Archetipi – Le dimensioni

Archetipi – Le dimensioni

Archetipi – Le dimensioni

Aggiornato – 04.06.2022

Le dimensioni

Io raramente mi interessavo alle dimensioni. Come ho già detto la sentivo una faccenda new age, per cui mi allontanavo.

Da un po’ di giorni questo fatto mi gira dentro la testa. Allora do un occhiata. Leggo e mi dico:

  • Ma vedi, io infatti mi sento così o così.

Mi accorgo che sto vivendo modi di essere che attraversano più dimensioni.

Terza, vabbè, è questa della materia e della dualità. Quarta. Dicono che nella quarta noi comprendiamo che la realtà la creiamo noi solo che ancora, per creare effettivamente una realtà nostra, tra l’idearla e il viverla passa del tempo.

Quinta: dicono che qui ciò che si desidera e progetta, lo si fa accadere subito.

Mah io sto un po’ qua e un po’ là. Certe cose le faccio accadere subito, o poco dopo, altre eccchecavoli!!!

Ma che tempi!

Ho capito che: dove osservo, sono, anche mi fermo. Per cui non mi conviene starci sopra a questo fatto che in quarta dimensione io creo e devo aspettare.

Mi conviene spostarmi subito in quinta e da qui, sveltire il tutto.

Così mi dico:

  • Sto in quinta, sesta, settima, dimensione.

Mi sono andata a leggere le dimensioni dal punto di vista della fisica, giusto per non dire che io frequento solo la parte analogica del conoscere.

Sì, in analogico faccio prima, mi allineo più facilmente ma è anche vero, che dato che sono numero matematica geometria, lamed, intelletto, ecc, ciò che mi spiego in analogico, ossia dall’intuizione, debbo potermelo spiegare anche in logico, ossia appunto in fisica e matematica.

Così ho letto le dimensioni in fisica. Interessante.

Non mi dilungo, sul web c’è di tutto.

Che faccio ora? Nulla, mi dico:

  • Sono in quinta dimensione
  • Sono in sesta settima ottava nona… dimensione.

Ne hanno classificate 12, ce ne fossero di più, sono anche queste. Dico che, per adesso, sono 22. Una per ogni movimento arché.

Nel frattempo, la terza, la dimensione materica, la lascio andare per un po’. Non lascio il corpo, anzi. Siccome lo amo e mi piace, gli permetto di riassestarsi, allinearsi alle dimensioni più sane ed equilibrate. Il corpo, terza dimensione, deve essere ri-assestato. Una specie di reset, di messa a norma con il cosmo, con i corpi sottili, pur rimanendo materico.

Scannerizzazione e ri-equilibrio del corpo e di tutta la terza dimensione che sono.

Quindi, lascio un po’ la presa, mi fido delle dimensioni, tutte, e lascio che, anche senza il super controllo della mente, il Tutto, il cosmo, le dimensioni, l’analogico, la magia, tutto ciò che è, che è amorevole e consolante, oltre che arrapante, venga, e si prenda cura del mio corpo, e della mia stessa mente.

La terza dimensione guarita, ri-allinata alla verità e all’equilibrio cosmico.

Mi sta bene vivermi le cose nel corpo, nella materia, nella carne ossa sangue che sono. Qua dentro ci circolo bene, mi piace essere terra terra, una terrestre. Ora una terrestre consapevole della sua dimensione cosmica, quantica, divina, sovrana. 

Non sto là a fare i distinguo:

  • se si è in terza non puoi essere in quinta

e cose del genere. Niente vieta nulla dentro di me. Così inizio ad avere la percezione del mio viaggiare. La mia astronave. I miei tunnel spazio-temporali il mio esser contemporaneamente in più dimensioni.

Archetipi – Le dimensioni

Ecco, così va meglio. Incremento questa visione di me, dato che è la più esponenziale.

Innanzitutto, grazie all aver permesso l’0entrata in scena e in azione delle tante dimensioni, la mia terza dimensione si è ri-collocata in modo sublime e appagante per me, che sto qui, nel corpo e nella faccende di terza dimensione

Terza dimensione ora alleata e che risponde per me, alleata a me.

Perché scrivo questo?

Uno perché questa è l’esperienza di se stessi cui conducono gli archè, ci si rende conto del tempo, dell’essere creatori; che si può affermare ed essere ciò che prima si diceva… non è possibile. Che i mondi interiori che mi accetto e che alimento sono grandi piacevoli, pieni di persone come voglio io, messe dove decido io.

