Tarocchi e archetipi – Il carro
7 – Il Carro
E così, mettendoli in scena, osserviamo tutti i ruoli. Consapevoli dell’intero scenario, delle sue abbondanze come dei suoi enigmi, orientiamo il navigatore perché sappiamo dove stiamo andando. Resettiamo ogni refuso di psiche, abbiamo un reset pienamente funzionante.
Portiamo tutto a terra. Siamo, convinti e felici di essere ‘umani’.
L‘Umano, non l’astrale, non l’arconte, non angeli arcangeli, non el – al – en… ex – extraterrestri nephilim elohim. Non l’astrale l’esoterico l’eterico – non l’astratto il razionale – l’alieno dalla carne e dalla terra, non chi e ciò che “non sente” ma : chi sente – chi tocca – chi fa – chi gioca tutto se stesso – ossia l’Umano – l’integrazione di tutte le Parti, è il conduttore de Il carro.
Per saperne di più sul perché insisto e preciso su questa parte di noi: astrale mentale extra-umana, ecc, basta leggere i post precedenti
o i brani : si può cambiare qualsiasi destino …1 e 2
O leggere Zekaria Sitchin, Mauro Biglino e altri autori. Malanga, e altri che iniziano a prendere in considerazione con competenza l’interferenza a il peso dell’extra-terrestre sull’umanità e sulla Terra.
Nei tarocchi di Osho l’arcano maggiore Il carro è rappresentato da La coscienza.
Coscienza è l’integrazione equilibrata e armonica di tutte le parti. L’unica che può guidare il destino di ogni esistenza.
Ogni Parte di noi ha la sua scena e così la sua risoluzione nel mo-mento che la recitiamo alla prima persona singolare indicativo pre-sente. È tutto un io – noi – io, un andare uscire e tornare circolar-mente su noi stessi. Perché ognuno è ciascuna e tutte le parti.
Per cui, sperimentato e preso coscienza dell’unicità del creatore che informa di sé ogni realtà esperienza ed esistenza, pronuncio e decreto ogni parte dall’Io Sono .
Mondi sommersi ora ritornati i mondi che risuonano nella mia anima antica e io, viaggiatrice tra i mondi, sono su questo sentiero tracciato nelle geometrie terrestri allineate alla naturalità dell’esistenza. Voci, suoni, geometrie, segni e simboli, ogni forma di manifestazione portata all’esterno è linguaggio per ritrovare e percorrere i sentieri della nuova dimensione. Questi linguaggi sono tutti in me, così come sono in ciascuno di noi. Sono cuore di carne nell’universo, messaggera perché il mio corpo è aperto a tutte le dimensioni, agli universi.
La radice
Sono di provenienza terrestre mentre anche l’essere stella è mia origine, così riprendo la capacità di essere viaggiatrice tra i mondi e la riporto nell’era presente per ricongiungere, nel tempo, i poli che si incontrano dal tempo lineare nel tempo circolare. Il tempo sono io con tutti i miei fratelli. L’esistenza è un tempo, più tempi, tanti quanti le dimensioni che sto vivendo, oggi si aprono i varchi, i portali interiori, le dimensioni e ricongiungo in me le tante parti.
Alef – archetipo 1 – unisco – arcano Il mago.
Ho coscienza di ciò che sono: la natura stellare è il compimento della radice terrestre. Sono terra. Sono seme nella terra, ne sono la fiori-tura. Sto viaggiando, insieme ai molti fratelli che si stanno manifestando. Non è un ‘ritorno’ è un ‘mi manifesto’, mi rendo percepibile e contattabile.
Viaggio tra le dimensioni e sono connessa con i fratelli, le anime gemelle e le fiamme, ossia con coloro che hanno rag-giunto quell’oltre matrix che per noi è ‘casa’ in cui i linguaggi, l’agire, il procedere si intersecano, si riconoscono, si fondono.
