alice e bob – Incontrare le Parti di me
alice e bob – Incontrare le Parti di me
A dire il vero, parlo solo di me, se osservo bene io le indicazioni e le distinzioni che arrivano dalla Tradizione, relative alle Parti di me: anima, spirito, mente, coscienza, non mi son servite granché per andare oltre il già detto e conosciuto. Appreso.
Ho provato con una lettura più aggiornata.
Ispirandomi all’Evideon del professor Malanga:
- anima è blu e declinazioni del blu,
- spirito è rosso e declinazioni del rosso,
- mente è verde e declinazioni del verde.
Ovunque unisce. Altrove divide.
Anima è ovunque. Spirito è adesso. Mente è altrove.
Secondo l’Evideon i “versori” sono 4:
coscienza – tempo – spazio – energia.
Ognuna delle nostre “componenti” ne ha 3:
- corpo ha tempo, spazio ed energia (non ha coscienza, è un “contenitore” e basta);
- anima ha coscienza (tanta), spazio ed energia (anima non ha l’asse del tempo, è immortale);
- spirito ha coscienza (meno di anima), tempo ed energia (non ha spazio, è onnipresente);
- mente ha coscienza, spazio e tempo (non ha energia, in pratica ne dispone “a volontà”).
Anima si esprime nel vettore spazio, spirito si esprime nel vettore tempo, per cui possiamo dire che incontrando altre frequenze ecco che diventano marrone e tutte le tonalità del terreno.
Direi che, per un bel po’ di tempo, anima era impaurita, spirito s’era defilato, e mente sovrastava e prevaricava. Il motivo di questa scissione, a monte di qualsiasi spiegazione, sospetto che sia un elemento estraneo che estraneo, di fatto, non è perché, se io sono il creatore di tutta la mia realtà, tale elemento probabilmente è una dinamica innestatasi male o per errore e poi velocemente duplicatasi e reiteratasi. Tanto che l’umanità ne ha perse le briglie.
alice e bob – Incontrare le Parti di me
Ora, se invece mente si desse, di sé, una configurazione ad un livello più alto di quello che oggi essa si dà, ossia una stima di sé e del suo valore?
In fondo, mente, è la funzione del dare le coordinate spazio tempo ad una creazione. Possiamo definirla con l’archetipo lamed – 12 – io misuro – io (dice l’archetipo, chiave dinamica della psiche), in Lamed sono la misura delle cose (gli archetipi primari sono verbi e vanno pronunciati all’indicativo presente, alla prima persona singolare, unica modalità che può esprimere la realtà. Anche la prima persona plurale, ma già con delle riserve).
Forse mente, s’è dimenticata ciò che in effetti è quanto a grandezza e valore della sua funzione.
Probabilmente una mente che ha fatto da ancella al cervello di un’umanità dell’epoca di Tartaria (che è metafora di un’epoca d’oro), o dell’epoca classica, o nello splendore dell’Oriente o dei meso-americani, anche queste tutte metafore per dirci con segni simboli e immagini, frequenze se pensiamo alla musica, dirci ciò che davvero siamo. Probabilmente, se queste vengono definite età dell’oro, le Parti dello strumento di creazione, oro si sentivano, e Oro proiettavano. Di Oro intessevano le loro creazioni, ossia le città e le relazioni. Oro era la glia, il campo morfogenetico. Ossia le frequenze, i legami atomici, le direzioni degli spin, dell’Oro. Forse, era un altro Oro.
A questo punto, anche ipotizzando che mente sia entrata in un’impasse, in un loop, è un fatto sempre di frequenze. Se con la mente, la parte logico-razionale, non riesco a risalire all’origine di questo movimento s_funzionale, ci vado con Coscienza, con l’analogico. Innesto altre frequenze di ri-allineamento a questo livello. Lo strumento, che è un team, sa dove andare e cosa fare.
Devo solo creare il momento, costruire la situazione in cui so che sono consapevolmente in contatto con queste Parti di me e che, il momento, è a specchio, è costellato, è aperto su quel momento.
Una specie di atto psico magico.
Mi sono soffermata sull’oro, perché voglio introdurre al questione colore.
È da notare che, se osserviamo questo mondo nel suo stato naturale, siamo avvolti da blu (cieli), marrone (rosso + giallo + blu) e il verde (blu + giallo). In effetti, per la tradizione cinese, i cieli sono il femminile e la terra il maschile. Ci sarebbe da riflettere.
Per l’evideon del prof. Malanga (1) verde è anima (blu), il cielo, che incontra che cosa? Il giallo, la luce? Un’emanazione di me, di una mia frequenza che è giallo? luce? Cos’è .. luce? In una versione ho trovato l’oro. Quindi mente sarebbe azzurro e oro. Forse questa potrebbe essere l’evoluzione per una mente che esce dalla sua impasse.
