Archetipi – Camelot
4 – dalet – costruire – L’Imperatore
Archetipi – Camelot
- Adesso, ovvero La Sorgente
Ai Cavalieri:
- Cavalieri, vostro è il regno, vostro è il bosco e la Sorgente, vostri i giochi, le feste, gli amori, le gioie, le risate.
Cavalieri, dal monte al piano, al mare… alle stelle, oltre le stelle, tutto è nelle vostre mani.
Dice la Coscienza:
- Adesso sento che vuol uscire un grande femminile, sono Sovrana. Abbracciare, accarezzare, accogliere, lasciar fare. Abbandonarci, lasciarci portare, servire, accogliere, accontentare, desiderare, lasciar chiedere e chiedere, chiedere, chiedere, volere, accettare, prendere, ringraziare. Proporre allestire, progettare, costruire… buttarci a pesce, mettere le mani in pasta, gioire, apprezzare, ringraziare… dire grazie.
Lasciarci regalare un fiore, un profumo, un dolce, un regno, un giorno di fantasia, di giochi, di città, una notte preparata per noi, un viaggio pensato tra noi.
Sentirci dire:
- Ti amo. Ti amo, ti penso e ti desidero.
Sentirci dire da fratelli e sorelle, dai Cavalieri, da lei, da loro e ancor più da lui:
- Tu sei importante per me.
Dirlo, sentirselo dire, oltre l’appartenenza. Nella gratuità.
Avvertire che siamo accorti, attenti a noi stessi, alla nostra Coscienza.
Sentire il piacere, il godere, l’apprezzamento, l’appartenenza, la cura, la stima, il valore. Sapere che tutto questo ritorna a noi perché così ci sentiamo, perché così la Coscienza è viva in ciascuno di noi.
Essere il mio femminile, io, Sovrana del Mio Regno.
Essere il mio maschile, io, re del Mio Mondo.
La Coscienza Nuova, la Consapevolezza, che è nata nel cuore di ogni uomo.
Archetipi – Camelot
“Essere la nostra dolcezza e tenerezza, sentirci attesi, desiderati, amati, apprezzati, sentirci importanti per ciascuno di noi, per me, per te. Vivi. Sentirci, sentire, tutto il meglio del meglio.
Amarci, amare ciascuno di noi perché così ci piace essere vivi. Sentirci dire che è importante esserci conosciuti, averci l’uno per l’altro, amarci. Sentirlo dalla nostra stessa presenza, dalle nostre attenzioni, da ciò che facciamo e ci diamo, da come lo facciamo.
Sentire, dentro i gesti, che abbiamo colto il valore che siamo, ciò che siamo, che tra noi ci viviamo qualcosa che è unico, importante, bello.
Esserci posseduti in un qualcosa che ci fa sentire belli, importanti, di valore, unici e vivi.
Abbiamo fatto come ad Atlantide e Lemuria, abbiamo inabissato un’emozione, quella forza, per farla lavorare in fondo, ora è riemersa.
Adesso.
Qui e ora.
Adesso si risale la Sorgente, adesso siamo davanti alla Sorgente di noi stessi, mentre, ora sappiamo di essere Sorgente. Questo luogo ridente e cristallino, verde, muschio, ombroso, profumato, attraversato da un raggio di sole.
Questo luogo del silenzio, della magia, dell’invenzione, della rinascita.
Archetipi – Camelot
Sorgente, prime note dall’eterno di noi stessi, prima sinfonia ascoltata, ora compiuta, ora suonata, ascoltata da un luogo altro di noi, oltre noi, in un Tutto che insieme siamo, oltre la nostra stessa comprensione, oltre il nostro stesso volere, scegliere, decidere, fare.
“Sono, Siamo”, oltre me stessa, oltre noi stessi, ecco La Sorgente.
Qui e ora.
Oltre le mie parole, oltre il mio sentire, pensare, agire, c’è il tuo dire, sentire, pensare, fare, e il suo, e il suo e il suo… il nostro.