Oggi abbiamo scelto la Terra come ‘casa’, come dimensione in cui manifestare la nostra coscienza e ci ritroviamo su questa realtà terrena provenienti da ere, da memorie, da piani cosmici diversificati. Ciascuno ha percorso il proprio cammino interiore fino alla piena comprensione che: nulla si dà fuori dell’uomo ma tutto sta, all’interno di sé, come consapevolezza amore espansione.
Siamo giunti qui non solo da vite passate intese nel tempo lineare, bensì da dimensioni parallele, secanti, tangenti, che ancora attraversiamo mentre anche siamo qui nella terza dimensione della materia. Sembra che ci sia solo questa dimensione ma non è così, ormai siamo ben consapevoli e capaci di percepire le varie dimensioni in cui nello stesso istante siamo, quali componenti e coordinate di esse stiamo vivendo nella concretezza; cosa stiamo assaporando delle tante esi-stenze in cui stiamo.
Questi i miei fratelli, così adesso sulla Terra vibro con le stesse frequenze in cui vibravo in Lemuria, in Mu. Risuono nel linguaggio dell’origine – che è un’origine sempre in atto – ogni istante è ‘in principio’ ossia ogni istante è accadimento e godimento.
Essere le dimensioni
Ecco, la dimensione Lemuria, Mu, è sperimentare e comprendere l’origine dei linguaggi e recuperare perciò questi movimenti tempo-spazio del sistema di creazione: graffiti segni simboli glifi lettere, immagini, parole. Poi i linguaggi materici: le azioni, i fatti, le costruzioni, le imprese, gli eventi. L’impronta umana nell’universo, tutto ciò che è diventato portale tra il dentro e il fuori di noi.
Poi, più vicino alla sorgente, recuperare l’origine dell’agire, di quei gesti atavici, arcani che sono stati i nodi propulsori, le vie della forza per procedere nei mondi, nelle varie dimensioni dalle quali ora stiamo tornando, ci stiamo ricongiungendo.
Gesti antichi, memoria arcontica da portare alla luce del sole, alla luce della luce che è la nostra Coscienza Umana. La Potenza.
Fare La Giustizia – arcano 8 – che verrà subito dopo, l’energia che riconduce ogni cosa e ogni storia al suo equilibrio, al suo pieno ri-conoscimento.
Riattivare in pienezza il fiore della vita, le geometrie sacre, ossia terrestri – umane – umane in cui siamo costruiti, qui dove tutto è già scritto e ora ricordato ossia attivo. ‘Ricordare’ è ‘zikkaron’ – riat-tualizzare una precisa energia, quindi una dimensione e le situazioni che essa genera. Percorriamo questi sentieri perché stiamo portando su questa Terra la verità del nostro essere terrestre integro, totale, fatto potenza, incarnato già nell’origine di questo pianeta. Vale a dire una dimensione. Il tempo non è lineare né ciclico ma ‘frattalico’.
Siamo i tempi e generiamo frattali di senso.
onorata di esserlo, pare un’affermazione scontata, ridondante, non lo è. La mia umanità, per essere vissuta pienamente, va fatta emergere, portata alla coscienza lucida, presente, va affermata la pregnanza e la potenza della terrestrità e della conseguente umanità. Le parti di me sono ora equilibrate, rifondate. La parte psichica-astrale ricondotta alla sua dimensione e mansione, essa attinge da se stessa, non dalle altre parti del sistema di creazione, l’energia che le è necessaria.
Ogni dimensione che sono: anima psiche spirito corpo è consapevole che l’energia che le è pienamente coerente e quindi utile, sana per il nutrimento e l’evoluzione è l’energia che ha la sua stessa frequenza.
Per questo l’unica energia pulita è quella che facciamo scaturire da noi stessi e che dedichiamo a noi stessi. Questo è l’essere autonomi, auto-regolatori della propria forma, del corpo, della propria armonia e bellezza.
Con questo arcontico impianto radicalmente e rigorosamente impostato sull’autonomia si esce dalla dipendenza energetica per ogni tipo di necessità sia fisica, intellettiva e relazionale.
Ri-centrare in se stessi la sorgente della propria sussistenza.
