Archetipi: PSICHE E PANOPTICON
Archetipi: PSICHE E PANOPTICON
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PANOPTICON
Archetipi – NUOVO NATURALE PANOPTICON – 1
Ascolto in giro, non sto qui a scrivere cosa sento. Ma la percezione che ho è che, anche chi cerca di analizzare la situazione in modo il più elevato possibile, ossia vicino ai principi primi:
- di cos’è questa realtà
- del perché siamo qua
- se siamo ingabbiati da altri
- chi sono questi altri
- i reset
- ci vogliono selezionare, uccidere
- ci ci ci
la sensazione che mi giunge è che stiamo analizzando la realtà sempre a partire dal fatto che:
c’è qualcuno o qualcosa (es l’IA – o le macchine – monte meru e quanti si occultano) più grandi, brave, intelligenti potenti di noi umani.
E’ qui il punto, che sta sopra tutte le teorie e le ipotesi:
- c’è sempre qualcuno sopra, e che questo qualcuno può qualcosa sulla nostra esistenza.
E’ un atteggiamento radicato molto in profondità, oggi lo chiamo un impianto dei primi, archetipici, che funziona ogni volta che noi pensiamo a qualsiasi cosa abbia a che fare col nostro stare qua.
I più esperti hanno solo cambiato il modo di definirlo, di descriverlo, ma sempre accettano che c’è un movimento, una presenza al di sopra, sotto o dentro, ma sempre una presenza, che ha più potere di noi stessi sulla vita della Terra e dei viventi.
Siamo sempre dentro ad un palinsesto, ad un’esistenza in cui qualcun altro sta sopra di noi e ha, più o meno, le redini della nostra vita.
Ecco.
Oggi fanno analisi di tutti i tipi:
- terrapiattisti
- alienisti
- IA isti
- elit isti
- deep state isti.
- protocoll isti
- c’è sempre un altro, un qualcos’altro, sopra di noi.
- c’è sempre un complotto o un inganno.
Restiamo sempre in un approccio all’esterno di noi che è ancora viziato da questo ‘occhio spostato’ del PANOPTICON. E cediamo la nostra potenza ed energia. La nostra primogenitura. Anzi, non siamo primogeniti, io non sono primogenita (in effetti in questa vita lo sono) ma, io non sono primogenita rispetto a chi mi ha dato la vita e rispetto alle mie sorelle.
Io sono la Vita.
Primogenitura è un vocabolo che non ha alcun senso.
Ammetto che sapere che c’è un inganno, vederlo e prenderne atto, è passaggio fondamentale.
Conoscere l’autodeterminazione e tutta la storia della FINZIONE GIURIDICA in cui siamo coinvolti, è il passaggio e la svolta categorica verso un ben altro modo di stare al mondo e relazionarsi col fuori, (ho messo due link, due collegamenti a due siti esplicativi sull’autodeterminazione).
Ma l’autodeterminazione non è l’ultimo passaggio. All’ultimo, forse neanche si più dire che c’è un ultimo, c’è l’Ontogenesi.
L’ultimo è: non guardare né ascoltare nulla di fuori, e stare dentro.
Siamo gli assoluti Generatori, Creatori, Fruitori della nostra realtà.
Qualsiasi separazione, divisione di qualsiasi aspetto della realtà io ancora ammetta o accetti, non sono ancora al livello dell’essere Generatore – Creatore.
Non sono al livello Ontologico.
Fuori di me non c’è niente e nessuno se io non lo invento e proietto fuori.
Fino ai suoi impianti radicali: il cosmo, le stelle, il sistema solare, la Terra, le mappe, i suoni, l atomo, la storia, la matematica la scienza, ecc., le relazioni, ecc.
Tutto è scena, scenario, sceneggiatura, trama e trame, personaggi. Tutto.
Questo è ciò che io penso, e sento. Ciò in cui, ogni giorno di più, mi assesto.
E vedo le cose a partire da questa posizione, questa postura interiore, atteggiamento e pensieri e sensazioni conseguenti.
Quando tolgo davvero quanto scritto sopra come visione della realtà oggi, ossia che c’è un qualche potere o potenza sopra di me, se… se decido radicalmente di togliere questa versione, da questo momento parto da una nuova partenza.
Sono solo io qui su quanto mi sta intorno.
Quanto vedo è sempre e solo emanazione – proiezione di me stessa.
Fine di chi ha creato, mi ha messo qua, fine delle gabbie, delle prigioni, dei deep state, alieni, parassiti, ecc ecc ecc. Resettato ogni ieri, ogni storia. Ma proprio non li vedo più. La mia mente trova il vuoto là dove c era una zavorra di informazioni devianti.
Viva l’igiene intellettivo-logico-mentale.
Fine del mio essere infantile.
Ho rimosso, resettato, tolto dal programma ciò che era solo un’inficiante, paralizzante sequenza e livello di impianto: qualcuno sopra di me.
Non ci sono più scuse o attenuanti al mio volere la mia realtà per come io la amo e la voglio.
La responsabilità del volerla, e costruirla, è solo mia.
Il MIO PANOPTICON è sempre più ripulito e ciò che vedo fuori oggi è tutto sempre completamente se stesso, con me stessa, libero e potente.
Così, nel mondo proiettato dal MIO PANOPTICON, vedo ogni realtà.