È il mio mondo interiore, qua dentro faccio come mi pare.

Qualcuno ha qualcosa da obiettare?

Invece di obiettare prova a prenderti la stessa libertà, e responsabilità del tuo volere desiderare sognare, e vediamo.

Ciascuno fa come crede, chiaro cha a me, a noi del sito, interessa avere accanto persone che si allineano al nostro stare al mondo, al nostro prendere in mano la vita, non subirla.

Per cui, chiunque legge e si ritrova in quanto qui si scrive, è ben accetto, riconosciuto. Non serve nemmeno contattarci, basta che si attraversi il sito, che si legga, si scorra senza resistenze, semplicemente affermando in se stessi.

  • Sì, è così.

E il gioco è fatto.

Siamo alleati e complici, il numero di chi si allea per volare alto e giocare, aumenta e facciamo sempre più in fretta a trovarci in un mondo migliore.

Personalmente ho insistito per anni, la vita che facevo mi stava stretta. Il sistema non mi permetteva di esprimere me stessa. Ho sempre puntato alla qualità del tempo e di cosa ci metto dentro nel – mio – tempo. Così, ecco improvvisamente, pareva una penalità, mi ritrovo dimezzato l’orario di lavoro. Certo dimezzato anche lo stipendio. Non è stato facile, quanti rigiri mentali per far conciliare le necessità e l’imperversare di matrix con il mio nuovo badget. Sì perché il sistema non si scolla così facilmente. Sta tutto impiantato dentro di noi.

Ma è possibile. Per cui, mentre ogni giorno mi vivevo l’assillo delle bollette e tante altre spese che non sto qua a dire, dovevo rinunciare a cose che parevano indispensabili, a volte anche a quelle necessarie, nello stesso tempo sono entrata in una qualità del tempo speciale. Avevo molte ore libere, libere sia dal lavoro che da un pressante pensiero sul lavoro e su come mi avrei dovuto vivere gli impegni. Ne ero fuori, e quelle poche ore che davo al sistema mi erano sufficienti per continuare a dirmi che:

  • Sì, va molto meglio così. Fuori.

Anche oggi per me è così, non so come farò ad affrontare certe spese e certe giornate, ma so che fino a qui ce l’ho fatta, per cui questo continuo a dirmi:

  • Vivo giorno per giorno.

Non ho più sotto i piedi le pseudo sicurezze del posto fisso, dello stipendio stabile, della pensione che matura. Per il mondo di fuori posso sembrare una che non ce l’ha fatta. Beh, su questo non mi prende il giudizio. So come funziona il mio cervello, ehehh.

Però questa mancanza dei paletti di matrix mi permette di tener aperta la mente, il sentire e le possibilità. Il mio cervello sta più fuori matrix che dentro. Il tempo che ho tolto al sistema è tempo pulito, mentalmente igienizzato e resettato dalle paure.

Anche questo fanno gli archetipi. Traghettano fuori dalle paure.

Archetipi – Le dimensioni

Mentre io mi inoltravo in questo tempo di qualità attorno a me sono arrivate le persone che stanno impostando la loro vita così. Sì perché una cosa è guardare dalla finestra, una cosa è mettersi nel flusso di una esistenza più… umana.

Io sto tirando fuori il mondo che ho dentro. Se non avessi avuto quest’anno di tempo a disposizione questo sito non ci sarebbe, non così ricco e pieno di post. Ci vuole tempo e attenzione a scrivere. Ma io sto vedendo che cosa ho realizzato. Adesso vedo, contemplo, da fuori, la vastità del mondo che stava dentro di me. Questo mi piace molto, aumenta la mia autostima e l’amore per me. Il sistema ci ingabbia perché non vuole che noi conosciamo noi stessi dal meglio di ciò che siamo. Se noi ci conosciamo così, matrix ci perde. Tutte cose che sappiamo.

Intanto, per me, sono arrivati i rinforzi per il sito: aggiornarlo, alimentarlo, sostenerlo. Fare tutte quella parti che io non so fare. Persone che sanno di sentire il mondo allo stesso modo e che leggono, interagiscono con noi, qualcuna si allea e mette del suo tempo a disposizione.

Questo sta, molto semplicemente, accadendo.

Pianeta felice

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