Parte astrale e parte materica dell’umano oggi sono equilibrate dato che Coscienza ristabilisce la sovranità del corpo e della carne e imposta le regole dell’auto-alimentazione e auto-regolazione come principi. In ogni essere l’equilibrio, il benessere, la coerenza delle frequenze sono salvaguardati dato che ogni esistenza trova in sé, non all’esterno, il primo riferimento e la fonte energetica.
Il carro
Il carro – arcano 7 – che sono – archetipo zain – 7 andare nel profondo – rendere eterno – ossia la mia capacità di viaggiare tra i mondi e le dimensioni ha in se stesso la sua alimentazione, l’energia propulsiva per il movimento e l’orientamento. Per darmi sempre nuova vita.
L’astrale che anche sono, che posso chiamare ‘stella’, sono i miei corpi sottili, l’intelligenza cosmica, la capacità di viaggiare in altre dimensioni, di viaggiare nel cosmo ossia nei mondi che si aprono dentro di me. La telepatia, la a-località, la cura, potenzialità che tornano dalla memoria e sono attive.
Cos’è Il carro? È il corpo ed è anche la mia astronave. Sono corpo fisico e sono ‘astr’- astronave. Cos’è… la stella? L’astro? È una dimensione che sono dentro di me. Tutto è interiore. Tutto è me.
Vale per ogni essere vivente.
Sto, assisa nella prima e massima identità e dignità. Sono sovrana, dea, stella. Questi sono modi, metafore per dire la grandezza dell’esistenza e della mia umanità. Sono terra, corpo. I pensieri non possono sostituire l’orientamento di corpo, il sentire le spinte, le energie concrete terrestri emotive di corpo.
Oggi, ristabilite le priorità, i pesi e le misure – archè 12 – L – misurare – arcano L’appeso – soppesare bene e equilibrare i pesi – oggi Il carro si mette in movimento, emerge da dentro di me per portarmi ogni benessere, vittoria e desiderio. Io, umana, sono l’obiettivo, la meta, il senso de Il carro: le energie terrestri ed umane sono destinate all’umano.
Nell’ologramma che sono ogni parte è già coerente con la sua funzione. Queste precisazioni che faccio nel capitolo Il carro sono il ri-stabilire i giusti rapporti tra le parti terrestri umane e astrali. Co-scienza delibera, ogni parte ritrova la sua giustizia. La sua giusta funzione. In ogni parte consapevole, in ogni umano consapevole, i codici sono già profondamente risvegliati. Ricordo, e porto tracce profonde del valore inestimabile, inestinguibile, che sono. Sto riportando alla luce ciò che è già memoria e realtà in progressione, evoluzione.
Il corpo – Il carro – sono io e tutti i fratelli. Connessi, riconosciuti l’un l’altro, alleati, attraversiamo il sentiero, il passaggio evolutivo e siamo nella nuova dimensione.
Il paradigma della Terra si è elevato e ha accolto il linguaggio originario che è: capacità di esistere oltre il giudizio. Oltre il sacrificio e il dolore. Questo è ben chiaro in tutti noi fratelli.
Nell’unione abbiamo accolto la separazione e quindi la scelta, fin dalle origini, di esistere e ritornare in questo passaggio terreno, in questo compito di elevazione, di evoluzione per riscattare l’Umano da ogni vincolo con qualsiasi altra entità del cosmo.
L’Uomo è il centro dell’universo.
Il viaggio.
Conosciamo i collegamenti con il tempo egizio, con i maya nostri fratelli, con la terra di Mu. Riconosciamo i codici, i miti, la loro potenza e funzione; sappiamo che ogni storia, ogni pensiero e sistema di pensiero, ogni esperienza che l’Umano ha fatto è metafora, è linguaggio simbolico, fatto terra e carne, per manifestare la grandezza della nostra potenza creante.
Egizi, sumeri, Mu, maya e ogni altra civiltà, ogni tradizione e linguaggio è qui, ora; sono tutti mondi paralleli che ogni attimo possiamo percorrere e abitare. Ritroviamo in noi tempi, linguaggi, memorie connesse direttamente con ogni popolo e cultura antica, ancestrale, essi sono collegamenti cosmici che percorriamo perché ciascuna di queste dimensioni è una parte di noi ed è un ‘presente’.
