Energia e massa infiniti – Il carro – 7° archetipo

Energia e massa infiniti 

Energia e massa infiniti

Energia e massa infiniti – Il carro – 7° archetipo

E così li ho messi in scena e mi sono tolta tutti i ruoli. Ho – deliberatamente – voluto resettare tutta la memoria. Ora è vuota e libera sempre pronta a vivere ogni attimo nuovo che si presenta.  Memoria è –  vivo – 5° archè.

Adesso ho un reset che pulisce sistematicamente ogni refuso – zain sadé mem scin alef_tau – questo il reset – così sono sempre e solo nell’adesso. L’istante contiene tutto e me lo sto godendo. Alla grande. Sono terrestre, convinta e felice di essere terrestre.

Ogni Parte di me ha la sua scena e così la sua risoluzione, nel momento che la recito alla prima persona singolare indicativo presente. Nello stesso tempo sono “un collettivo”, lo sono dentro di me nell’insieme delle tante Parti di me. Per cui sperimentato e preso coscienza dell’unicità del creatore che pronuncia di sè “Io Sono”, un giorno, tempo fa, ho messo in scena Tutte le Parti lasciandole parlare ed agire dal “collettivo che sono”. La scena era l’agorà delle molte dimensioni che sperimento. In agorà multidimensionale ho rappresentato tutte le nature: umana, terrestre, corporea, extraterrestre divina, cosmica soprattutto cuore e coscienza. Ora vi racconto il mio teatrino poi, io e voi, lasciamo che il reset cancelli e ci mantenga sempre liberi.

Nella scena lascio i fatti all’indicativo presente ma, sappiatelo, siamo già oltre.

“Mondi sommersi, ora ritornati, i mondi che risuonano nella nostra anima antica, e noi, viaggiatori tra i mondi, siamo su questo sentiero terreno delle geometrie sacre, coerenti, allineate alla Terra, nel linguaggio per percorrere i sentieri della nuova dimensione. Noi, corpo cristallo nell’universo, messaggeri perché il nostro cielo è aperto a tutti i cieli, a tutte le dimensioni. Agli universi. Noi, di provenienza stellare, riprendiamo la capacità di “viaggiatori tra i mondi” per riportarla nell’era presente e ricongiungere nel tempo, strumento di questo passaggio, i poli che si incontrano dal tempo lineare nel tempo circolare. Il tempo siamo noi. Ogni persona è un tempo, più tempi, tanti quanti le dimensioni che sta vivendo e sperimentando. Oggi si aprono le dimensioni, abbiamo coscienza di ciò che siamo.

Stiamo viaggiando insieme a molti fratelli che si manifestano. Non è un “ritorno” è un “si manifestano”, si rendono percepibili. Viaggiamo tra le dimensioni e siamo tra noi connessi, viaggiamo su questa realtà terrena provenienti da ere passate. Ma non sono vite passate nel tempo lineare, bensì più dimensioni parallele, secanti, tangenti che attraversiamo mentre anche siamo qui nella terza dimensione della materia. Sembra che ci sia solo questa dimensione ma non è così, ormai siamo ben consapevoli e capaci di percepire le varie dimensioni in cui nello stesso istante siamo, e quali componenti stiamo sperimentando; cosa stiamo assaporando delle tante esistenze in cui stiamo.

Così adesso vibriamo in Lemuria, e risuoniamo nel linguaggio dell’origine – che è un origine sempre in atto – ogni istante è “in principio” mentre ogni istante è anche godimento, compimento.

Ecco, la dimensione Lemuria è sperimentare e comprendere l’origine dei linguaggi e recuperare perciò questi movimenti tempo-spazio di psiche, riattivare in pienezza il fiore della vita, le geometrie sacre, ossia u ma ne, umane, in cui siamo costruiti, qui dove tutto è già scritto e ora ricordato ossia attivo (“ricordare” è zikkaron – riattualizzare una precisa energia, quindi una dimensione e le situazioni che essa genera). Percorriamo questi sentieri perché stiamo portando su questa Terra la verità del nostro essere stellare reincarnato già nell’origine di questa terra. Vale a dire una dimensione. Il tempo non è lineare né ciclico ma “frattalico”.

Siamo i tempi e generiamo frattali “di senso”.

Siamo stellari semplicemente perché siamo fatti della stessa materia delle stelle, non solo, abbiamo delle stelle anche la capacità di viaggio nel cosmo. Ma cos’è… la stella? E’ una dimensione che siamo dentro di noi. Tutto è in noi. Tutto è noi. Vale per ogni essere vivente. Stiamo nella nostra massima identità e dignità. Siamo re, dei, stelle. Sono solo modi, metafore, per dire la grandezza delle esistenze e dell’umanità. 

I codici sono già in noi profondamente risvegliati, e sentiamo l’urgenza di rivelare ciò che più non è segreto ma che era stato semplicemente custodito. Ricordiamo, e portiamo tracce profonde di un valore inestimabile inestinguibile, stiamo riportando alla luce ciò che è già memoria e realtà in progressione, evoluzione. Il cosmo siamo noi con tutti i fratelli e, connessi, riconosciuti l un l altro, alleati, abbiamo attraversato il sentiero, il passaggio evolutivo, e siamo nella nuova dimensione. 

