Archetipi – e archetipi
Quando non so che titolo dare al post scrivo: Archetipi.
Tutto è archetipo, nel momento che la realtà è colta come movimento.
Tutto è movimento. E’ cambiamento. Un po’ alla volta, continuando a dirlo, davvero la realtà si fa cogliere come “flussi”. Spesso non è così importante cogliere se stessi e i fatti come un “fluire” ma ci sono degli eventi o delle situazioni che, sarebbe opportuno, cogliere come “movimento”. Solo quando si coglie la realtà come flusso, mo vi men to, ci si rende conto che, fino ad un attimo prima, su una determinata situazione o persona, si aveva un pensiero fisso. Un concetto. E che ora si è fuori dal concetto. Da anni parlo di trasformare, rimodulare, modificare, eppure anche io, a volte, sto ben ferma negli schemi che ho. Spero di poter dire: “che avevo”.
Possiamo fare tutti i ragionamenti che vogliamo di energie gilaniche, energie kurgan ma se non frammentiamo la sclerotizzazione dei pensieri che abbiamo dentro, la realtà fuori, non cambia.
Detto velocemente: inutile che io insista a volermi mettere davanti una realtà o una persona diverse, più coerenti con me, se prima non ho frantumato i modelli precedenti, preso la scopa e spazzato questa specie di archivio attivo che è la mia psiche, o mente, o inconscio. Che ne so.
Insomma questa parte che “mi proietta la realtà” e che continua a proiettarla mettendomi davanti persone fatti eventi che non mi corrispondono. A momenti me ne rendo conto lucidamente. E non posso far nulla.
Però, mi sa tanto che, nel momento che finalmente vedo la rigidità e la sclerotizzazione del mio schema e, rendendomene conto, sto ferma, non faccio nulla che porrebbe altro pensiero o un gesto forse non allineato col cambiamento, se sto ferma, forse qualcosa lascio che accada.
La mia mente ha delle propaggini lunghissime, tenacissime, invadentissime.
D’altronde è una mente che deve poter corrispondere al cosmo, agli universi, magari c’arriva un po’ dopo dell’anima, del mio essere creatore, ma mi deve seguire.
Siamo abituati a dire la nostra su tutto, ossia sapere che cosa ci accade. Come se fosse indispensabile. Così abbiamo imparato. E’ il contrario. Il contrario accade da solo, non accade per sforzo, per volontà o impegno.
Quando il lasciare la presa accade, è solo quello. Non è un fare è un essere. Un esistere. Difficile mettere in parole ciò che accade quando accade una destabilizzazione, frantumazione, di schemi creanti. Perché questo è il punto, non se ne va un pensiero o una schema qualunque, si stanno spegnendo, s_frantumando, sciogliendo, dissolvendo, impianti di millenni. Tanta la presa all’esterno, tanto lo spezzarsi di legami quasi irriducibili.
Spezzati.
Rotti. Dissolti.
Si sta disintegrando l’infallibilità. La separazione degli stati di realtà.
Quando si molla, sotto c’è nulla.
Una parte di me si diceva infallibile.
Si vede tutto di questa parte: pensare agire, storia previsioni progetto. Anche l’infallibilità. Cade.
- Sono vulnerabile.
Se io mi sento vulnerabile, e lo accetto, chiunque altro viveva nella separazione si sente vulnerabile. E lo accetta.
Il gioco è cosmico.
Ora i movimenti delle energie sono teutonici, anche tettonici.
Anche titanici.
Ciclopici.
Giganteschi.
Altrettanto sono fragili, docilissimi, leggerissimi e soffici. Onde soffici. Mai violenterebbero un cuore, un corpo, psiche.
Onde gamma, flash gamma, talmente morbide e sinuose che penetrano dappertutto, e tutto trasformano.
Frequenze flash gamma. Onde lunghe. Potenti. Ma quanta forza! e meno male che ero vulnerabile. Mi pare tanto un fatto di energia nucleare debole. Il massimo della resilienza. E se ne esce dall’altra parte dell’impatto, del conflitto, della distonia, che la trasformazione è accaduta.
Pare un miracolo. E’ un fatto.
Vedo il valore di chi si sente vulnerabile.
Vedo il mio desiderio di essere riconosciuta nel mio valore, nella mia grandezza.
Vedo quindi che tu hai un grande valore.
Ecco qua. Dialogavano:
- Ma ti rendi conto di che cosa hai fatto tu, dentro la mia testa?
- Per non dire di quello che è accaduto al mio cuore.
- Non so, secondo me, ti amo.
Sì, così lei ha detto a lui. Lo ha reinstallato al suo posto. Imperatore. Il fatto è che imperatore fa uno con Kronos. Zeus ha un’altra funzione.
Vanno cambiate queste dinamiche. Appena usciamo da miti distorti e mistificati; da metafore e allegorie, ecco che la vita ci si para davanti con la sua coerenza interna.