– Il carro
L’espansione di coscienza che ho recuperato, ora aperta, mi porta ad essere messaggera nella Terra e passeggeri tra i mondi. Cammino tra i mondi e, da sveglia come nei sonni, nei sogni, nel dormiveglia, recupero passaggi e frammenti dei miei vissuti riconducendoli in un’unica dimensione, prima frantumata nelle varie dimensioni che ho percorso fino a ricongiungermi all’unione originaria.
Memoria non è ricordare – che è una dinamica della mente – ma vivere.
Siamo creature pienamente umane, dove ‘umano’ integra ed evolve la parte astrale psichica mentale divina. Stiamo cavalcando l’onda della nuova era insieme a quei tanti fratelli della Terra che si stanno risvegliando. Stiamo portando alla luce il linguaggio originario, scritto, custodito su questa Terra come specchio cosmico, perché tutto già è nella divina matrice che è un ponte che unisce e che rivela il passaggio e lo stato della nostra creazione.
Tutto accade nella velocità necessaria, il tempo lineare ha aperto i suoi portali e siamo immersi non più nel prima o nel dopo – che sono solo atti mentali – ma in una verità circolare che all’istante tutto rivela.
I fratelli dal cosmo
Sì, siamo molti fratelli, collegati e alleati, molti fratelli del corpo e, ciò che di extra-umano o extra-terrestre cosiddetto è, noi sappiamo in realtà essere, all’interno di noi, legame unitario perché nulla è extra umano ma tutto già è all’interno dell’essere unitario.
Ci stiamo riconoscendo, stiamo ricordando e rivelando al mondo, attraverso il nostro essere, la realtà che via via stiamo creando. Risuoniamo, ricordiamo, accogliamo totalmente il linguaggio della Terra, con perfezione sappiamo di essere, nella nostra forma umana, composizione terra, acqua, vento, zolle, terra, albero, stella antica, esistenza, albero della vita. Oggi ogni cosa viene allineata alla naturalità dell’esistenza e tutto vibra in frequenze naturali e sane.
Il carro
Tutto sta ritornando e sto recuperando la memoria del mio veicolo – il corpo – Il carro – attraverso cui io, oggi, nuovamente mi sposto nel tempo e nello spazio, nella velocità.
Concepita, come i miei fratelli, sulla scia della materia-luce tale da portarne memoria mai perduta.
Molto si rivela dei tempi, passaggi cristici, nelle Tavole del Mar Morto lì dove recupero linguaggi che già conosco. Tutto è stato custodito e il ricordo ha già in sé la memoria, il risveglio, i codici. Memoria non è ricordare ma vivere.
Oggi il cuore riconosce la pace e l’unione, siamo parte di questa creazione. Ciò che possiamo donare è la vibrazione del nostro essere; già nel cuore sappiamo che non vi è nulla da convincere o da difendere ma semplicemente esistere attraverso il linguaggio che ci è proprio, il linguaggio cosmico che racchiude un sé la qualità creatrice, la matrice divina che congiunge i mondi e non crea spazi vuoti ma solo energia pulsante. I corpi vibrano in frequenze che aprono tunnel spazio-tempo, dimensioni.
I passaggi cosmici, i portali sono aperti e altri si stanno aprendo. Abbiamo fiducia nella voce interna che ci parla perché è connessione con ciò che siamo nell’Uno. In Alef. Abbiamo fiducia nei nostri doni e sappiamo che possiamo vibrare con chi ha raggiunto quest’oltre per cui parla il nostro stesso linguaggio.
I piani s’incontrano, gli spazi combaciano in un’unica essenza, quando ci sentiamo elevare è perché la nostra coscienza si espande, e possiamo viaggiare.
Dea parla di se stessa, io sono corpo-dea.
Gli dei così parlano di se stessi. Noi siamo corpi-dei.