Archetipi – arcaici
Archetipi – arcaici
A forza di andare indietro indietro, o dentro dentro, o all’origine, che ne so, certamente qui il tempo s’è dissolto.
Siamo in un qualcosa che non ha tempo.
Né spazio.
Esiste e basta.
Questo campo di frequenze credo sia alla base dell’esistenza sulla Terra. Se qualcosa ancora più oltre esce, ok, siamo pronti a lasciar andare questo.
In questo spazio – non spazio / tempo – non tempo, è così.
Siamo esseri viventi. Uno per uno. Siamo esistenze. Sono una donna. Sono un uomo.
Sono una bambina (sempre donna è) / sono un bambino (sempre uomo sono).
Qui siamo tutti, dico tutti, così. Esistenze con una vibrazione al femminile o una vibrazione al maschile.
Anzi, siamo esistenze con la frequenza femminile & la frequenza maschile.
Equilibrate.
- Sono finita davanti a mia madre, e l’ho vista come donna, e come femmina. Punto.
Lei è una femmina e una donna. Punto.
In questo piano non ci sono ruoli, niente madri, niente padri.
Io sono una femmina – donna. Lei è una femmina – donna.
- Sono finita davanti a mio padre, e l’ho visto come uomo e come maschio. Punto.
Lui è un maschio – uomo. Punto.
Dobbiamo arrivare a essere e stare in questo. Togliendo, perciò, ogni:
impianto, relazione, legame, correlazione, schema, istituzione, legge, giurisdizione, morale, etica, religione, dogma, retaggio, ricatto, contatto, contratto, sentimento, emozione, pensiero, e quant’altro vorrebbe ergersi a diritto di esistere, ad essere assoluto, eterno, inattaccabile nella relazione tra me e questa donna che fino a prima chiamavo “mamma“, con questo uomo che fino a prima chiamavo “papà“.
E’ una donna.
E’ un uomo.
Basta.
Niente di più.
Quindi, ogni altro filo, contatto, collegamento, che sia: di onore, di dovere, di riconoscimento, di altro (compreso il fatto di avermi messo al mondo), CADE.
E’ resettato.
Non sono tenuta a dare riconoscimento e onore a mia madre.
Non sono tenuta a dare riconoscimento e onore a questo uomo oltre il fatto che è un “uomo”.
Non devo nulla a loro per il fatto che mi hanno permesso di esistere sulla Terra.
Le relazioni alla Sorgente vanno pulite anche in questo.
Il comandamento “onora il padre e la madre” CADE. E’ inganno, è ricatto, è gabbia psichica e morale in cui siamo stati messi.
E’ un tabù. Certo, dissacrare la relazione madre figlia, madre figlio, padre figlia, padre figlio per la consuetudine è tabù. Quindi è evidente che è un legaccio.
“Onora il padre e la madre” non è un comandamento relativo al sacro.
CROLLO DI OGNI POTENTATO INNATURALE
Vale anche per i figli: i miei figli, giustamente, possono avere verso di me l’atteggiamento che io ho verso i miei genitori.
Fermo la ruota dell’eredità morale e giuridica.
Fermo ogni obbligo e dovere generazionale.
Per i miei figli sono una donna. Punto.
Attraverso me sono venuti al mondo, si, ho fatto solo ciò che la natura fa. Punto.
Sono liberi di vedermi e rapportarsi a me come fanno con qualsiasi altra donna. Punto.
Tra noi scorre il riconoscimento e il rispetto che si ha tra viventi. Punto.
Stessa cosa per tutte le altre relazioni parentali: sorelle e fratelli nonni zii nipoti cugini. Solo ciò che scorre tra Umani Viventi allineati alla natura, per cui SANI.
CROLLANO : le costellazioni, le eredità genetiche e generazionali, i karma, gli obblighi, i vincoli, i legami, i privilegi, le aristocrazia, le “famiglie”, i legami di sangue.
Inoltre vale per mariti, mogli, compagni, amanti. Qualsiasi conoscenza incontro esperienza esiste, e dal momento che finisce, cade ogni patto contratto legame ricordo sostanza vincolo impegno connessione sincronicità.
Tutto ciò che è stato sovrapposto a ciò che è natura CADE.
Sacra è la vita serena, sana, costruttiva sul pianeta. Anche le relazioni matriarcali e patriarcali, o di coppia, possono essere vincolanti, tossiche, dissonanti, destrutturanti.
Posso aprire ben altre, appaganti varianti, oltre i vincoli delle famiglie d’origine. Oltre i limiti di ogni relazione.
Questa è la realtà, la natura delle cose, e solo così resettiamo ogni obbligo, dovere, ricatto, legame, catena tra noi e ogni altro vivente, tra noi e ogni altro sistema imposto a cui questi impianti considerati naturali, sacri e sacrosanti, si rifanno.
Parassitaggi che si nutrono di noi, delle nostre energie.
Questi impianti, questi doveri ci risucchiano energie.
E noi, abbiamo scordato la nostra potenza.
Sta in queste condizioni, riportate alla loro verità, il ritrovare la nostra grandezza e potenza.
Qui finiscono le schiavitù, le giurisdizioni, le leggi, le politiche, gli Stati, i doveri, le tasse, i controlli. Bisogna resettare gli impianti su cui queste imposizioni sono agganciate.
Nego il consenso a questo livello delle relazioni. Nego il consenso ad ogni riconoscimento a relazioni familiari, di coppia e di amicizia, di lavoro, di territorio.
Archetipi – arcaici