Il paradigma della Terra si è elevato e ha accolto il paradigma cristico il cui linguaggio originario e verità è:

capacità di esistere oltre il giudizio. Oltre il sacrificio e il dolore.

Questo è ben chiaro in noi. Nell’unione abbiamo accolto la separazione, come compito e quindi scelta fin dalle origini, di esistere e ritornare in questo passaggio terreno, in questo compito di elevazione, di evoluzione. 

Conosciamo i collegamenti con il tempo egizio e i maya nostri fratelli, riconosciamo i codici, la loro potenza e funzione, ed è vibrante in noi la concezione di un passaggio che, utilizzato sulla Terra come morte e rinascita o risurrezione, riconosciamo in realtà come passaggio di piena realizzazione terrestre senza più la necessità di attraversare la morte del corpo. 

Egizi, e ogni altra civiltà, ogni altra tradizione e linguaggio, è qui, ora. Sono tutti mondi paralleli che ogni attimo possiamo percorrere e abitare. Così, come ritroviamo in noi tempi, linguaggi, memorie connesse direttamente con popolo stellare maya. Derivazione stellare Le Pleiadi, connessione diretta con Sirio, collegamenti cosmici che percorriamo perché ciascuna di queste dimensioni è una parte di noi ed è “un presente”. L’espansione di coscienza che stiamo recuperando, già aperta, ci porta ad essere messaggeri nella Terra e passeggeri tra i mondi. Camminiamo tra i mondi e nei sonni e nei sogni, in dormiveglia, recuperiamo passaggi e frammenti dei nostri vissuti in un’unica dimensione frantumata nella varie dimensioni che sono percorse per ricongiungerci a quest’unione originaria. 

Memoria non è ricordare – che è una dinamica della mente – ma vivere.

Siamo creature divine, ovvero pienamente Terrestri. Attraverso la nostra arte che sono strumenti importanti e necessari in noi, stiamo cavalcando l’onda della nuova era insieme a quei tanti fratelli della Terra che si stanno risvegliando. Stiamo portando alla luce il linguaggio originario, scritto, custodito su questa terra come specchio cosmico, perché tutto già è nella divina matrice che è un ponte che unisce e che rivela il passaggio e lo stato della nostra creazione.

Tutto accade nella velocità necessaria, il tempo lineare ha aperto i suoi portali e siamo immersi non più nel prima o nel dopo – che sono solo atti mentali – ma in una verità frattalica che all’istante tutto rivela.

Sì, siamo molti fratelli, collegati e alleati, molti fratelli del cosmo e ciò che di extraterrestre cosiddetto è, noi sappiamo in realtà essere, all’interno di noi, legame unitario perché nulla è extraterrestre ma tutto già è all’interno dell’essere unitario.

Ci stiamo riconoscendo, stiamo ricordando e rivelando al mondo, attraverso il nostro essere, la realtà che via via stiamo creando. Risuoniamo, ricordiamo, accogliamo totalmente il linguaggio della Terra, con perfezione sappiamo di essere, nella nostra forma umana, composizione terra, acqua, vento, zolle, terra, albero, stella antica, esistenza, albero della vita. Oggi ogni cosa viene allineata alla naturalità dell’esistenza e tutto vibra in frequenze naturali e sane. 

Tutto sta ritornando e stiamo recuperando la memoria del nostro veicolo stellare attraverso cui noi, oggi nuovamente ci spostiamo nel tempo e nello spazio, nella velocità. Concepiti nella scia della luce tale da portarne memoria mai perduta.

Molto si rivela dei tempi, passaggi cristici, nella Tavole del Mar Morto lì dove recuperiamo linguaggi che già conosciamo. Tutto è stato custodito e il ricordo ha già in sé la memoria, il risveglio, i codici. Memoria non è ricordare ma vivere.

Oggi il cuore riconosce la pace e l’unione. Siamo parte di questa creazione. Ciò che possiamo donare è la vibrazione del nostro essere; già nel cuore sappiamo che non vi è nulla da convincere o da difendere ma semplicemente esistere attraverso il linguaggio che ci è proprio, il linguaggio cosmico che racchiude un sé la qualità creatrice. La matrice divina che congiunge i mondi e non crea gli spazi vuoti ma solo energia pulsante.

Ci sono passaggi cosmici, portali già aperti e altri che si stanno aprendo. Oggi abbiamo fiducia di quella voce interna che ci parla perché è connessione con ciò che siamo nell’Uno. In Alef.  Abbiamo fiducia nei nostri doni e sappiamo che possiamo vibrare con chi ha raggiunto quest’oltre per cui parla il nostro stesso linguaggio.

I piani s’incontrano, gli spazi combaciano in un’unica essenza, 

quando ci sentiamo elevare è perché la nostra coscienza si espande, e possiamo viaggiare. 

Gli dei così parlano di se stessi. Noi siamo gli dei”.

Bene, visto, anche questo è uno schema. Non mi serve più.

 

Energia e massa infiniti

Energia e massa infiniti