Portare tutto qui, ora, anche l’anti-tempo, anti-particella, anti-pensiero. Fare, essere Uno.
Archetipi – Camelot
Tutte le parti di Atlantide, della Coscienza, di Camelot, del Graal che andavano amate, riconosciute, messe in luce… siamo Noi, onorevoli Cavalieri. Tutti noi abbiamo compiuto ciò che andava amato ed agito perché la Coscienza Nuova, la Coscienza Cosmica, sorgesse possente e vera.
Tutto il nostro essere, pensare, agire è qui riconosciuto e detto grande, unico, luminoso, assolutamente importante e inestimabile, perché la Coscienza Cosmica è.
Ci stiamo riconoscendo, uno ad uno, Cavalieri, Parti di noi stessi, ora che ci ergiamo veri e possenti innanzi alla nostra stessa Coscienza, Dei di Atlantide, degli Olimpi e del Templi, Regnanti di Camelot, nati dal cuore di carne dell’Uomo.
Chi è il Cavaliere?
Colui che nel suo cuore accoglie chiunque, qualsiasi esistenza, tutto l’agire, perché sa che ogni respiro, ogni pensiero, sogno è il Suo Sogno, appartiene al Cavaliere in una parte di se stesso e del suo Regno.
Il Cavaliere è colui che sa di aver dentro il Sogno, di essere stato fedele al Sogno, averlo alimentato, difeso, servito ed ora è il Sogno, è il Regno di Camelot che lo elegge Cavaliere della Tavola Rotonda.
Il Regno di Camelot è il Cosmo, la Tavola Rotonda è la Terra e i cavalieri sono i Cavalieri del Cuore di carne dell’Uomo, poi oltre, oltre il cuore si va… all’Anima in cui storia, esistenze, attimi ed eternità, tutto si fa Uno. Pianeta Felice.
Ora abbiamo scelto la Terra come Regno, perché così ci piace essere, di terra e di carne, amanti delle messi, dei prati verdi e in fiore, delle donne, degli uomini e dell’umanità.
Archetipi – Camelot
Il Cavaliere è colui che perdona se stesso, si lascia perdonare e perdona.
Il Cavaliere è oltre il perdono perché è oltre la legge, è nella gratuità dell’universo e sa che sempre ha avuto tutto da se stesso e da ogni esistenza.
Ci stiamo guardando, grandi Cavalieri, sentendo, osservando, e il nostro cuore ci riconosce, ecco, la luce che è in noi s’accende e noi siamo… cuori, intelligenze, forze e potenze di fronte a noi stessi e all’universo.
Al bagliore dei nostri sguardi i cuori si riconoscono, la luce della nostra spalla sinistra è chiara e sicura e le Anime Compagne si ricongiungono. Volgiamo il nostro sguardo all’interno di noi stessi, al nostro Regno interiore e ci diamo il nome di “Cavalieri”.
Ciascuno di noi, o regali Cavalieri, può ora, con onore e dignità, sedere sul trono di Camelot.
Artù è ciascuno di noi.
Il trono è Artù.
Il trono è il Cavaliere.
Camelot è in festa, i vessilli illuminati svettano al vento. I reami vicini vengono a rendere onore e darsi cittadinanza in Camelot.
Il nostro Regno è oltre, oltre ciò che fino a ieri erano i nostri possedimenti, i nostri amori, i nostri progetti. Le stelle sono il nostro retaggio, galassie e comete i nostri vasti orizzonti, tutto sta in noi, tutto possiamo attraversare e il nostro sguardo, insaziabile, plana, Signore sui regni del mondo, nostri.
Cavalieri, uno solo sta davanti a noi, Re e Sovrano di noi stessi. Solo.
Riconosciamo oltre noi stessi, ciò che ci fa Uno, il Cuore di carne dell’uomo. Qui, ogni esistenza e ogni intelligenza ha voluto scendere ed elevarsi, qui, al centro di noi stessi, nel nostro Cuore.
Artù, Re di Camelot