Tarocchi e archetipi – Alef – Il bagatto
Tarocchi e archetipi – Alef – Il bagatto
Quando è utile usare Alef ? La lettera A – l’archetipo A – Alef – il numero 1 ?
Come continuo a ripetere per ogni tarocco e archetipo corrispondente, questi post hanno l’obiettivo di indicare quando e come un particolare arcano maggiore, lettera e numero corrispondente può essere utile, “funzionale”, per raggiungere dei risultati nella nostra vita.
Ossia: usiamo il tarocco, la lettera e il numero corrispondenti, per attivare in noi il DNA delle risoluzioni e per spostarci dal passato al presente verso il futuro che visualizziamo più coerente e felice per noi.
Il solo leggere queste presentazioni di tarocchi e archetipi mette in azione chiavi dentro di voi, attiva il futuro, lo rende presente. Come può accadere questo? Per il solo fatto che qui è scritto. Accade.
Per la spiegazione di questo modo di usare gli archetipi vi do il link della pagina. Per ogni altra indicazione, utilizzo di tarocchi e archetipi o consulenza, potete contattarmi dalla pagina fb: Francesca Salvador
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alef
Tarocco 1 Il Mago – L’esistenza
Questi post vengono realizzati per dare delle indicazioni su come usare tarocchi e lettere. E’ un modo da sperimentare nelle situazioni della vita, per cui pratico, concreto.
- alef – prima lettera dell’alfabeto
- Tarocco – il mago – essere consapevoli di essere i creatori della propria realtà.
Quando usarli:
– Se vi trovate in una situazione in cui avete la necessità di sintetizzare, unificare, fare di due l’uno. Quando avete mille pensieri e avete bisogno di selezionare e centrare un pensiero più elevato, o più concreto ma sicuramente più deciso, efficace perché unico, vostro originale, certo e utile per voi.
– Quando vi serve la forza in una situazione, o vorreste vedere delle persone rappacificate. O – voi e un’altra persona – rappacificati. Quando avete l’esigenza di mettere ordine dentro voi stessi, negli affetti, nel lavoro, in un progetto.
– Insomma tutto ciò che riguarda l’unione, l’unificazione, il fare uno. Ancora, sul versante della crescita personale: la determinazione, la forza nel pronunciare se stessi, la centratura e la sintesi. Il saper riconciliare, portare a sé, rappacificare, raccogliere, attrarre.
– Avere uno sguardo distaccato su un evento. La visione d’insieme di un fatto, su un obiettivo e progetto, su una situazione.
– Il numero 1 serve anche quando dobbiamo elevare il senso della nostra dignità. Dare forza al nostro nome, ossia al nostro personale stare sulla Terra e tra le persone.
Invece, quando vi trovate davanti una A o il numero 1? Cosa può volerci dire?
– Forse vi sta chiedendo la sintesi. Anche di pronunciarvi affermando, decretando chi siete quanto a grandezza, dignità e pregnanza del vostro sé e della vostra personale impronta.
– Il messaggio è – Esistere, stare al centro del mondo con sobrietà, senso di regalità, di realtà, con certezza e determinazione.
Questa alef, ora vediamo il mago, e tutto ciò che ora viene spiegato, concorre a costruire in voi l’essere mago, ossia essere i creatori della vostra realtà.
Per utilizzare queste Tavole, poterle riprodurre e colorare, basta andare a questo link,
https://www.francescasalvador.it/tavole/
scegliere la Tavola che interessa, cliccare per ingrandirla, scaricarla, stamparla, possibilmente farne più copie. Divertirsi a riprodurla con la matita, colorarla, rifare i segni con altri materiali quali: creta, das, ferro, legno, fili, lane, ecc
Fare in modo che attraverso la concretezza delle materie e della manualità, il segno, le sua energia, si attivi, si risvegli dentro di voi.
In noi c’è tutto, dobbiamo solo fare il piccolo sforzo, meglio il gioco, di riattivare la nostra memoria ancestrale, là dove segni simboli, arcani, sono depositati con la loro forza. E aprire il canale della forza.
Ecco qui il tarocco come lo conoscete, il mago, il bagatto. La carta di Osho corrispondente: l’esistenza.
Il numero 1
Come forma geometrica pensiamo alla sfera.
A – alef – prima lettera dell’alfabeto ebraico.
Nell’alfabeto egizio abbiamo la figura di un uomo. Alef, la sintesi, il tutto. L’uomo è la sintesi della creazione. (Ricordiamo che siamo nel pensiero come s’è sviluppato nella storia, siamo nella storia antica, per cui il senso della divinità, del sacro, era presente). Nell’alfabeto che viene detto di Atlantide, ossia l’alfabeto fonte abbiamo due ali. Perché? Di che cosa ha bisogno un uccello per poter volare? Di due ali che funzionino. Ecco il segno dell’unione. Solo procedere uniti dà la totalità nella vita. Tra i maya abbiamo ancora l’uomo, nel cerchietto.
lI segno greco, quindi latino quindi il nostro in italiano trova origine nel fenicio, il percorso è fenicio cretese cananeo greco. E la chiave di comprensione sta nel segno cretese. Questa è una testa di toro. La nostra A in stampatello deriva da una testa di toro. Perché questa corrispondenza? Il segno nasce in ambito egizio e il toro era considerato un animale sacro, una divinità.