La realtà è sobria, concreta. La realtà ha una pregnanza ed una valenza che si coglie solo se si “è”.
Vale a dire l’universo ci rende parte del suo mistero, che è la sua potenza.
Ciò per cui l’universo è l’universo. La realtà e il nostro “fare” è di una potenza inenarrabile. Se non riusciamo ad agire la nostra potenza, significa che abbiamo delle idee distorte, finte, confuse, sballate sulla realtà.
Quando potenza del pensiero e rete connettivale neuronale ologrammatica sono connesse, la creazione accade. E coerente col creatore.
A me accade la mia creazione, coerente con me.
Appena sono allineata nel pensiero, ovvero appena esco dalle nebbie confuse di tante cose stupide che ci hanno raccontato e siamo “in onda”, nell’onda con le frequenze coerenti, così si crea.
Non so cosa ho scritto. Mo’ leggo.
Ora si tratta di spostarci, di fatto, in tutto, in questo mondo virtuale, e pure materico, astrale, arcontico, mentale, animico, quantico (li ho messi tutti?) che noi stessi abbiamo creato. Starci dentro, nella sua ombra. Sapendo che l’ombra è luce. Impastata. Che ti tocca da tutte le parti. Ti abita. Mi abita. Mi copre, scalda, rasserena. L’ombra? sì, l’ombra.
Stanotte ho visto chiaramente il gioco Saturno – Lilith.
L’ho scordato per tutto il giorno, ossia come non avessi mai fatto quelle riflessioni, ora che sto scrivendo sono arrivate chiare e fresche come stanotte.
Saturno- Kronos torna al suo legittimo posto di padre degli dei.
Il copione reiterato è sciolto: anche Urano torna al suo posto di “generatore di dei”. Onorato e rispettato da Kronos e dai suoi figli e nipoti. Vivo e vegeto sul suo potere-trono di origine del cosmo insieme a Gea.
Ecco: Gea ha il suo sposo accanto.
Femminile e maschile reintegrati nel gioco cosmico di “coppia regale”.
Annullati morti, ammazzamenti, detronizzazioni, prevaricazioni sui diritti di regalità, di stirpe, di origine, di paternità e maternità. Dell “essere creatori”. La stirpe, la “processione” degli dei creatori è restaurata, re-integrata nei ruoli, re-intronizzata.
Urano – Gea
Kronos – Rea.
La femmina ha accanto il suo maschio.
La frequenza yin si intreccia equamente con la frequenza yang.
Nego il consenso a qualsiasi, a tutte le narrazioni distorte.
Neanche le cito, stanno su tutte le storie di miti e dei ma è meglio che non le guardo.
Così come per le cosmogonie, ignoro.
Le energie scorrono, i flussi accadono, scorrono, scivolano, inondano ogni creazione di equità abbondanza, pienezza.
L’ombra e la luce viaggiano, assolutamente se stesse, distinte, assolutamente divergenti quanto convergenti.
…. …. …
Luna è disattivata. Fine di ogni frequenza distorsiva, deviante, confusa e compulsiva.
Lilith è sul suo trono di essenza vitale, forza erotica di ripristino e di vitalizzazione di ogni vivente.
Saturno e Rea, progenitori di re e regine: ogni essere umano.
Lilith forza che intride ogni corpo, ogni materia, ogni pensiero, e lo rende terra, fecondità, seduzione, attrazione, chiarezza di intenti. Gioco.
Do il consenso ad ogni olimpo sano, fecondo, funzionale ad ogni essere vivente in onore.
Nego il consenso a ogni programma impostato su dei e olimpi distorti, innaturali, inumani.
Nego il consenso a qualsiasi narrazione astronomia. Ho detto “astronomica” non astrologica.
La seconda non so bene cos’è, ma la prima di sicuro non è.
Pare che io parli strano, che mi occupi di dei e di miti.
Mi sto occupando delle dinamiche delle strutture, degli impianti di psiche. La nostra psiche.
Se vogliamo trasformare il mondo di fuori, dobbiamo re-impiantare i corretti canali dell’energia cosmica. Dobbiamo mettere al loro giusto e legittimo posto le Energie fondanti Psiche.
E’ semplicemente lo scenario in cui crediamo di essere immersi e che ci ha incastrato. Di fatto non c’è nessuno scenario e, nel caso ne volessi uno, me lo creo nuovo conforme e funzionale. Così psiche funziona e bene.
Dobbiamo sciogliere ogni nodo e utilizzare le energie, fino ad oggi incastrate e accumulate, e sapere, noi – umani – vivi e viventi – convogliare l’energia di ogni nodo che si scioglie verso la costruzione e il potenziamento di programmi psichici degni degli umani viventi.
Sì, lo so, posso scrivere meglio questo pezzo, ma importante è che gli impianti di psiche siano tornati al loro giusto posto, e che le energie degli dei scorrano nei giusti canali.
Il gioco è cosmico.
Tutto sta ritornando.