Anima gemella
Inconscio mi seduce. Sedurre Inconscio.
Fare dell’inconscio di roccia dei prometei, una spugna.
Parlo a Inconscio, che lui mi parla.
Mi sente. Mi dice. Mi spiega. Mi racconta. Mi fa. Mi da.
La glia.
Libera. Luminosa. Libera da ogni pseudo-archetipo sovrapposto.
Da ogni forma non vitale , fino alla più arcaica.
La Terra.
Da Gaia, la Terra corregge l asse, e riscatta la sua centratura.
L’incanto è dare coscienza a me e al mondo.
Inconscio
È tutto nuovo. Anche questo sperimentare che si fa vita, ogni giorno di più.
Ora ri-formulo ciò che già avevo scritto sullo strumento portando ogni riferimento, ogni agire e comprendere a me stessa. Parlo solo dalla prima persona singolare.
Da… Come ho fatto a portare nel qui e ora anima gemella.
Diamo nuova, ulteriore potenzialità alle parti del nostro strumento di creazione. Abbiamo dato impostazione e funzionalità nuova a Mente e Psiche. Continuiamo.
Oggi ascolto Inconscio.
I n c o n s c i o
Mi viene anche il dubbio che chiamare lo strumento di creazione con queste parti può essere un ulteriore schema che mi porto appresso. In fondo, io sono Uno, tutto concerta qua dentro, interagisce in modo sistemico. A che serve osservarmi a pezzi. È un uso di sadé, archetipo separo. Lo uso proprio come archetipo, ossia queste meravigliose chiavi anche quando separano lo fanno mantenendo l’Uno in ogni movimento, ogni segno. Per cui, se io quando osservo le cose, le persone e i fatti, uso gli archetipi, anche mentre distinguo e separo, allo stesso tempo ho presente l’Uno – Alef. Perché gli archetipi parlano in mente, ma soprattutto strutturano psiche. Contengono inconscio e ne sono contenuti.
Inconscio.
Ho scritto che le emozioni si possono trasformare. Trasmutare. Permutare.
Nel mio libro Sette settimane con il mio alchimista interiore, dico:
- Qui c’è più che l’alchimista.
Ultimamente ho scritto:
- Ho fatto fuori anche l’alchimista.
L’alchimista è un tipo che si dà poco alla gente. Ha ragione. Pure io mi do poco alle persone nella vita. Scrivo, pubblico. Mi accorgo che quando sono con le persone è più il tempo che ascolto che il tempo che parlo. Forse per questo scrivo. A volte nello stare zitta faccio un sospiro. Accetto. Che l’altro parli e una volta di più io no, e sospiro perché quello che lui dice io lo so già, ma lui non sa quello che potrei dirgli io. Ma tanto, quello che potrei comunicare io, o lo ascolti davvero ossia lo sperimenti nella tua vita, o non serve che io parli.
Che presunzione.
Sì, lo so. Ma è così lo stesso.
Ora c’è il sito e i libri per comunicare quello che passa per la mia testa.
Quando propongo a qualcuno di sperimentare, lo faccio una volta sola. Di solito non propongo. Lascio che siano le persone a cercare. A trovare.
Chi collabora con me dice:
- In questo sito facciamo convogliare tutta l’energia in prestito. Perché qui se ne fa il giusto uso. Cioè… non si usano.
Ora io aggiungo:
- In questo sito facciamo convogliare tutte le emozioni possibili. E tutti i lettori, i trasmettitori, i ricercatori esistenti. Perché qui trovano la loro giusta funzione. Il loro significato. Cioè… non c’è nulla da fare, nessun risultato da raggiungere, nessun lavoro da fare.
- Tutto il meglio accade. Accade.
I n c o n s c i o.
Che c’entra con questa ferma e tenace legge di attrazione che sta attirando qui tutti gli euro tutte le emozioni e tutti i lettori-ricercatori?
Se li attiriamo qui, significa che stanno già dentro di noi. Noi del sito.
Inconscio.
Sto bussando ma non si presenta.
Non parla. Non batte. Non si fa sentire.
Ha ragione. È vuoto. E non vuol riempirsi. Non ne vuol sapere né di euri né di gente.
Oh, inconscio! Resta così. Pulito. Integro. Vuoto. Come una grande pancia, un grande utero. Poi lasciati riempire di una cosa alla volta, sistema le cose, le situazioni, le emozioni, le persone, con ordine dentro di te. Prenditi tutto il tempo che vuoi. Col tuo ordine pazzo, certo. Quello dei poeti delle stelle degli amanti che attraversano le città nelle notti.
Il mio inconscio è allineato al Terrestre, non a matrix.
Il mio è un inconscio un po’ vagabondo, nel senso di.. voglia di lavorare saltami addosso.
