiti in euro o in valuta a credito. Qui le spiegazioni e le modalità.
  • Per le consulenze in web, stessa possibilità.
  • Per i contatti avete la mia mail.

Salve.  Francesca e il team

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Laboratori

intanto provate :

visualizzate o disegnate

il pentolone cuore.

In cui mettere i 22 movimenti e dire che li facciamo lavare dall’amore

Lasciarli a mollo per un po’. Quando sentiamo che è fatta la pulizia, li tiriamo fuori, magari li asciughiamo al sole…ehehe. 

Poi, siccome ho lavorato troppo mi riposo un po’ lascio gli archetipi, i 22 movimenti della forza, là sospesi al sole e io mi riposo. Mi allontano un po’ da tutte le mie situazioni apprensioni aspettative emozioni proiezioni, ora lo posso fare molto più facilmente e velocemente perché gli archetipi dei miei impianti sono ripuliti e le zavorre non mi impediscono la libertà, il riposo di mente e sentire.

Sono serena, come tra lenzuola pulite che svolazzano al sole, profumate di fresco. Ecco, me la godo un po’ così, io e me stessa sotto il sole o all’ombra e gli archetipi puliti ri-puliti a disposizione. Ma ora non ho fretta.

Sto. Così sicura che, quando li prendo per creare, creo staccata da schemi del passato e anche da attaccamenti ansie e aspettative.

Provare.

È solo una fantasia.. un gioco..importante che funzioni!

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