L’oro, lo dico in alcuni post, è un prodotto del corpo-psiche umano, è il liquor delle ghiandole endocrine. Cosa che gli dei, ovvero queste parti di psiche, non hanno e cercano. Ma gli Dei sono sempre Parti di noi, essi sono tutto il sistema endocrino-emozionale – psichico. Gli dei sono i nostri Pensieri più potenti, quelli all’origine.
Se immaginiamo il mondo del Pensiero come un sistema esso può essere piramidale o cristallino, o toroidale. In un ologramma di sistema piramidale gli Dei sono in altro e qui possiamo costruire, con le processioni degli Dei dai primi e poi giù, uno schema della processione del Pensiero. In questo caso c’è una cupola pensante e potente e una base.
Ma l’ologramma lo possiamo immaginare cristallino, per cui tutte le parti hanno pari valore, potenza e dignità. O toroidale così che, dato il tipo di movimento, il sistema anche si autogenera ed è energeticamente autonomo.
Possiamo.
Possiamo cambiare ologramma, modificare i pattern e scegliere dopo aver valutato quale ci dà la possibilità di aumentare la stima e la dignità di noi stessi e dell’umanità in base al livello di equilibrio (sempre destrutturabile e sempre riassestabile).
Anima sta dappertutto, per cui è tranquilla, poiché ora anche gli altri lo sono.
Spirito ha il tempo, si esprime nell’intensità, va in verticale; possiamo dire che è l’intento, il senso di una creazione.
Mente ha coscienza, spazio e tempo. Non ha energia, ma in pratica ne dispone “a volontà” nelle altre parti di sé con le quali ora collabora.
Mente non ha energia, in effetti ne dispone a volontà. Ossia: mente ha energia poiché ora è compartecipativa con anima e con spirito. Mente è fatta così, per segmenti, infatti lei vede un pezzetto alla volta e vede solo con ciò che cade sotto i 5 sensi. Grazie alla sua stessa consapevolezza, dato che ha anche coscienza, ora sa che il suo particolare, utilissimo strumento di osservazione del mondo non è l’unico, non è il solo modo di esplorare ciò che essa stessa, unita alla altre Parti di sé, crea. Ora sta nell’ascolto, nell’attenzione, non solo sull’autoreferenzialità di se stessa. Poiché sa di essere partecipata da anima e da spirito, in essi, sperimenta il flusso, la continuità e l’omogeneità dello scorrere della vita. Ecco che non vede e non soffre più l’illusorio senso di mancanza ma, grazie ai suoi alleati sta nel flusso e nella prosperità.
Coscienza ha tutto, essa è la Parte che ridimensiona mente facendole sentire, capire (che è il linguaggio di mente), che lei è sempre inserita in una triade in cui non manca di energia, perché è compartecipata da anima e spirito.
A me questo sguardo d’insieme ha aiutato molto e, cercando di mantenermi fuori da speculazioni mentali, per giorni ho cercato di vivermi in anima, in spirito, in mente, in coscienza, aiutandomi con le frequenze dei colori per entrare nell’esperienza delle Parti, e cercando di – non pensare – non razionalizzare – in modo che l’esperienza mi arrivasse come sistema nell’unità sinergica e organica di tutte le Parti insieme. Non è stata un’esperienza razionale, ma percettiva. Posso affermare che l’esperienza espande, fortifica, centra, intensifica la tensegrità, toglie da paure, dubbi e perplessità, incertezze. Fa andare con più determinazione chiarezza verso l’Oltre, verso altri mondi. Verso la propria creazione.
Insieme a questi giochi con il colore ho praticato alcuni semplici esercizi di chiroprassi. Ossia piccole azioni con il corpo.
Il tutto con semplicità, senza impormi tempi né scansioni rigide di tempo.
Potete provare.
Gli esercizi sono descritti anche in questo post dedicato solo a questo.
Gli esercizi sono descritti anche in questo post dedicato solo a questo.
https://www.francescasalvador.it/archetipo-terra-con-il-corpo-incontro-le-parti-di-me/
Mi metto comoda e porto le due mani con i palmi verso la testa.
Una a destra una a sinistra e premo piano ora una parte ora l’altra, dicendomi che vado a contattare ora la parte destra ora la parte sinistra del mio cervello e di me stesa. Poi premo insieme e mi dico che equilibrio le due parti.
Mi dondolo sulle mie gambe, avanti indietro, destra sinistra, sempre sapendo, non solo che vado a riattivare un equilibrio, ma che semplicemente lo amplifico. Che in effetti c’è sempre stato. Porto nell’adesso del Presente che in ogni istante accade la consapevolezza che è sempre stato così, do così il modo a tutte le Parti di me di sentire ciò che sono sempre state: assise sul trono della stima, dignità grandezza della donna e dell’uomo. Dell’umanità.
continua…
[1] Corrado Malanga, Trilogia della Coscienza. Genesi-Evideon- La geometria sacra in Evideon, ed: Spazio interiore, 2021.