Quando l’uomo del passato si è interrogato… cosa è la realtà? come parlo della realtà? Qui come prima impronta l’uomo ha colto il tutto. La realtà è una. Come esprimo l’Uno? Chi ha creato il tutto? Chi può avere questa sintesi? Chi ha creato il tutto. Dio. Quindi ecco che ha cercato una divinità per esprimerlo. Qui siamo nella fase zoolatrica per cui il toro era una divinità.
Alef ebraico è il segno di un aquila. Se noi aggiungiamo un becco, troviamo l’aquila. Perché questo volatile per dire la totalità? La sintesi? Chi nel passato poteva vedere la vastità? Avere un occhio esteso sul mondo e riunire più cose? L’aquila.
Ora osserviamo le due carte:
Il bagatto – il matto.
La sua schiena è diritta. È forte, sicuro di sé. Le gambe aperte, sta ben piantato sul suo territorio. A destra il bastone a sinistra gli basta il braccio e la mano per dominare le forze. Come se a sinistra avesse ben altro bastone, e è a sinistra, la parte analogica, il femminile. Il mago ha integrato il suo femminile, da qui la forza per agire sull’universo.
Il vortice della forza ha la forma di una testa, qui è il copricapo. Ciò che il mago ha davanti è il suo pensiero, grande pensiero estroflesso. E chi lo sagoma, lo muove è lui stesso.
Gli occhi formano l’otto. Notare che otto è la giustizia e otto nella tavole è la protezione.
Guardiamo ora la carta di Osho. L’esistenza. Ecco l’essere umano davanti alla totalità. Qui la totalità non viene rappresentata da una divinità, né da un altro essere (pensiero dell’aquila nel passato) qui davanti al tutto sta la donna, sta un umano.
Per stare davanti all’espansione del Tutto come sta questa donna? Nuda, non ha nulla di artificiale su di sé.
Sta poggiata, passivamente su una grande foglia. La grande foglia potrebbe rappresentare la Terra, in ogni caso l’essere umano è poggiato sulla natura. La natura permette di collegarci al senso del tutto, apre in noi le chiavi del sentire, e percepire l’universo. Di aver davanti a noi le stelle, ossia tanti altri nuclei di pensiero di luce, di semi di esistenza, per cui di esperienza e conoscenza di noi stessi.
Il tarocco delle stelle corrisponde alla lettera f P la 17 lettera e la funzione è espansione. Ci siamo l’uomo che si espande e trova la sua natura stellare. Siamo qui (Tavola 17 P F) Adagiamoci tranquillamente sulla naturalità del corpo e dell’esistenza e saremo davanti alle stelle, ai nostri più grandi ed ampi pensieri. Tarocco le stelle.
Torniamo al bagatto. L’otto che egli riesce a creare con il suo attivare le energie. Due otto fanno 16, 16 ayin è la corrispondenza. Parlo di due otto perché, come spiego nella Tavola 8 Het, ogni volta che facciamo un movimento nell’energia e agiamo sulla realtà, noi procediamo alzando le vibrazioni o abbassandole, in ogni caso, facciamo un altro giro ma spostandoci di livello, ecco perché gli otto si moltiplicano.
Quindi i nostri movimenti fanno 16 ayin corrispondenze. Dentro e fuori corrispondono, Tavola di smeraldo. Quando il mago è se stesso, quando la nostra dimensione mago è aperta, ecco creiamo realtà in corrispondenza con il meglio di noi stessi. Siamo creatori della nostra realtà. L’otto e la sua valenza come protezione e come spinta all’evoluzione lo spiego nel libro I 22 tarocchi per gioco. Lo spiegherò nel video di quel capitolo, qui ora sarebbe troppo lungo.
Il mago accanto a sé, bene in vista e bello grande, ha un calice che sfavilla. Calice, coppa, sintesi, ricolmo, energie liquide, ovvero sciolte da utilizzare, da bere e usare nella loro potenza. Bel . Anche il calice a cui sorseggiare, gustare. “Una misura colma e traboccante vi sarà riversata in grembo”, dice la tradizione a chi ha percorso il suo bel pezzo di strada con giustizia e coerenza (tarocco 8). Qui l’abbondanza è energie sciolte. Il mago è colui che ha sciolto i suoi nodi, della vita, karmici, delle relazioni e ora può utilizzare tutte le forze libere e creare nuove situazioni e nuove emozioni.
Il valore numerico di A – alef – è 1. Il colore è rosso.
Per altri significati rinvio sempre ai miei libri, trovate tutto alla fine del video.Tarocchi e archetipi.