Archetipi
Archetipi – Samek
Parlo con te
e l’universo mi scroscia dentro.
Il mio cuore è pieno. Infatti intendo creare e parlare dal cuore.
Cuore sta allo strumento di creazione come benessere sta a Terrestre.
Non mi importa come posso aver creato fino a ieri. Cos’è ieri? C’è un ieri? Una storia? Un passato?
Io sono Uno.
Viaggio. Conosco mondi e dimensioni, se questo significa chiamare “passato” o “storia” i vari mondi in cui entro staziono gioco ed esco, ok, chiamiamo questi passaggi con una parola che sa di linea.. di qualcosa che comprende un prima e un dopo. Io mi sento, ogni attimo, un centro, un punto, una sfera.
Un occhio spalancato su ciò che io stessa espando fuori di me.
Anche espando dentro.
L’espandersi all’interno di se stessi è mancato al mondo per un po’.
Ecco la frase che ho scritto sopra già per se stessa presuppone un tempo una storia un prima e dopo.
Io vedo questi passaggi sempre più veloci verso matrice come un riallineamento.
Mi vedo come tanti cerchi cilindrici che si stanno allineando, e il canale centrale si fa sempre più preciso, stabile. La mia colonna guadagna in sicurezza mentre si fa sempre più flessuosa e capace di darsi alle mie creazioni con serenità e abbandono. Mi fido di ciò che esce, entra da me, che incontro, che mi interpella.
Ormai lo trasformo (nun) mano mano che accade.
Non ho refusi, reperti, non ho zavorre che trattengono il mio scorrere veloce verso la felicità.
Sì, la felicità. Il mio midollo, chissà perché questa parte fisica di me, il midollo spinale è al massimo della potenza e delle potenzialità. Sì, midollo concentra tutte le mie forze e donazioni e espansioni. Sono midollo tanto quanto sono cristallo, indaco, plasma, materia che si lascia penetrare (thet) dalla potenza di se stessa (kaf) fatta nuova.
Femminile e maschile equilibrati.
La materia nuova è cristallina. Plasmatica. Entra e allarga le sinapsi, allarga sentimenti e emozioni, amplifica i pensieri, alleggerisce cellule e sistemi. Li rende più fiduciosi e aperti all’etere, alla seduttività di eros che sta inondando e plasmando ogni forza ogni identità e memoria. Ogni anfratto della storia, se di storia ci piace parlare, soprattutto inonda immediatamente ogni respiro esperienza sperimentazione creazione che faccio.
Così, ogni esistente ri-nasce ri-corda ri-torna pieno saggio seduttivo gioioso e potente.
Ogni relazione che si reggeva sul bisogno sparisce, si fa nebbiolina leggera che vola via. Si perde nella dimenticanza. Ciascuno rientra in se stesso, si avverte, si plasma e sente. Ciascuno ritrova l’altra parte di sé dentro sé. Il pieno (samek) è fatto.
Ciascuno è centro di se stesso. Yod – samek.
E tu mi appari… oltre il vuoto e il silenzio, nel tuo dispettoso chiacchierare di bimbetto viziato. E libero.
Quanto io penso dico scrivo faccio – diventa – accade.
Ormai è chiaro.
Vale per me e per chiunque legge questo sito.
Consapevolezza consapevolezza. C o n s a p e v o l e z z a.
Pensare dire scrivere fare agire.
Siamo in samek.
Un pieno un favo un bombo un oceano, mondi e mondi di gioia leggera e di felicità.
La differenza tra gioia e felicità? Sai che non la so e non mi interessa distinguere, so che a volte mi dico:
- Sto nella gioia
altre mi dico
- Sono felice sono felice sono felice.
Le mie cellule si resettano all’istante. Sono sincronizzate su Pianeta felice. Incontro qualcosa che fino a ieri (ieri.. tempo che non c’è), ma ieri, quando ho vissuto l’esperienza, ero in quel qui e ora che m’ha stroncato, per un attimo, per il tempo di tornare in me stessa e contattare me stessa e la mia incommensurabile voglia di vivere di vincere di godere di comunicare e condividere ciò che sono.
Avanzo. Mi protendo nei mondi.
Felice.
Le mie cellule si stanno allineando alla felicità.
Felicità è uno stato. Un atteggiamento. Da questo modo di essere trasformo trasmuto modello e ri-modello cambio modifico allineo re-imposto ri-formulo re-installo me stessa e le parti di me.
Aperta alle mie impostazioni. Posso accedere al sistema, ai grandi impianti.
Ho agito una forza bestiale. L’ho retta. Le ho tenuto testa. Ho lasciato che mi attraversasse e l’ho posseduta e domata. Sekhmet, la dea, un pieno di potenza.
Un Samek.
Sono partita come un treno a scrivere, come sempre non me l’aspettavo che samek fosse già qua. A erompere sulla tastiera, ma così è. Samek ha una fretta tremenda di uscire e dire di sé, inondarci della sua tremenda forza.
Samek ha a che vedere con Sekhmet, chi la conosce… sa, che pieno di samek è Sekhmet.
E Sekhmet è la sposa di Ptah È fatta. Se abbiamo Ptah abbiamo Saturno.
Se ho Saturno ho la forza e l’anti di ogni forza.
Quindi ho il movimento di ogni archetipo e l’anti movimento di ogni archetipo.
Ho archetipo e anti archetipo.
Ho tutto. Infatti samek è un pieno. Infiniti pieni.
Samek – S – 15° archetipo – presso.
Tanta è la pressione che qua scoppia tutto e il nuovo universo è nato, lo stiamo abitando.
Sekhmet e Ptah hanno un figlio: Nefer-tem. Il Perfetto. Il dio che risana, dio dei profumi.
Ecco perché.
Quando abbiamo un nodo, un problema, inutile dirsi:
- Lascio andare…
Portiamolo al suo pieno, al suo scoppiare. Sempre dentro di noi. Lasciamoci attraversare dalla forza “distruttrice” di un’emozione difficile, lasciamola essere, dilagare. Essa si dispiegherà in noi, nei nostri tessuti apparati sistemi e pensieri, volontà e agire. Essa è energia, forza dirompente, Sekhmet (il fuoco) che Ptah (architetto) prende in mano. Ptah, la mia capacità di costruire e governare me stessa. Saturno, rigoroso e altrettanto generoso con chi ha imparato a governare la propria orbita in se stesso. Non giro più attorno agli altri, a chicchessia.
Nemmeno attorno a te, mio gemello.
La stessa energia che poteva esser distruzione si fa forza risanatrice, Nefer-tem, la forza delle acque e delle reni. Io guarisco.
E rinasco profumo.
Nefer-tem dio della guarigione. La guarigione è un’energia, e si sente agire.
Abbiamo già detto molte volte che gli dei sono il nostro sistema gliale, endocrino, le sinapsi e gli ormoni, l’oro degli dei che ci potenzia, ci reindirizza nelle nostra statura di Terrestri, ci re-intronizza come sovrani.
Siamo Samek.