Ha ragione. Io sto con il mio inconscio.
Non mi ricordo più nulla. Né delle cose studiate a scuola, sui libri, lette, scritte, insegnate, ripetute. S’è fatto pulizia qua dentro.
Se inconscio s’è ripulito anche il resto è puliziato.
Forse dovrei preoccuparmi di questa ignoranza in cui mi ritrovo. Manco per niente. Sono viva lo stesso, e sono serena. Ho rallentato sul lavoro, sui lavori di casa, scrivere, andare a spasso, camminare, scarpinare, parlare, cellulare, ginnasticare, mangiare, sto bene così, rallentata. Mi conosco per una sempre attiva e di corsa. Oh, come fa bello e figo essere sempre di corsa, fa doxa, moda, fa trend.
Non mi va. Mi sto covando.
Ma che centra tutto questo dire con inconscio?
Non lo so. Noi del sito da un po’stiamo più su Pianeta felice che in terza dimensione.
Su Pianeta felice, ossia in quinta, sesta settima dimensione, si sta così, inadempienti.
Legittimati da se stessi ad essere inadempienti.
Nullafacenti. Nessuno ti dice che devi lavorare lavorare studiare correre costruire pensare mangiare dormire viaggiare spiegare sognare rompere sapere sapere. No no. Su Pianeta felice, ossia su tutte le dimensioni dalla quinta in su, vivi come ti pare.
- Vivo come mi pare.
Se lo dico e descrivo significa che ci sto, giusto? La mia tranquillità lo conferma.
Non me ne importa. Né di fare né di non fare.
Le bollette? Le fatture le tasse? Non so. Quando ce l’avrò davanti ci penserò. E poi, mica è detto che arrivino. Ci sono altri più divertenti modi di pagare gli emolumenti in Pianeta felice.
Hai presente la parabola di Luca 16,1-13 dell’amministratore… cosiddetto “disonesto”? che condonò i debiti dei suoi servi per farseli amici, dato che lui non aveva di che saldare i debiti col suo capo?
Non è un disonesto, è uno che ha la testa da Pianeta felice. Che l’energia è sovrabbondante, non ridotta. Per cui, posso scambiare, trafficare, modificare, trasmutare, mica è mia l’energia, ma se mi faccio amici i miei debitori, sai quanti amici mi faccio!
Questo è inconscio. Ecco, è silente ma lo riconosco in quanto mi sta facendo scrivere.
Viaggio, guido, cammino, volo. Per me la condizione del viaggio è il momento in cui penso meglio, sottile e lucido. Viaggia anche il mio pensare. Il pensiero si fa mobile, in movimento, trasferibile, modificabile, convertibile.
Estensibile.
Mi interessa avere un pensiero che sia estensibile. Non tanto in altri pensieri, soprattutto nelle emozioni. Ho un’emozione. Scatta il pensiero e si mette a razionalizzare su ciò che sento. Ci parla sopra. Mormora, seleziona, separa, infila mille possibilità. Il pensiero rischia di atrofizzare la mia emozione.
Avverto inconscio infastidirsi.
Se passo dall’emozione al pensiero inconscio si sente messo fuori. Si chiude e non mi dà altre emozioni.
Forse è accaduto questo. Ho pensato.
Torno da capo e ascolto la mia emozione.
Inconscio apre le porte.
Inconscio è anima gemella. Ora l’avverto bene. Anche il pensiero è anima gemella.
Debbo stare attenta a cosa scelgo di sentire e di pensare.
Non so, avverto che posso sentire e pensare totalmente nuovo, oltre, altro.
Guardo la gente e mi dico:
- Ma lo sanno che se non si fermano un attimo muoiono?
Un mattino ho alzato la testa, ho visto i palazzi e mi son detta:
- Sono tutte bare e tombe.
Chi sta dentro accetta che un giorno o l’altro muore. Quindi son già morti.
Ora ogni volta che guardo le persone mi attraversa questa percezione.
Inconscio ci porta oltre questo schemino che si è installato in noi da qualche millennio. Un tempo, un passato. Non esiste. Inconscio pulsa trasmette. Inconscio è arcaico, è l’adesso, e sa che la vita è lunga, molto molto lunga. E vasta.
Non ci è chiesto di organizzare la nostra morte, ci è chiesto di ascoltarci dentro e darci sempre nuova vita, nuove occasioni, nuove sfide.
Inconscio ci segue, come un otre sempre pieno di emozioni e sempre vuoto, pronto a ricominciare a vivere ogni istante, dopo ogni amore, ogni sogno e progetto.
Sempre altro da sperimentare e godere.
Siamo immensi e inarrestabili, è ora di riprendere il viaggio.
I n c o n s c i o.
Anima gemella